Ozzano Monferrato (AL) : Chiesa di San Salvatore ed edifici medievali
Storia e descrizione dei siti:
CHIESA DI SAN SALVATORE
Sorge nella parte alta del paese, poco sotto il castello. Notevole costruzione tardogotica, probabilmente risalente alla prima metà del sec. XV. L’Ecclesia sancti salvatoris è elencata negli estimi vercellesi del 1299 (pieve di S. Cassiano); nel 1348 e nel 1359 compare unita alla chiesa di S. Giovanni, ed è ancora citata nel 1440, unita a una chiesa e a una cappella di Ozzano senza titolo. Nel 1384 c’è notizia di un parroco.
Il campanile alto 20 metri, è staccato dalla chiesa e non in asse con la stessa (ma verosimilmente non derivato da una torre del castello), restaurato nel 1999. Presenta due fregi a dentelli scalari in laterizi, delimitanti una fascia in cui si apre una finestrella con arco a sesto acuto esternamente e a sesto ribassato all’interno.
La chiesa presenta una facciata in mattoni a vista in cui è inserito un timpano neoclassico sul portone settecentesco; è a salienti e divisa in tre settori da quattro contrafforti; al culmine si alzano cinque pinnacoli a sezione ottagonale. Nella tessitura della facciata risultano evidenti le linee di due profili superiori a capanna più bassi rispetto all’attuale profilo a salienti e le tracce di una grande finestra centrale a lunetta tripartita da due pilastrini, di tipo termale, tamponata nel 1904 per l’installazione dell’organo. Attualmente sono presenti solo due strette finestre ai lati del portale. Sono presenti contrafforti anche sul fianco destro e in corrispondenza dell’abside, dove i mattoni differiscono per forma e colore dal resto della muratura; tutta la superficie posteriore della chiesa al di sotto del piano di calpestio interno mostra discontinuità di tessitura. Alla fiancata sinistra sono addossate una cappella con pareti in cemento e la sacrestia.
L’ interno ha pianta rettangolare, suddiviso in tre navate scandite da massicci pilastri tondi, la navata centrale ha volta a botte costruita nel 1573, quelle laterali, suddivise in campate hanno volte a crociera con costoloni in cotto.
Le pareti laterali recano altri interessanti frammenti d’affresco; i migliori si trovano nell’ultima campata di sinistra: in alto una grande lunetta con l’Annunciazione, Dio Padre con la colomba dello Spirito Santo e a destra san Giorgio, a sinistra santa Radegonda (effigiata anche a Camino nella chiesa di San Gottardo vedi scheda Camino).
Sotto la lunetta è affrescata un’architettura con fastigi e decorazioni (che ricorda l’estrosa cornice lignea del polittico del maestro di Crea, ora nella pinacoteca di Varallo): in alto tre tondi con putti e il Cristo in Pietà; sotto un trittico con al centro san Sebastiano nelle vesti di cavaliere, a sinistra san Rocco, mentre a destra la figura è scomparsa. L’affresco è attribuibile a un pittore della bottega di Martino Spanzotti, a conoscenza della cappella di S. Margherita a Crea (forse Aimo Volpi), e databile attorno al 1485 [Romano 2001, pp. 377, 379].
Altri frammenti d’affresco di diversa mano (ultimo quarto del sec. XV) si trovano sulla parete destra; furono in parte distrutti dall’apertura di finestre effettuata nel 1904: nella prima campata san Martino, martirio di sant’Agata, Madonna in trono col Bambino e una Santa non identificata, di altra mano.
La seconda campata presenta una porzione di affresco dove viene raffigurato san Giovanni Battista con l’agnello tra le figure di san Francesco e di un Santo monaco (reggente la palma del martirio e un libro aperto col versetto 54.3 dei Salmi); nella volta il Tetramorfo, su fondo rosso.
All’inizio della navata sinistra sono le notevoli statue lignee dell’Addolorata e del Cristo morto con braccia semoventi, attribuita a scultore ligure-piemontese operante negli anni 1440-60.
Sopra i pilastri, a reggere le sorti della Chiesa sono raffigurati in monocromo sei Profeti molto probabilmente legati alla committenza della famiglia Gattinara nel XVI secolo. La volta della navata centrale, interamente affrescata (mq. 240) alla fine del Cinquecento, costituisce per lo stile rinascimentale delle raffigurazioni un unicum a livello regionale. Le cappelle recano arredi e dipinti settecenteschi: quella che chiude la navata di sinistra, presenta un altare con paliotto settecentesco del Guazzone e tela di scuola Moncalvesca raffigurante san Bovone e san Carlo Borromeo in adorazione della Vergine; dalla cappella barocca della Vergine del Rosario si accede all’abside pentagonale.
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CASTELLO E MURA
La struttura del maniero, di proprietà privata, è frutto di rimaneggiamenti effettuati nel XVI e XVII secolo, su un nucleo originario del XII secolo, in cui erano presenti le strutture murarie di difesa. La parte visibile più antica è del XV secolo, caratterizzata da un muro in laterizio con al vertice tre merli bifidi.
Integrata nel tessuto edilizio residenziale, vi è una torre di cortina a pianta quadrata in laterizio, contigua ad un’abitazione del XVI-XVII secolo, con doppio loggiato e con le caratteristiche decorazioni di mattoni a scaletta, presenti anche sulla torre, che vanno ad individuare, nella parte sottostante quello che fu l’antico tratto murario.
CASA BONARIA SIMONETTI
raro esempio di architettura civile abitativa, risalente al XV secolo. Si tratta dell’edificio privato più antico del paese, con finestre ad arco acuto.
Informazioni:
Chiesa parrocchiale S Salvatore. Info Comune, tel. 366.6454128 / 338.5288567 mail: segreteria@comune.ozzanomonferrato.al.it
Links:
http://www.artestoria.net/book_0_1.php?loc=59&alfa=O
https://it.wikipedia.org/wiki/Ozzano_Monferrato
https://www.comune.ozzanomonferrato.al.it/it/page/da-vedere
Bibliografia:
G. Romano, Il polittico di Marco Scarognino alla pinacoteca di Varallo e il maestro della cappella di Santa Margherita a Crea, in Opere e giorni. Studi su mille anni di arte europea dedicati a Max Seidel, a cura di K. Bergdolt, G. Bonsanti, Venezia 2001, pp. 377-384.
Ozzano Monferrato.pdf
Fonti:
Notizie e foto dai siti sopra citati.
Data compilazione scheda:
3 luglio 2020
Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Angela Crosta – G.A.Torinese