Agrate Conturbia (NO) : chiese di San Giorgio e di Santa Maria in Valle
Storia e descrizione del sito:
CHIESA DI SAN GIORGIO
L’attuale Parrocchiale di Conturbia, si trova all’ingresso del paese, in corrispondenza del percorso viario proveniente da Agrate. E collocata su un piccolo poggio che prospetta su uno spiazzo (corrispondente all’antico cimitero). Le strutture posteriori si affacciano su una piccola piazza. La chiesa venne consacrata sotto il vescovado di Litifredo, tra il 1122 e il 1151. Solo all’inizio del XVI secolo (all’incirca nel 1513) essa venne eretta a parrocchia. Agli inizi del secolo XVII venne riplasmata, su impulso della vista del vescovo Bascapè, che a quell’epoca la definì “antiqua”, riferendosi evidentemente al suo aspetto romanico, di cui conserva ancora alcuni elementi, riconoscibili nel fronte a capanna e nell’impianto planimetrico generale. Esso è costituito da una navata coperta da un manto laterizio su struttura lignea, terminante con abside semicircolare; alla facciata è addossato un portale con archivolto in pietra e portico, realizzato nel XVII secolo. Nella parte alta della facciata è ancora evidente una piccola finestra cruciforme. Sul lato sud è presente una porta laterale murata, che reca una lunetta ornata da un AFFRESCO riconducibile alla metà del XII secolo. Esso raffigura tre personaggi: l’immagine centrale, del Redentore, è ormai scomparsa. Non leggibile neppure la figura del Santo sul lato destro, mentre quella di sinistra è identificabile con san Pietro. Sul medesimo lato sono presenti anche due piccole aperture a feritoia, con archivolto lavorato. Tutta la parte posteriore è stata completamente riplasmata da interventi successivi: la medesima cosa è avvenuta all’interno, ove la navata è stata ricoperta da struttura voltata a botte.
Il perimetro murario esterno ha conservano l’originario parametro murario in blocchi di serizzo squadrati e disposti con grande regolarità, riconducibili alle costruzioni del secolo XII. All’interno sono evidenti gli interventi e gli arredi di età barocca.
Sulla parete di sinistra, accedendo dalla portale principale della chiesa, si può osservare un AFFRESCO, riconducibile al XV secolo, che, in seguito a restauro, risulta staccato dalla parete originale. Esso raffigura il Crocifisso con alla propria destra la Madonna Addolorata ed alla sinistra san Giovanni Evangelista. Ad di sotto di tale affresco, ora spostato appunto in altro luogo nella medesima chiesa, era presente un affresco di epoca precedente, molto più antico, relativo al periodo tra la fine del secolo XIII e l’inizio del XIV.
CHIESA DI SANTA MARIA IN VALLE
Forse la più antica chiesa del paese, dedicata alla Beata Vergine dell’Annunciazione, fu costruita secondo la tradizione, su un tempio di Minerva. A suffragio di tale ipotesi vi sarebbero tracce della locale toponomastica, che denominerebbero la zona con il toponimo di “Minerva”. Nel 1595 l’oratorio aveva una sola navata, i cui muri presentavano un aspetto rustico. Due erano gli ingressi che introducevano alla struttura, una delle quali (quella laterale) venne in seguito murata. La chiesa presentava però alcuni difetti, tra cui il pavimento in pessime condizioni, l’altare privo di pietra sacra e una serie di fori praticati nelle pareti. Fu il vescovo Bescapè il primo ad impartire ordini per una ristrutturazione, anche se emersero difficoltà ad attuarli. Successivamente venne collocato un secondo vaso per l’acqua benedetta, si provvide alle suppellettili necessarie, il tetto fu riparato e le finestre furono munite di inferriate.
In seguito all’interdetto emanato dalla Chiesa nel 1834, con la proibizione di officiarvi e di recarsi in processione, a causa di disordini, l’oratorio cadde in rovina. Nonostante ciò, la devozione del popolo per questo oratorio era ancora molto sentita. Grazie ai restauri del 1883, all’inizio del XX secolo la chiesa si trovava in buono stato di conservazione. Allo stato attuale, gli apparati decorativi interni necessiterebbero di interventi conservativi: gli affreschi presentano problematiche imputabili alla presenza di risalita capillare di umidità, e conseguenti muffe ed efflorescenze.
