Mergozzo (VB) : Civico Museo Archeologico (Antiquarium)
Storia del Museo:
Una piccola mostra di materiale archeologico del territorio di Mergozzo, allestita nell’estate del 1969, fu motivo di incontro per un gruppo di appassionati delle più antiche testimonianze storiche del paese.
Si costituì così, sotto forma di comitato, il Gruppo Archeologico di Mergozzo (G.A.M.) che, nell’antica Casa del Predicatore concessa dalla Parrocchia, cominciò a raccogliere in custodia conservativa il materiale archeologico che fu possibile reperire presso vari privati che ne erano in possesso o emerso dagli scavi condotti negli anni a Mergozzo ed in altre località provinciali. Divenuta inadeguata la sede originaria, grazie all’intervento del Comune di Mergozzo e della Regione Piemonte, con il coordinamento della Soprintendenza ai Beni Archeologici del Piemonte, a partire dal 2003 i materiali sono stati trasferiti in una nuova e più moderna sede, rispondente agli attuali criteri di sicurezza ed accessibilità, inaugurata nel settembre 2004.
Descrizione del materiale esposto:
Il museo è articolato in due sezioni, una dedicata alla tradizione della lavorazione della pietra, una a carattere archeologico. Al primo piano la sezione “della pietra” ospita strumenti ed attrezzi del lavoro tradizionale dei cavatori e degli scalpellini che coltivarono le cave di granito di Montorfano e di marmo di Candoglia; accanto agli attrezzi sono esposti alcuni manufatti in pietra da contesti archeologici: epigrafi preromane e romane, opere medievali dal sito di Montorfano.
Tra le testimonianze “di pietra” si segnalano quattro grandi steli funeriarie in pietra da Brisino (Stresa) che conservano i nomi dei defunti trascritti nel locale alfabeto leponzio (I secolo a.C.).
Al secondo piano il percorso si articola in due sale, proponendo reperti archeologici ordinati secondo criteri cronologici. I reperti più antichi risalgono alla fine dell’età della pietra ed all’età del bronzo: si tratta per lo più di industria litica proveniente da Mergozzo, accanto al famoso pugnale in bronzo dell’Arbola e a materiali da altre località (Baceno, Cireggio, Grassona di Cesara).
I reperti archeologici individuati sui terrazzamenti sovrastanti Mergozzo ed il lago dimostrano come l’uomo si sia insediato in queste zone almeno 5000 anni or sono. I ritrovamenti costituiti per la maggior parte da attrezzi in selce e frammenti ceramici risalenti ad un periodo comprendente il III ed il II millennio a. C. fanno pensare a capanne di legno e paglia, per un esiguo numero di abitatori dediti alla caccia, alla pesca e successivamente ad un’arcaica forma di agricoltura.
Tra questi materiali si segnalano per l’interesse documentario le asce da combattimento in pietra da Baceno e da Mergozzo risalenti al terzo millennio avanti Cristo.
La tarda età del ferro è invece rappresentata dai corredi della necropoli di Carcegna (I secolo a.C.) e da una spada celtica con fodero da Mozzio di Crodo, testimonianze della locale popolazione leponzia, dedita alla pastorizia, alla caccia, alla guerra ed aperta ai contatti commerciali con il mondo romano e transalpino.
Grazie alla sua posizione quale luogo di transito Mergozzo assunse decisiva importanza in epoca romana.
Una seconda sala illustra questo periodo, attraverso i materiali dai numerosi scavi effettuati in questa località, che consentono di cogliere sia i costumi funerari (due necropoli sono state riportate alla luce in località Cappella e Praviaccio, con nuclei tombali attribuibili dal I al III secolo d. C.), che alcuni aspetti della vita quotidiana e delle tecniche produttive antiche, (i resti di una fornace per laterizi databile ai primi secoli dell’Impero e le fondazioni di un edificio sono state rinvenute in località Robianco). Inoltre le vestigia di un grande edificio, un sacello, un’ara dedicata a Giove e varie tombe sono state scoperte in frazione Candoglia.
Accanto ai più comuni oggetti di vita quotidiana, vasellame in ceramica e vetro, ornamenti personali, attrezzi da lavoro, si segnalano alcuni reperti più rari o curiosi, quali le pedine colorate in vetro per il gioco di strategia dei latrunculi, o, ancora, uno stilo scrittorio in ferro.
In particolare provenienti dalla necropoli alla “Cappella”, scoperta da Egisto Calloni nel 1898, sono esposti i corredi completi di sei tombe, rinvenute nel 1970, comprendenti due olpi, una lucerna, varie monete e altri oggetti che concorrono a datare la necropoli al I e II secolo d.C.
