Tigliole (AT) : Chiesa di San Lorenzo

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Storia del sito:
Sorta nel villaggio di “Teglole superiores” il cui castrum dipendeva anticamente dal vescovo di Pavia, la sua origine risale all’XI-XII secolo. Aveva funzioni parrocchiale e cimitero annesso. Chiesa e sito compaiono nei catasti nel 1507. Dopo gli accurati restauri avviati nel 1982, l’edificio è tornato all’antico splendore. Oggi ospita rassegne e manifestazioni culturali.

Descrizione del sito:
E’ una chiesa romanica, con facciata in mattoni a vista. La copertura, a doppio spiovente, si prolunga sui contrafforti del muro absidale e poggia presumibilmente su capriate lignee. Falda semi conica sull’abside. Manto di coppi. La facciata è a capanna, delimitata da paraste angolari leggermente aggettanti. Una cornice di mattoni modellati con stucco corona i salienti. Muratura intonacata. La malta è impastata molto accuratamente ed è di ottima qualità: i giunti sono «stilati» con la punta della cazzuola, ed il solco concavo ottenuto è dipinto di rosso. Il portale è aggettante e rettangolare, con cornice laterizia. La porta rettangolare poggia su di un gradino ed ha l’architrave e gli stipiti lisci rivestiti di cemento; lo sovrasta una lunetta con arco a tutto sesto e ghiera a cordolo di conci lapidei. Il tutto è compreso da un ulteriore arco a sesto falcato, portato da due colonnine, su basi di pietra, per mezzo di due parallelepipedi nel cui bordo inferiore sono appena abbozzati due capitelli. Un basamento di mattoni, aggettante, s’interrompe in corrispondenza della porta e delle paraste angolari e gira lungo i fianchi dell’edificio.
Lato sud: è delimitato da due paraste, quella destra lo raccorda con lo sporgente contrafforte del muro trasverso absidale. Vi è una porta rettangolare e un aggettante portale con apertura tamponata. Quest’ultima ha un arco a tutto sesto a conci di tufo in duplice ghiera, la più interna retta da due blocchi tufacei, recanti incisi simboli e figure. La parte superiore di questo portale, a destra, è stata scalpellata via per l’apertura di una delle tre ampie finestre rettangolari poste a 2,50 m dal basamento. Una finestra più piccola e quadrangolare si apre in corrispondenza del presbiterio. In alto si trovano quattro monofore con arco a tutto sesto a conci laterizi, ora tamponate. Frammento di fregio ad archetti pensili laterizi su dentelli sagomati. La muratura presenta analoghe caratteristiche di quella di facciata. I mattoni sono di ottima qualità, col bordo ben squadrato e la faccia scalfita, anche con motivo a “spina di pesce”. Vi sono tracce di stilatura colorata di rosso. In alcuni tratti della parte, che si denotano come riprese della muratura, le stilature sono dipinte di color ocra: La muratura è piuttosto omogenea, ma i mattoni per lo più differiscono per dimensione, colore e disposizione. In particolare, nel tratto centrale della parete, compreso tra il portale aggettante e l’altra porta, i mattoni sono disposti di testa. Alcuni di essi sono ricavati frazionando in più parti un mattone medio. Sempre in questo tratto di muratura, in un doppio filare i mattoni sono disposti a “spina di pesce” e i letti di malta sono stilati e colorati di giallo ocra. Tutta la parete è percorsa a tratti da filari di pietra scistosa. La muratura dello stipite sinistro della finestra del presbiterio, a pietre scistose e basse alternate a mattoni, si prolunga in verticale fino ad arrivare al residuo coronamento ad archetti pensili. Alla sua sinistra la muratura ha le stesse caratteristiche del resto della parete, con tracce di stilatura; a destra essa è piuttosto confusa e non è stilata. Lo sporgente contrafforte absidale presenta nel tratto più interno i giunti di malta stilati e mattoni per lo più di recupero, alcuni graffiti, altri con bordino rialzato, altri neri e vetrosi. Nella parte più esterna i mattoni sono di colore rosso scuro.
