Andezeno (TO) : Chiesa di San Giorgio al cimitero
Storia del sito:
La cappella di San Giorgio al cimitero fu probabilmente la prima curia o parrocchia della curtis di Andisellum. La frequentazione della zona, almeno come luogo cimiteriale, è antichissima, da quanto si può dedurre dall’affioramento, nei terreni adiacenti, di resti laterizi o marmorei appartenenti a sepolture romane e paleocristiane. La chiesa attuale risale alla metà del XII secolo. Quando la popolazione locale si trasferì intorno al castrum, durante la signoria dei Biandrate, San Giorgio conservò il titolo di parrocchia e, soprattutto, gli abitanti di Andesellum mantennero la consuetudine di seppellirvi i loro morti. Solo nel Cinquecento la chiesa di san Pietro, nel recinto del castello, poté strappare all’antica cappella il titolo di parrocchia, ma si piegò dapprima a mutare la sua intitolazione in quella di “San Pietro e Giorgio”, per poi divenire, come è oggi, parrocchia di San Giorgio, rinunciando al suo titolo originale. Ridotta al rango di chiesa cimiteriale, la chiesa iniziò una lenta decadenza, che proseguì fino al 1774, allorché Monsignor Rorengo di Rorà, in occasione di una visita pastorale, avendone constatato il pessimo stato di conservazione, impose o un pronto restauro o la completa demolizione. Nel 1791 la comunità di Andezeno provvide ad un radicale intervento sulla chiesa, demolendola in parte e ricostruendola riutilizzando i materiali recuperati. Nel 1959 un nuovo cantiere di restauro eliminò le sovrastrutture barocche recuperando per quanto possibile la struttura romanica originaria. Elementi in cotto, materiale lapideo ed intonaci storici della facciata sono stati restaurati nel 2008-2009.
Descrizione del sito:
La chiesa si presenta come un edificio a pianta rettangolare, a navata unica absidata, con le pareti esterne in mattoni a vista ed un tessuto murario eterogeneo, in parte con laterizi settecenteschi regolarmente disposti, in parte con ricorsi alterni di blocchi di arenaria gialla e grigia e mattoni, in alcuni tratti con conci disposti a spina di pesce. Il riutilizzo del materiale preesistente (laterizi e marmi provenienti da un adiacente cimitero di origine romana) hanno fatto sì che nella muratura si evidenzino anche mattoni sesquipedali e frammenti di lapidi marmoree.
La facciata della chiesa è completamente rifatta nella parte superiore; in quella inferiore evidenzia ancora i blocchi di arenaria squadrata agli spigoli e una porta, con la cornice in conci di pietra alternati a laterizi, chiusa da un arco falcato. Frutto degli interventi moderni sono le due finestre laterali. La parete a sud si presenta con una muratura eterogenea su cui compaiono, tra l’altro, file di laterizi disposti a spina di pesce e frammenti di marmi, uno dei quali è probabilmente una parte dell’acrotilo di una stele funeraria romana, essendo presente il delfino, che è una figura ricorrente in questi monumenti. Una porticina permette l’accesso alla chiesa da questo lato.
L’abside, nella quale i conci in arenaria prevalgono sui laterizi, è semicircolare con tetto in coppi e si presenta divisa in cinque campiture da quattro colonnine chiuse da una cornice ad archetti semplici a tutto sesto, sostenuti, alternativamente, da colonnine e da mensole. La parte inferiore, ove era il basamento sul quale insistevano le colonnine, è andata distrutta. Due monofore strombate con l’arco formato da un monoblocco di arenaria danno luce all’interno.
La parete settentrionale è disordinata nel tessuto murario e conserva le tracce di monofore tamponate.
L’interno, che misura m 10 x 4,8 è molto semplice e presenta solo resti di due capitelli in corrispondenza dell’arco santo, che collega la navata con la zona absidale. Il tetto, a due falde, è in coppi con orditura in legno.
Informazioni:
All’interno del cimitero, Parrocchia tel. 011 9431104
Link:
https://it.wikipedia.org/wiki/Andezeno
http://www.comune.andezeno.to.it/ComSchedaTem.asp?Id=2874
Bibliografia:
VANETTI G., 1995, Chieri ed il suo territorio, Edizioni Corriere
Fonti:
Fotografie archivio GAT.
Data compilazione scheda:
15 aprile 2004 – aggiorn. marzo 2014 e marzo 2019
Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Mauro Marnetto – Gruppo Archeologico Torinese