Della necropoli in località “Praviaccio” sono esposti i corredi completi di sette tombe. Il materiale comprende ceramica di imitazione campana, coppette in terra cinerognola a pareti sottili, olpi di forme e dimensioni differenti, lucerne, fusaiole, balsamari in vetro, fibule in bronzo e in ferro, punte di lancia, un’ascia, anelli e numerose monete di bronzo (I – III sec. d.C.)
Chiudono il percorso i reperti delle tombe tardo antiche (IV-V secolo d.C.) di Carcegna e quelli altomedievali di san Giovanni in Montorfano, aprendo uno sguardo sulla fine del mondo antico e la Cristianizzazione del territorio. Nei costumi funerari si osserva il ritorno del rito inumatorio con la deposizione nelle sepolture di corredi comprendenti gruzzoli di diverse decine di monete. I reperti dall’area di San Giovanni in Montorfano rivelano invece l’impianto di una delle prime chiese cristiane con annesso battistero (VI secolo d.C.).
Informazioni:
Telefono: 0323 670731 email: museomergozzo@tiscali.it
Links:
ttp://www.comune.torino.it/museiscuola/propostemusei/pie/vb/civico-museo-archeologico-mergozzo.shtml
http://www.comune.mergozzo.vb.it/ComSchedaTem.asp?Id=6885
Catalogo e materiale illustrativo
Gruppo Archeologico Mergozzo . La preistoria dell’arte, 1977
Gruppo Archeologico Mergozzo . Ossola di pietra nei secoli, 1978
Maulini Colomo F.; Ferro Bianco B.,Questi sono gli statuti del Comune e degli uomini di Mergozzo anno 1378, 1978
Gruppo Archeologico Mergozzo. Li molini e edificij d’acque d’Ossola e terre vicine , 1982
Gruppo Archeologico Mergozzo . Quando arriva la ghisa , 1985
Galloni E. Le colonne di granito di Montorfano della Basilica di San Paolo fuori le mura , 1988
Gruppo Archeologico Mergozzo. I di d’la festa, osservanza e trasgressione nel rituale festivo , 1990
De Giuli Alberto . Plebs Margotij , 1992
Caramella P. De Giuli A. Archeologia dell’alto novarese , 1993
Gruppo Archeologico Mergozzo Domina et Madonna. La figura femminile tra Ossola e lago Maggiore dall’antichità all’ottocento, 1997
Gruppo Archeologico Mergozzo Storia di Mergozzo , 2003
GRUPPO ARCHEOLOGICO MERGOZZO, 1985, Quando arriva la ghisa GALLONI E., 1988, Le colonne di granito di Montorfano della Basilica di San Paolo fuori le mura GRUPPO ARCHEOLOGICO MERGOZZO, 1990, I di d’la festa, osservanza e trasgressione nel rituale festivo DE GIULI A., 1992, Plebs Margotij
CARAMELLA P., DE GIULI A., 1993, Archeologia dell’alto novarese
GRUPPO ARCHEOLOGICO MERGOZZO, 1997, Domina et Madonna. La figura femminile tra Ossola e lago Maggiore dall’antichità all’Ottocento
GRUPPO ARCHEOLOGICO MERGOZZO, 2003, Storia di Mergozzo
Produzione editoriale:
L’editore “Antiquarium Mergozzo” fa capo al Gruppo Archeologico Mergozzo (G.A.M.), associazione per la ricerca e conservazione dei reperti archeologici e valori artistici, storici e bibliografici di Mergozzo. Il G.A.M. opera senza compenso alcuno, con impegno e costanza, in un discorso culturale che ha trasformato un’iniziativa volontaristica in un’attività responsabilizzata e riconosciuta, volta alla ricerca storica e archeologica e allo studio, valorizzazione e tutela di tutto quanto può costituire il patrimonio artistico e storico di Mergozzo, in particolare e piu in generale del Verbano-Cusio e Ossola. Negli anni della propria attività il G.A.M. ha effettuato scavi archeologici, ha allestito mostre documentarie ed ha pubblicato raccolte di studi su temi specifici, fornendo occasione per nuove attività di ricerca e per una attenta cura del patrimonio culturale locale.
Fonti:
Testo e foto tratti nel 2004 dal sito internet www.mergozzo.it, ora chiuso, e da “Il Piemonte degli scavi – siti e musei di antichità”.
Altre info negli allegati reperibili nelle pagine dei siti sopra indicati.
Data compilazione scheda:
22 maggio 2004 – aggiornamento 2010 e febbraio 2014
Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Mauro Marnetto – Gruppo Archeologico Torinese