Alpignano (TO) : Torre campanaria ed epigrafe romana

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Storia del sito:
Il territorio di Alpignano era abitato in età preromana da popolazioni celto-liguri; dopo che nel 44 a.C. Torino divenne colonia, fu iscritta nella tribù Stellatina e furono assegnate delle terre a legionari provenienti da Faleri e Civita Castellana. Della Alpinianum romana, il cui nome potrebbe derivare da “Alpinius”, restano poche tracce dovute a scavi fortuiti del 1832 in regione San Marcello, dove vennero portate alla luce tombe con resti umani e suppellettili (lacrimatoi, piatti, lucerne) ed alcune epigrafi, citate dal Mommsen nel “Corpus inscriptionum latinarum” ai numeri 7081, 7091 e 7023. Quest’ultima, databile alla metà del I secolo d.C., è la più nota ed è conservata dal 1995 nella Biblioteca comunale; le altre due epigrafi, in pietra, sono conservate presso privati.
In altri scavi del 1891, per la costruzione della nuova strada per Pianezza, si rinvenne una piccola necropoli del I secolo d.C., composta da 15 sepolture con varie suppellettili. I ritrovamenti costituirono una piccola collezione presso la sede municipale, che però in parte andò dispersa nel 1932; il restante fu trasferito dopo il 1960 al museo di San Massimo di Collegno. Negli scavi della villa romana di Caselette (vedi scheda) e in altri siti sono stati trovati embrici con il bollo “ALP” a riprova dell’esistenza di attive fornaci in Alpignano.

La TORRE CAMPANARIA risale al XIV secolo ed era in origine una torre di avvistamento oppure la torre angolare dell’antico castello, citato nel “consignamento” dei beni agli Acaja nel 1356, divenuta poi torre civica. La torre fu in parte ricostruita e soprelevata nel 1728; assunse il significato di torre campanaria solo nel 1807, quando l’adiacente chiesa divenne la parrocchiale; successivamente vi fu installato un orologio.

Descrizione del sito e del reperto:
L’EPIGRAFE in marmo, misura cm 60 x 65 , citata dal Mommsen al n. 7023, recita “V F CORNELIA VENUSTA CLAVARIA SIBI ET P AEBUTIO M F STEL CLAVARIO AUG VIR ET CRESCENTI LIBERTAE ET MURONI DELICATA” (In vita Cornelia Venusta, liberta di Lucio, Clavaria, per sé e per Publio Ebuzio, figlio di Marco, della tribù Stellatina, Clavario e Augustale, per la liberta Crescente e per la delicata Mirone). La scritta ha consentito interessanti analisi sulla popolazione per quanto riguarda sia le classi sociali e la professione (l’indicazione di liberta e il termine clavarius, che fabbricava chiodi?), sia per la composizione etnica (romani, la tribù Stellatina).

La TORRE, forte e robusta, presenta quattro piani decorati con semplici cornici marcapiano. Vi sono una monofora per lato al secondo piano e due monofore per lato all’ultimo piano

Informazioni:
L’epigrafe è collocata nella Biblioteca Comunale in Via Matteotti 2; tel. 011 9671561; la Torre è a lato della Chiesa parrocchiale di S. Martino, in via della Parrocchia.

Link:
http://www.comune.alpignano.to.it

Fonti:
Le notizie e la foto in alto sono tratte dal sito del Comune. In basso foto GAT.

Data compilazione scheda:
08/05/2006 – aggiornam. marzo 2014

Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Angela Crosta – Gruppo Archeologico Torinese

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