BIELLA: Battistero

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Storia del sito:
Mancando una precisa documentazione d’archivio il dibattito sulla datazione della costruzione si è basato sull’esame delle strutture dell’edificio. Le proposte di datazione variano in un arco di tempo assai vasto: dal VII al secondo quarto dell’XI. La maggior parte degli studiosi tende a collocarlo alla fine della seconda metà del X secolo. Alcuni a motivo sia delle strutture murarie che della decorazione ad archetti ciechi, che si riscontra anche in altri edifici della metà dell’XI dell’area eporediese e torinese (San Giovanni ai Campi a Piobesi, San Pietro di Celle), propendono per un avanzamento al secondo quarto dell’XI secolo

Descrizione del sito:
L’edificio faceva parte del complesso della chiesa matrice di Santo Stefano; dopo la demolizione della chiesa, avvenuta alla fine dell’Ottocento, si è salvato solo il bellissimo campanile a otto piani. Il Battistero si trovava sul lato destro della chiesa, staccato da essa all’altezza del presbiterio. È una costruzione a pianta quadrata con absidi semicircolari su ciascun lato. Impostato sulle absidi è il tamburo ottagonale, coronato da una piccola torretta-lanterna, sfalsata rispetto alla pianta di base e pur essa quadrata nell’iconografia. Ciascuna abside è separata all’esterno da robusti contrafforti che controbilanciano le spinte della cupola, protetta all’esterno da un involucro ottagonale. Le absidi sono inoltre decorate da quattro lesene, delimitate nella parte superiore da archetti pensili e da nicchiette a fornice cieco. Ciascuna specchiatura reca al centro una piccola finestra ad arco a doppio strombo, ad eccezione di quelle a nord-ovest e a sud-ovest, dove al posto della finestrella centrale si apre una piccola porta. Il portale di nord ovest è architravato e sormontato da una nicchia ornata con mattoni a raggiera recante al centro una lastra marmorea di età romana raffigurante Ercole con un amorino di fronte ad un portico con lesene. Il tamburo è ottagonale, ma non regolare nelle proporzioni; presenta ciascuna faccia decorata nella fascia superiore da una serie di archetti ciechi simili a quelli delle absidi. Al centro di ogni lato si apre una piccola finestra arcuata a doppia strombatura. Il lanternino è decorato da quattro bifore a doppia profilatura con colonnina con capitello a stampella. La sua struttura muraria e la sua disposizione assialmente eccentrica rispetto alla base dell’edificio ha fatto supporre una sua appartenenza ad una fase di costruzione più tarda. La struttura muraria del battistero è all’esterno piuttosto rozza, come dimostrano in primo luogo i muri del tamburo, che non hanno uno spessore uniforme, ma si ingrossano nella parte centrale, per ragioni di carattere statico, di miglior sostegno della volta superiore. I materiali con cui sono costruiti i paramenti esterni sono mattoni, ciottoli di fiume misti a frammenti di laterizi, con disposizioni a filari e più spesso a spina di pesce, con legamento di malta. Singolare è il sistema di copertura impiegato sull’intero edificio. Le lastre risultano infatti posate direttamente sull’estradosso delle volte, secondo un sistema proprio della tradizione tardo-antica. La lanterna ha una piccola croce di ferro e rame dorato (del sec. XII rinvenuta durante i restauri del 1913).
biella_battistero_piantaNella parte interna il Battistero passa dalla pianta quadrata del corpo inferiore a quella circolare della parte superiore (cupola) mediante l’impiego di pennacchi, la cui struttura ha dato adito a vivaci discussioni fra gli studiosi a proposito della datazione dell’edificio. Contrasta con la corposa e colorata struttura muraria dell’esterno la nuda semplicità dell’interno, che ora appare interamente intonacato. Dalle parti decorate a calce emergono tracce della decorazione pittorica (affreschi e sinopie) che vengono datati tra la fine del XIII secolo e gli inizi del secolo successivo e sembrano appartenere ad interventi diversi. Una prima mano rivela innanzitutto l’affresco dell’abside dell’altare raffigurante la Vergine con il Bambino ed un Santo martire. La cultura di questi dipinti rinvia a talune maestranze che operano nel XIII secolo a Milano (S. Ambrogio) e a Pavia (S. Teodoro) con una traduzione semplificata degli stilemi bizantini. Ad altre mani ancora, più tarde ed involute, appartengono altri frammenti con figure di Santi

Informazioni:
Tel.015  22592 (Parrocchia di Santo Stefano)

Links:
http://sit2.comune.biella.it/sv/bcd.php

http://www.comune.biella.it/web/storia-della-citt%C3%A0/i-monumenti

Bibliografia:
CHIERICI S.; CITI D., 1985, Italia Romanica. Il Piemonte, la Val d’Aosta, la Liguria, Jaka Book
DE BERNARDI D., 1959, L’architettura romanica nella diocesi di Biella
SCIOLLA G. C., 1980, Il Biellese. Dal Medioevo all’Ottocento, pp. 18-22, 31

Fonti:
Foto in alto dal sito del Comune. Foto in basso archivio GAT. Piantina da Chierici, Citi 1985; ultima foto, schema da http://www.loicderrien-illustration.com/biela.htm

Data compilazione scheda:
3 maggio 2004 – aggiornamento febbraio 2014 -aprile 2020

Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Mauro Marnetto – Gruppo Archeologico Torinese

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