Pont Canavese (TO) : Torre Ferranda e resti dei castelli

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Storia dei siti:
Non sono chiare le vicende politico-militari che portarono al precoce e massiccio incastellamento della zona di Pont Canavese, anche se probabilmente la vicenda arduinica fece nascere e fiorire l’abitato nei pressi della confluenza tra Orco e Soana proprio per l’importanza strategica della zona. Si suppone che il Castrum Ponti nasca negli anni che vanno dal 1001 al 1004. Storicamente, nonostante i dubbi sull’autenticità del documento, sembra che nel 1110 l’imperatore Enrico V investì del feudo “Pontis et Vallis” i fratelli Ottone e Guido de Canavise, che probabilmente furono alla base della ramificazione della famiglia in Valperga e San Martino. Guido, con il ramo dei Valperga, fu il fondatore del castello della Ferranda edificato accanto al preesistente Castrum Ponti, possesso del ramo dei San Martino. È cosa plausibile che i due fratelli, uniti anche nella conduzione del feudo, abbiano deciso di erigere le loro dimore una accanto all’altra nel cuore amministrativo del feudo, questo sia per migliorare l’azione difensiva in caso di attacco, sia soprattutto per il reciproco controllo. I dissidi tra i due rami della famiglia risultano già in atto nel 1157 e proseguono, in un clima di grande tensione e di scontro, fino al 1185, quando i Valperga presentarono un esposto al podestà imperiale di Ivrea Enrico Drusardo, lamentandosi di varie angherie perpetrate dai loro avversari e soprattutto del fatto che i San Martino avevano costruito una torre più alta della loro a Pont: verosimilmente il mastio del Tellario. All’atto della ramificazione della famiglia dei de Canavise, il feudo di Pontis et Vallis rimase indiviso molto probabilmente a causa dell’impossibilità di dividerlo senza favorire una famiglia rispetto all’altra; ciò fu sempre motivo e scusa di litigio e di guerra tra le due fazioni.
Nel 1324 si ebbe un tentativo di riappacificazione, ma nel 1333 i San Martino si allearono con il principe d’Acaia e per tutta risposta i Valperga si legarono al marchese del Monferrato. Nel 1338 si registrò la spedizione del principe d’Acaia nelle terre di Foglizzo, Candia e Caluso, con grave danno del marchese di Monferrato e dei Valperga. L’anno successivo, in risposta a quest’azione, scoppiò la sanguinosa guerra di cui scrisse l’Azario (vedi nota bibliografica). All’epoca il possesso di Pont significava il controllo dei transiti e quindi anche delle risorse dell’intero bacino fluviale interno: da lì passava la strada delle valli, che si diramava in due direttrici, da un lato raggiungeva l’alta valle Orco e, travalicando, guadagnava le valli dell’Arc e dell’Isere nel versante savoiardo, nonché le valli di Lanzo e la Valgrisanche; dall’altro, attraverso la strada della valle Soana, conduceva alla valle di Cogne nel ducato di Aosta o alla testata della Valchiusella. Possedere Pont significava controllare la circolazione delle merci e del bestiame che stagionalmente la transumanza trasferiva dalle ricche pianure della val Padana ai pascoli dell’alta valle, nonché i flussi di mandrie che dall’ambiente del medio Rodano raggiungevano la Padania per esser vendute o scambiate.

La TORRE FERRANDA, con le sue pertinenze pesantemente riprese e potenziate nei secoli XIV e XV, è il monumento nel complesso meglio conservato; il nome é forse dovuto alla presenza nella costruzione di molte parti in ferro. Nel 1552, nel corso del conflitto franco-spagnolo, le truppe del Maresciallo De Brissac danneggiarono gravemente la Ferranda, che venne poi restaurata e probabilmente venne anche soprelevata. Per avere un’idea dell’antico castello ci si può affidare alla lettura degli alzati, ma anche ad una miniatura dell’Azario che mostra un castello con due torri unite da un basso corpo di fabbrica, ovvero la prima costruzione con torri leggendo la miniatura da sinistra verso destra. L’angolo di torre diroccata, già disegnato dall’Azario nel 1339-40 e tutt’oggi presente, rappresenta quanto rimane del Castrum Ponti abbattuto dai borghigiani, per escavazione delle fondamenta.

Descrizione dei siti:
I ruderi del CASTRUM PONTI sono a fianco della torre Ferranda: è rimasto un angolo della torre di nord est, elevata per oltre otto metri; la tessitura muraria reca tracce di una merlatura. Lo spigolo è scivolato in basso di alcuni centimetri, ma si è arrestato in equilibrio apparentemente stabile.

LA TORRE FERRANDA poggia su un affioramento roccioso e ha un’altezza di 32 metri. La porta d’ingresso è posta a 8 metri di altezza e le finestre si aprono sul fronte principale verso la pianura. Al piano terra, a diretto contatto con la roccia, si trova una cisterna intonacata per contenere l’acqua piovana, che veniva incanalata dalla sommità. La struttura interna di accesso ai piani superiori era realizzata in legno secondo una sequenza di scale e soppalchi, delle cui travi rimangono le sedi nelle pareti. Alla camera sommitale, voltata a botte, e all’ultimo livello esterno si arriva tramite scale ricavate entro la muratura. Gli originari merli di coronamento sono stati successivamente collegati da una serie di voltini ad arco per consentire l’appoggio di una copertura oggi non più esistente.
Il bastione che circonda il complesso è costituito da mura anch’esse rimaneggiate nel tempo. L’ingresso era situato ad est, collegato al ricetto dei Valperga posto ai piedi del rilievo verso la pianura; l’accesso attuale, sul fianco opposto, è contestuale alla realizzazione, alla fine del XIX secolo, della chiesa di San Costanzo e della canonica.

La TORRE TELLARIA o Tellario era rivolta verso la Valle Orco, munita di una ballista per lanciare pietre. La costruzione fu ridotta in macerie nel XVI secolo durante la guerra franco-spagnola.

Nel territorio di Pont Canavese si trovano resti di caseforti medievali costruite in pietra nelle località di Faiallo, Nicolè, Lutta e Bisdonio.

Informazioni:
La Torre Ferranda è sita nel centro  storico.

I resti della Torre Tellaria si trovano in località Tellario, sul dosso ad ovest dell’antico borgo di Pont, affiancati da un antico castello pesantemente rimaneggiato.
Ufficio Turistico, tel. 0124 85484 ; email: ufficioturistico@comune.pontcanavese.to.it oppure Comune tel. 0124 862511 ; e-mail: info@comune.pontcanavese.to.it

Links:
http://www.comune.pontcanavese.to.it/ComSchedaTem.asp?Id=4987

http://www.comune.pontcanavese.to.it/ComSchedaTem.asp?Id=21094

Bibliografia:
AZARIO P., De bello Canepiciano: la guerra del Canavese, riproduzione in facsimile con traduzione e comm, di VIGNONO I. e SCARZELLA P. , Mercenasco TO, 1970 / Associazione di storia e arte canavesana, Ivrea TO, 2005
CIMA M., Uomini e terre in Canavese tra età Romana e Medioevo, Ed Nautilus, Torino, 2003
AA VV., Sui Sentieri della Val Soana – Itinerari alla scoperta della Storia e della Cultura Alpina, a cura della Pro Loco di Ronco Canavese, Edizioni CDA, Torino, 1997

Fonti:
Fotografie dal sito del Comune.

Data compilazione scheda:
4/9/2007 – aggiornam. luglio 2014

Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Angela Crosta – Gruppo Archeologico Torinese

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Pont canavese miniatura Azario