Collegno (TO) : Necropoli longobarda
Storia del sito:
Nella primavera del 2002, durante i lavori di costruzione del tracciato della metropolitana torinese, sono state individuate una necropoli gota, una più estesa necropoli longobarda, e l’abitatorelativo alle due fasi insediative. La continuità tra occupazione gota e longobarda è dimostrata dalla vicinanza dell’area funeraria all’abitato.
I Goti si stabilirono nella zona tra fine V e inizio VI secolo d.C., mentre la comunità longobarda vi si insediò dalla fine del VI: la relativa necropoli venne organizzata secondo l’usanza germanica dei “cimiteri a file” con le inumazioni orientate ovestest e il capo a ovest.
Descrizione del sito e dei ritrovamenti:
Le 62 sepolture che sono state esplorate hanno suggerito la suddivisione in tre periodi: il primo dal 570 ai primi decenni del VII secolo, il secondo fino alla seconda metà del VII secolo e il terzo comprendente tutto l’VIII secolo.
Al primo periodo appartiene una sepoltura femminile che risulta la più antica (570-590) per la presenza di due fibule a staffa di grande pregio di provenienza burgunda.
Accanto a questa sepoltura sono state trovate altre tombe oltre a quella di un cavaliere con il più ricco corredo ritrovato fino ad ora: lancia, spada con relativa cintura, scudo, cintura multipla, due coltelli e uno sperone. Vicino a queste inumazioni è stata individuata una fossa con i resti di un cavallo decapitato: si tratta di un rituale di cui si è trovata testimonianza in Austria e in Germania, con cavalli sacrificati sepolti in fosse accanto a quelle dei loro proprietari.
Durante il secondo periodo, cioè nella seconda metà del VII secolo, la necropoli si espande verso est e verso ovest in modo meno ordinato. Accanto a fosse preparate in modo semplificato con scavi poco profondi e con pochi grandi ciottoli, si trovano fosse scavate semplicemente nella terra. L’indagine di undici tombe del settore occidentale ha rivelato relazioni strette, quasi parentali tra i componenti, evidenziate più dalla composizione delle cinture che da particolari caratteri fisici. Si tratta di una singolare abitudine, ancora da verificare in modo approfondito sui materiali longobardi in Italia, che consiste nella trasmissione da una generazione all’altra di qualche elemento di guarnizione della cintura.
Al terzo periodo appartengono una serie di fosse in piena terra, ben allineate,appartenenti a individui adulti e prive di corredo. A questa fila sembra essersi aggiunto, in un secondo momento, un nuovo gruppo di sepolture, nelle quali sono stati rilevati indizi di resti del sudario e della posizione delle braccia conserte sull’addome. La comparsa, nell’VIII secolo, di questo modo di comporre i corpi, sembra essere di ispirazione cristiana.
Luogo di custodia dei materiali:
Sovr. Beni Arch. ed Antichità Egizie del Piemonte.
Informazioni:
Nella zona adiacente al Campo Volo.
Link:
http://www.museotorino.it/view/s/73865b7f6f10413fa213ec44838e3f2f
Bibliografia:
AA.VV Publica Strata, catalogo della mostra, Ed. Gruppo Archeologico Torinese, G A. Ad Quntum, Assoc. Amici Scuole Leumann, Torino, 2005
Pejrani Baricco L. (a cura di), Presenze longobarde. Collegno nell’alto medioevo, Torino 2004
Elena Bedini, Fulvio Bartoli, Francesca Bertoldi, Barbara Lippi, Francesco Mallegni, Luisella Pejrani Baricco L., Le sepolture gote di Collegno (To): analisi paleobiologica in XVI Congresso dell’Associazione Antropologica Italiana, Genova 2005-2006, pp. 91-100
Pejrani Baricco L., Longobardi da guerrieri a contadini. Le ultime ricerche in Piemonte, in Gian Pietro Brogiolo, Alexandra Chavarria Arnau (a cura di), Archeologia e società tra tardo antico e alto medioevo, 12° Seminario sul tardo antico e l’alto medioevo, Padova-Mantova 2005-2007, pp. 363-386
Giostra C., La necropoli di Collegno, in Gian Pietro Brogiolo, Alexandra Chiavarria Arnau (a cura di), I Longobardi. Dalla caduta dell’Impero all’alba dell’Italia catalogo della mostra (Torino 27 settembre 2007 – 6 gennaio 2008), Silvana Editore, Milano 2007, pp. 268-273
Fonti:
Fotografie tratte dal sito sopra indicato.
Data compilazione scheda:
02/05/2007 – aggiornamento giugno 2014
Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Gruppo Archeologico Torinese