Carmagnola (TO) : Castello ed edifici medievali

Carmagnola – Castello

Storia e descrizione dei siti:
CASA CAVASSA è situata in Via Valobra angolo Via Benso.
Palazzo nobiliare del XV sec., fu fatto costruire da Enrico Cavassa, la cui famiglia si innalzò alle prime cariche politiche del marchesato di Saluzzo. Ricco il suo apparato decorativo, sia a livello architettonico che ornamentale. Resti di affreschi sulla facciata. Il cortile presenta un bel loggiato e al primo piano soffitti lignei a cassettoni (XVI–XVII sec.). Resti di affreschi cinquecenteschi si trovano nella fascia più alta della facciata, con decorazione a grisaglia e sul fianco il cosiddetto Corteo degli elefanti, recentemente restaurato, con cavalieri ed elefanti, probabilmente con significati simbolici, eseguito per la venuta a Carmagnola del duca di Nevers nel 1567.

CASA DELLE MERIDIANE (CASA PIANO), in P.zza Sant’Agostino
Palazzotto signorile edificato nel 1499 e dal 1551 appartenuto alla famiglia Cavassa. La facciata presenta uno straordinario complesso di affreschi realizzati negli anni 1555-1557, concepito in funzione dei quadranti solari che vi sono inseriti.

CASA BORIOLI, in P.zza S. Agostino n.1 ang. Via Valobra
Fu edificata nel XV secolo, ma sottoposta negli anni a diversi interventi edilizi che ne hanno compromesso l’aspetto originario. Memorie gotiche sono le due grandi cornici di finestre ad arco acuto, realizzate con formelle in cotto di raffinatissima fattura ad arco acuto, l’una sulla facciata verso piazza S. Agostino, l’altra su via Valobra, entrambe all’altezza del primo piano. Al piano terra, la Casa Borioli è aperta da un portico a quattro campate con volta a botte e gli archi dei portici, a sesto acuto, che poggiano su robusti pilastri. Meno rilevante, in termini storico-artistici, la porzione di isolato rimanente, anch’esso tuttavia aperto, al piano terreno, da due arcate di portici.

CASTELLO in piazza Manzoni
Il nome di Carmagnola viene citato per la prima volta nel 1034 in un documento col quale Rodolfo, abate della potente abbazia benedettina di Nonantola, nel Modenese, si accordò con i conti di Pombia, famiglia arduinica del Novarese, per uno scambio di beni e di terre, fra cui anche il territorio di Carmagnola. I marchesi di Romagnano e i discendenti di Bonifacio del Vasto – poi Marchesi di Saluzzo – si contesero la signoria di Carmagnola e delle sue terre, con alterne vicende sino all’inizio del XIII secolo quando Manfredo II si assicurò l’intero potere politico e giurisdizionale. Manfredo II, consapevole dell’importanza strategica del sito di Carmagnola, come avamposto del marchesato verso la pianura padana, nel 1203, diede inizio alla costruzione del castello con un primo sistema di difesa esterno con fossati e palizzate. Nel 1226 il castello fu collegato alla cerchia di mura di forma quadrangolare che racchiudeva l’odierno centro storico ed era dotata di tre porte sui tre lati, essendo il quarto occupato dal castello.
Dall’inizio del XIII secolo e sino alla metà del Cinquecento (fatto salvo il periodo fra il 1375 e il 1410 di dominazione francese) Carmagnola, pur vivendo nel clima culturale e internazionale della raffinata corte del Marchesato di Saluzzo, fu soprattutto una roccaforte militare e perciò venne coinvolta nelle guerre e scontri armati con gli Acaja, i Savoia, i marchesi del Monferrato, i Visconti di Milano, gli Spagnoli e i Francesi che, intorno alla metà del ‘500 distrussero parte del castello.
Nel 1588 fu conquistata dalle truppe di Carlo Emanuele I e Carmagnola entrò nell’orbita del Ducato di Savoia seguendone le vicende. Era stata costruita una seconda cerchia di mura, a poca distanza da quella medievale, con bastioni e fossato, ma fu poi completamente smantellata nel 1692.
Il castello nel 1682 aveva una pianta quadrangolare con quattro corpi di fabbrica a due piani fuori terra disposti intorno ad un cortile interno, circondato da una cortina muraria, con quattro bastioni angolari e fossato.
Buona parte delle fortificazioni del castello fu messa all’asta e venduta nel 1701 ai Padri Filippini che costruirono la chiesa di San Filippo con parte dei materiali ricavati dalle strutture; trasformarono la parte residua del castello in convento: abbatterono un lato delle fortificazioni, aprirono grandi finestre al piano terra e porte-finestre con balconi al primo piano e trasformarono la torre di guardia in campanile. Nel 1863 l’intero complesso fu acquistato dal Comune che, in seguito ad altre trasformazioni, adibì il Castello a Palazzo Comunale.
L’edificio conserva ancora dell’originario impianto medievale il paramento murario visibile soprattutto sul lato verso i giardini pubblici: sono visibili cornici in cotto, fascia marcapiano a dentelli e la merlatura in parte tamponata. Un porticato con grandi archi a sesto acuto si affaccia sul cortile interno. La quattrocentesca torre di guardia a base quadrata, termina con una piccola cella campanaria di epoca successiva. All’interno della torre, visitabile in particolari occasioni, una piccola cella un tempo adibita a prigione. Una bassa torre circolare, coperta da un tetto, sorge verso l’asilo Ronco, di poco staccata dal castello; probabilmente aveva funzioni difensive complementari.

Informazioni:


Link:

http://www.comune.carmagnola.to.it

Fonti:
Le notizie sono state tratte dal sito del Comune e dagli opuscoli editi dall’Assessorato alla Cultura di Carmagnola e dal Centro Studi Carmagnolesi. Fotografia in alto del Castello da: https://www.comune.carmagnola.to.it/it-it/vivere-il-comune/cosa-vedere/castello-di-carmagnola-sec-xiii-2558-1-86e26205ae7446b69aaada5937fb1769.
Fotografie  in basso di Casa Cavassa  da: https://www.comune.carmagnola.to.it/it-it/vivere-il-comune/cosa-vedere/casa-cavassa-sec-xv-2569-1-286c1c2d9aca402382f07450322eb9ce?immagini

Data compilazione scheda:
06/03/2007 – aggiornamento maggio 2014 e marzo 2024

Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Angela Crosta – G.A.Torinese

Carmagnola – Casa Cavassa, facciata
Carmagnola – Casa Cavassa, cortile