Rivalta (TO) : Castello degli Orsini
Storia del sito:
vedi Comune di Rivalta
Descrizione del sito:
L’interno della corte mostra un’affascinante commistione tra gli elementi medievali autentici e quelle aggiunte, settecentesche prima e neogotiche poi, che hanno contribuito nel tempo a conferire all’insieme l’aspetto della villa di campagna: piccoli loggiati, finestre ad arco e la torre con bertesche aggettanti testimoniano della moda del tempo del Brayda e del D’Andrade.
A sud, il torrione rettangolare, rappresenta sicuramente la parte più antica del castello, precedente alla stessa cinta muraria. La sua struttura rispecchia le caratteristiche tipiche del “mastio” o “dongione”, posto normalmente in posizione dominante rispetto agli altri edifici del castello. Nonostante la prima menzione del Castello sia del 1062, gli elementi costruttivi del torrione orienterebbero verso una datazione leggermente più tarda: la tessitura muraria presenta infatti piani di posa regolari, realizzati prevalentemente in ciottoli di fiume posati a “spina di pesce”, con fasce marcapiano e decorazioni in cotto, secondo una tecnica costruttiva che si afferma meglio intorno al XII secolo.
Il castello, nato con funzioni prevalentemente difensive, con asse maggiore est-ovest, in osservazione della strada verso Piossasco e verso la val Sangone, presenta ora caratteri più marcatamente residenziali, prevalsi probabilmente nel momento in cui gli furono addossate le mura e nella parte inferiore ricavata una elegante cappella.
La cappella del torrione, a pianta rettangolare, ha due volte ogivali costolonate e chiavi di volta scolpite in pietra, divisa da un arco a tutto sesto che separa la zona presbiteriale dalla più ampia aula centrale. Le pareti conservano affreschi restaurati tra 2018 e inizio 2019, tra cui una Crocifissione sovrastante l’altare (parete est): a sinistra della croce Maria e a destra san Giovanni, in alto Sole e Luna e due angeli. Nella parete sud, la nascita della Vergine, rappresentata in fasce in una culla a fianco dei genitori sant’Anna e san Gioacchino, e l’annunciazione. Le caratteristiche delle aureole, realizzate in stucco a rilievo, orienterebbero verso una datazione intorno al XIII secolo, che troverebbe ulteriore conferma nella decorazione a stelle dorate su fondo blu delle lunette della volta a crociera della zona presbiteriale, nota in ambito piemontese nello stesso periodo. Il committente potrebbe essere stato Guglielmo da Rivalta intorno alla metà del 1200. L’insieme rivela (come scrive E. Brezzi Rossetti ne La cappella di Guglielmo da Rivalta) “interessanti tratti stilistici, riferibili a modelli che in Val Padana andavano proponendo formule ancora mutuate dal repertorio bizantino, rinfrescati tuttavia da una maniera che già si stava elaborando in area transalpina”.
Nella seconda campata, figure di difficile interpretazione: un uomo con l’aureola disteso nudo sopra un carro trainato da un altro uomo, su cui aleggia un angelo ed una figura con aureola; una figura con corona affiancata da due uomini stanti; due figure ai lati dell’accesso occidentale, l’una con copricapo a due punte e l’altra velata, probabilmente una donna.
L’insieme degli ambienti della zona residenziale del castello conserva in alcuni casi volte a cassettoni, tappezzerie e decori di ispirazione neogotica, e testimonia l’evoluzione dell’edificio che oggi conta tre piani fuori terra e un piano sotterraneo con ghiacciaia, avvenuta per aggregazione intorno al corpo della torre settentrionale. Il complesso si dispone intorno ad un cortiletto interno che, nonostante le tracce di innumerevoli rifacimenti e l’aggiunta di una scala esterna, conserva un fascino tipicamente medievale, rafforzato dalla presenza di un pozzo centrale con vera decorata da una scritta in caratteri gotici. Sulla parete occidentale si notano le tracce di una porta, ora tamponata, sormontata da un arco con decorazione in cotto a losanghe, tipica dell’architettura piemontese di XIII-XIV secolo.
Oltre a due dipinti in stile neogotico, raffiguranti san Giorgio e san Michele Arcangelo e ispirati a pitture presenti nel castello di Fénis (AO), il cortile conserva una lapide dedicata a Honoré De Balzac che ricorda il passaggio dello scrittore francese, che qui soggiornò nel 1836, ospite del conte Cesare Benevello, interessante figura di intellettuale e mecenate che acquistò il Castello dall’ultimo dei conti Orsini nel 1823 e ospitò anche Massimo d’Azeglio, che ricorderà Rivalta nelle lettere alla moglie, in alcuni quadri e nel suo libro I miei ricordi.
Uscendo nuovamente nel parco attraverso un corridoio con un’elegante pavimentazione in mosaico veneziano, si costeggia la manica occidentale, realizzata in una più recente fase di aggregazione costruttiva e addossata all’interno della cinta muraria medievale. La manica è conclusa sulla sua estremità meridionale dalla cappella settecentesca. Sul retro della manica occidentale, si costeggia l’alto muro di contenimento che delimita la parte inferiore del parco e vicino all’accesso al cortiletto delle scuderie si nota l’attacco delle mura del ricetto, ancora oggi perfettamente leggibile nel tessuto urbano, costruito a protezione del borgo tra XIII e XIV secolo, quando ormai il castello rappresentava il fulcro della vita del paese e il suo riferimento politico e amministrativo era ormai consolidato, nonostante la concessione degli Statuti, avvenuta nel 1297.
Nel 2006 fu acquistato dal Comune di Rivalta; dopo un intervento di restauro degli edifici principali, dal dicembre 2017 ospita la biblioteca comunale.
Informazioni:
via Orsini, 7 – Tel. 0119045557/85/86
Link:
Comune di Rivalta
facebook -castello di Rivalta (fotografie degli affreschi restaurati)
Bibliografia:
Gallo, L. e Martino, E., La «vie de château». Il castello di Rivalta tra Ottocento e Novecento, Comune di Rivalta di Torino, 2012
Brezzi Rossetti E., La cappella di Gugliemo di Rivalta, in: Per Giovanni Romano scritti di amici a cura di Giovanni Agosti, L’Artistica, Savigliano CN 2009
Fonti:
Foto in alto da www.parcopotorinese.it, foto in basso dal sito del Comune di Rivalta, seconda e terza foto in basso da www.rivaltainforma.it.
Testo tratto dai siti sopra indicati.
Data compilazione scheda:
17 marzo 2016 – aggiornam. aprile 2019
Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Angela Crosta – G. A. Torinese