Pancalieri (TO) : Cappella cimiteriale di Santa Maria della Pieve

Storia e descrizione del sito:
La Pieve fu citata per la prima volta nel diploma imperiale di Federico I del 26 gennaio 1159, nel quale si confermava al Vescovo di Torino la concessione delle donazioni fatte alla chiesa dai suoi predecessori. Dunque è stato ipotizzato che la piccola chiesa, in posizione soprelevata e strategica rispetto alle vie di comunicazione, potesse essere presente già nel IV-V secolo. L’antica Pieve di Pancalieri era situata con tutta probabilità nel luogo dell’attuale cimitero, perché il ponte che vi conduce si chiama ancora adesso “Punt d’la Piè” (Ponte della Pieve) e la Commenda che sorse in seguito era detta “Commenda della Plebe”.
Anticamente presso le Pievi sorgeva il cimitero, e probabilmente la Pieve di Pancalieri era già dedicata alla Madonna perché nella carta di donazione del 1157 del marchese Giacomo Romagnano e di sua moglie Agnese alla Chiesa di S. Giacomo dell’ospedale di Cortevecchia è nominata «una pezza di terra in cui si trova un cimitero dedicato a S. Maria con una casa situata in un luogo detto Rivoira che è in Pancalieri.» (Gabotto, Carte inedite e sparse del Pinerolese, S. S. S.)
Non si hanno successive notizie della Pieve di Santa Maria fino al 1364 quando compare fra le chiese della diocesi di Torino che pagavano il cattedratico al vescovo. Nella seconda metà Trecento la chiesa fu declassata a semplice ecclesia ed esclusa dalle dipendenze dirette del clero secolare legandola alla Commenda Gerosolimitana di Pancalieri, cui diede il nome.
“Commenda” era il termine usato dagli ordini cavallereschi per definire il capoluogo di una circoscrizione entro cui potevano essere incluse una o più case ed edifici, nel caso di Pancalieri, probabilmente anche una struttura ospedaliero-assistenziale.
La cappella rimase sotto il priorato generale dell’Ordine Gerosolimitano fino al 1956, poi passò al patrimonio del Comune di Pancalieri.

I lavori di restauro, conclusi nel 2019, hanno permesso di riportare alla luce un’ampia porzione dell’abside romanica all’esterno, celata da un muro di collegamento tra la cappella e l’adiacente fabbricato ad uso servizi, che nascondeva anche una monofora murata e la tipica decorazione ad archetti in laterizio
Così sono state restituite alla cappella le originarie cromie contrastando nello stesso tempo il processo di degrado che rischiava di portare alla perdita irreparabile degli elementi decorativi.
Durante il secondo lotto di interventi, dopo che fu rimosso un recente altare in muratura e l’intonaco dell’abside che era stata ridipinta con una velatura di un acceso color azzurro, è stato recuperato l’originario apparato murario in laterizio romanico, sono state riaperte le due splendide monofore simmetriche rispetto all’altare e restaurata la porzione riaffiorata di affresco della metà del XIV secolo, raffigurante una Madonna in trono con Bambino. Dell’affresco si è conservata solo la porzione inferiore, ma il ritrovamento è importantissimo poiché, per affinità stilistica, tecnica pittorica e materiali, potrebbe essere attribuito a Dux Aymo/Aimone Duce.
A questo pittore pavese, documentato tra il 1417 e il 1444, è anche attribuito, sulla parete sud, un piccolo ma preziosissimo frammento di affresco quattrocentesco raffigurante la “Messa di san Gregorio”. Si tratta di un’iconografia abbastanza rara in Piemonte, che rappresenta la miracolosa apparizione di Gesù Cristo a san Gregorio Magno mentre celebra la Messa.

Relativamente alle altre partiture architettoniche si è deciso, in accordo con la Soprintendenza, di recuperare la fase decorativa interna risalente al 1925. Si è così attuato un mutamento completo dell’aspetto estetico della chiesa, con la ridipintura totale di pareti e volta, ad esclusione dell’affresco della Messa di san Gregorio Magno e della porzione absidale.
Le pareti sono decorate con finti drappi trattenuti al centro delle campate da sorte di grandi bottoni o borchie, mentre l’elegante decorazione fitomorfa in volta concilia la vocazione terrena di Pancalieri dedita alla produzione di erbe officinali con la funzione di Cappella cimiteriale. Le essenze rappresentate hanno valenze simboliche religiose: la passiflora nel catino absidale, rimanda agli eventi della Passione Pasquale, al centro dei tondi in volta i soffioni del tarassaco simboleggiano la fugacità della vita umana, i fiori affascinanti, ma ingannevoli dello stramonio, perché velenosi, rappresentano l’erba del diavolo o delle streghe.

Informazioni:
A destra dell’ingresso del Cimitero, Via Circonvallazione.
Aperta per le festività dei Defunti e Ognissanti. Info Comune, tel. 011 9734102

Links:
https://www.lastampa.it/torino/appuntamenti/2019/03/16/news/pancalieri-la-chiesa-di-santa-maria-della-pieve-torna-all-antico-splendore-1.33688318/

https://artbonus.gov.it/1548-cappella-cimiteriale-santa-maria-della-pieve.html

http://www.comune.pancalieri.to.it/Home/Guida-al-paese?IDDettaglio=28090

Fonti:

Fotografie e notizie dai siti sopra elencati

Data compilazione scheda:
29-4-2022

Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:

Angela Crosta – G.A.Torinese