Susa (TO) : Arco di Augusto
Storia del sito:
L’arco fu eretto da Cozio, re dei Segusii, divenuto attraverso il patto stipulato con Roma prefetto di 14 città delle Alpi Cozie, in onore di Augusto nel 9-8 a.C. La grande iscrizione celebrativa, ripetuta su ciascun lato dell’attico, ed il sottostante fregio ricordano un fatto memorabile di pochi anni prima: il trattato di pace ed alleanza con Roma stipulato da Cozio intorno al 13 a.C. In seguito a tale trattato il territorio delle città entrava a far parte dello Stato Romano, gli abitanti divenivano cives di diritto latino, il re Cozio assumeva lo status di cavaliere romano, nonché il nome della dinastia Iulia. È evidente il carattere ufficiale della dedica di questo monumento eretto per iniziativa pubblica. Pare logico dedurre che l’erezione dell’arco dovette essere deliberata dagli organismi amministrativi delle quattordici civitates che costituivano la prefettura di Cozio, entità territoriale ed amministrativa che probabilmente coincideva con il vecchio regno alpino di Donno.
Descrizione del sito:
Rivestito da blocchi di marmo bianco delle vicine cave di Foresto, presenta un solo fornice, con archivolto che poggia su pilastri lisci incassati nella muratura e sormontati da capitelli a volute vegetali. Ai quattro angoli dei pilastri laterali, colonne scanalate impostate su alti dadi lisci sorreggono la trabeazione, costituita da architrave liscio, fregio a bassorilievo figurato e da una cornice a mensole, decorate a fogliette, cassettoni con rosoni a rilievo e altri ornati, fra cui un’aquila. La parte superiore è costituita da un attico sul quale era l’iscrizione dedicatoria, privo dei gruppi statuari che dovevano decorarne la sommità ed oggi scomparsi. I numerosi fori visibili sulla superficie del monumento sono dovuti al prelievo – avvenuto già in epoca antica – delle grappe metalliche che tenevano uniti i blocchi. Pure strappate sono le lettere in bronzo dell’iscrizione dell’attico, che quindi si presenta leggibile soltanto attraverso la posizione dei fori di fissaggio delle lettere e delle incisioni di guida per le lettere stesse. Il testo così recita “M. Giulio Cozio, figlio del re Donno, prefetto delle città qui nominate (Segoviorum, Segusiuorum, Belacorum, Caturigum, Medullorum, Tebaviorum, Adanatium, Savincatium, Ecdiniorum, Veaminiorum, Venisamorum, Iemeriorum, Vesubianorum, Quariatium), e le città che furono sotto la sua prefettura in onore dell’imperatore Cesare Augusto, figlio di Cesare, pontefice massimo, nell’anno XV della sua tribunicia podestà e nel XIII anno del suo impero”. Il fregio figurato, ben leggibile nonostante alcune abrasioni e lacune, è integralmente conservato sui lati maggiori nord e sud e sul lato breve occidentale, mentre sul lato orientale ne rimane solo un tratto presso l’angolo sud. I rilievi rappresentano scene relative al patto concluso con Roma. Sui lati lunghi (nord e sud) è rappresentata la stessa scena, sia pure con qualche differenza: si tratta del solenne sacrificio compiuto da Cozio alla presenza dei Romani (rito chiamato suovetaurilia, dal nome delle vittime sacrificate: un maiale = sus, un ariete = ovis, un toro = taurus), con il quale il patto fra i due popoli riceveva la sua sanzione religiosa e giuridica. Sul lato ovest la scena rappresenta proprio l’atto della stipulazione del patto. Al centro, ai lati di un’ara che serve da tavola, sono due personaggi togati (Cozio e il generale romano), che tenendo nelle mani il rotolo del patto abbracciano il rappresentante della più importante delle 14 città. Ai lati magistrati romani e i rappresentanti delle altre 13 città.
Informazioni:
Acropoli Romana. A.T.L. Montagne Doc, tel. 0122 622447
Links:
http://www.cittadisusa.it/ComSchedaTem.asp?Id=1698
http://it.wikipedia.org/wiki/Arco_di_Augusto_%28Susa%29
Bibliografia:
FOGLIATO D., 1984-85, Ceivitates Cottianae, in AD QUINTUM, 7
CAVALIERI MANASSE G., MASSARI G., ROSSIGNANI M.P., 1982, Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia, Bari, p. 40 ss.
FELLETTI MAJ B.M., 1961, Il fregio figurativo dell’Arco di Susa, in Rendiconti della Pontificia Accademia di Archeologia XXXIII, p. 129 ss.
Fonti:
Fotografia in alto dal sito del Comune; foto 2 e 3 tratte dal sito http://www.villardora.org/documenti/susa_romana.html
Data compilazione scheda:
16 luglio 2004 – aggiornam. luglio 2014
Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Fabrizio Marnetto – Gruppo Archeologico Torinese