La costruzione è in ciottoli disposti a spina di pesce e blocchi squadrati in pietra. Ad aula unica con abside semicircolare, ha subito vari mutamenti; la volta è ora a botte e nel sottotetto formatesi è ancora visibile parte di un affresco precedente.
Attualmente conserva AFFRESCHI della fine del XV, inizio del XVI secolo: Cristo nella mandorla, circondato dai simboli degli Evangelisti e una teoria di santi con cartiglio. Nella fascia inferiore si sussegue una teoria di profeti e di patriarchi con un cartiglio in mano, dipinti a mezzo busto e inseriti in una cornice circolare. Sotto il Cristo, gli Apostoli affrescati stanno ad indicare le colonne portanti della Chiesa ed al centro è posta l’immagine della “Madonna del latte con Bambino in braccio”.
CASTELLO DI CONTURBIA
Risalente al secolo XI, ne sono rimaste solo tracce. In origine era un edificio a struttura quadrangolare e, per la sua posizione strategica, fortificato. Dopo successive trasformazioni in villa gentilizia non è possibile dare una chiara identificazione della struttura originaria.
Descrizione dei ritrovamenti:
Già il Bescapè (1612) segnalava la presenza nella casa parrocchiale di un grosso “cippo anepigrafe” e di una piccola ara dedicata a Diana. Il primo, ritrovato nel 1922 rimuovendo in un luogo vicino un vecchio cumulo di terreno, è ancora oggi visibile murato nella Chiesa di S. Maria. Si tratta di un’ara in serizzo, tagliata per essere inserita nella muratura (cm. 83 x 45); le modanature sono quasi scomparse. Probabilmente non iscritta, presenta una doppia fascia ed un incasso quadrangolare.
La seconda ara (CIL 6614), vista intorno alla metà del secolo scorso dal Ravizza nell’orto della canonica della chiesa di S. Vittore (chiesa di S.Maria), murata (1950) sul fianco destro della chiesa, è attualmente conservata in canonica. Tronca della parte superiore, presenta, su tre righe, una dedica a Diana. È probabile che le are provengano da un luogo non lontano dall’antica Pieve.
Un terzo reperto è un cippo opistografo in granito, già murato nella facciata della chiesa, e che il Cassani dice donato dal Municipio nel 1935. E’ in pessimo stato di conservazione, riutilizzato anche come perno di una porta. Presenta sul lato A la lettura “Fines Agamin(um)”, mentre quella sul lato B rimane incerta; questo cippo confinario doveva segnare i limiti di una proprietà tra due aree, da una parte forse il territorio degli Agamini e dall’altra una realtà fondiaria per ora sconosciuta.
I reperti risalgono all’età romana imperiale.
Informazioni:
Chiesa di San Giorgio in località Conturbia, Via Giovanni XXIII n.1
Chiesa di Santa Maria in località Santa Maria, tra Agrate e Bogogno (in direzione sud-ovest).
Parrocchia telef. 0322 832309. Il castello è di proprietà privata.
Links:
http://www.comune.agrateconturbia.no.it/ComSchedaTem.asp?Id=1194
http://www.comune.agrateconturbia.no.it/ComSchedaTem.asp?Id=19501
Bibliografia:
Storia e Documenti Artistici del Novarese Le Terre fra le Colline – Vol.17 Provincia di Novara, Novara 1998
Gambari F.M, Agrate Conturbia. Rinvenimenti di superficie di materiale mesolitico, neolitico ed eneolitico, Quaderni della Soprintendenza archeologica del Piemonte n° 8-1989, pp. 190-191
Fonti:
Notizie e immagini dal sito del Comune. Notizie sui reperti tratte nel 2014 da pagina, non più esistente nel 2020, del sito www.sitbiella.it.
Data compilazione scheda:
4 gennaio 2012 – aggiorn. marzo 2014 – maggio 2020
Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Angela Crosta – G.A.Torinese