Abside: con muratura che presenta la tipica tessitura bicromatica delle chiese monferrine. L’abside è ruotato di alcuni gradi rispetto all’asse dell’aula, per simboleggiare la testa reclinata del Cristo sulla croce; è di forma semicircolare con raggio interno di 1,90 m, delimitata da due lesene che si congiungono al basamento di pietra aggettante; essa è scandita esternamente in tre campiture da una stretta lesena scolpita ad intreccio di canestro e da una semicolonna a rocchi di pietra, ora molto corrosi. Posta centralmente ad ogni campitura si trova una monofora a doppia strombatura a tre riseghe; stipiti ed arco a tutto sesto ricavati ciascuno in un monolito. Le monofore centrale e nord sono tamponate. La muratura è inferiormente a ricorsi alterni di mattoni e pietra, in parte ripresi malamente con malta cementizia; i mattoni sono graffiti. I letti di malta sono sottili, stilati e colorati di ocra. Tra le monofore, la muratura presenta solo qualche concio lapideo inserito; i mattoni sono di color rosso scuro, alcuni vetrosi e neri, disposti per lo più di testa. I giunti di malta sono mal rimboccati e la stilatura è grossolana. Al di sopra delle finestre i mattoni sono di più recente fattura, i giunti di malta sono quasi del tutto erosi. Porzioni di paramento mancanti. Coronamento ad archetti pensili ricavati ciascuno in un sol blocco di pietra e poggianti su mensoline lapidee, in parte mancanti; cimasa a gola in conci di pietra, sulla quale poggiano le tegole del tetto. Due filari di mattoni, in quello inferiore disposti a «denti di sega», sono compresi tra il coronamento ad archetti pensili e la cimasa.
Lato nord: delimitato dalla parasta angolare di facciata e da due paraste addossate al contrafforte absidale, molto aggettante. Una lesena di mattoni divide la parete in due campiture, in ciascuna delle quali, in alto, è tamponata una stretta monofora con archi a conci laterizi. Nella campi tura verso l’abside, residuo coronamento ad archetti pensili di mattoni. Vicino al contrafforte absidale è posta una porta tamponata con arco falcato e doppia ghiera, quella esterna a conci di tufo, l’altra di mattoni sagomati; la malta è stilata. Una cornice formata da due filari di mattoni aggettanti fa da gronda alla parete. Muratura di mattoni a corsi piuttosto uniformi: i mattoni sono disposti uno di fascia ed uno di testa; le loro superfici non sono scalfite, ma presentano come una tessitura impressa (forse il rilievo di una stuoia in paglia). Molti mattoni hanno lungo il perimetro un bordino rialzato e non terminano a spigolo vivo. Tracce di stilatura, come precedentemente accennato, si trovano nei giunti dei conci laterizi dell’arco della porta tamponata e nella muratura a sinistra della monofora tamponata soprastante. Differisce dal resto della muratura un tratto di parete adiacente alla parasta destra; lungo 2,20 m ed alto 1,90, esso è composto da filari di mattoni (graffiti, disposti di testa e di fascia) alternati a filari di pietra scistosa. La malta ha uno spessore di 1,5-2 cm e l’impasto è ricco di ghiaietto. La stilatura è molto corrosa. Nel contrafforte absidale e nella parasta ad esso adiacente la parte inferiore è simile al resto della parete; dall’altezza di 1,40 m in su i mattoni sono invece di colore rosso cupo, graffiti e coi bordi netti.
Interno: a navata unica a pianta rettangolare (14,25 m, per 4,80), con pareti intonacate e parzialmente in mattoni a vista. Il pavimento è in cotto. Ci sono tre campate scandite da archi traversi, retti da tre coppie di paraste di mattoni intonacati, addossati alle pareti laterali e poggianti su basi. Ogni campata è coperta da una volta a crociera, a sesto ribassato, di mattoni in foglio, sostenuta nei punti di scarico da tratti di cornice che fungono da abaco e che affiancano i capitelli delle paraste; tali volte risultano oggi in parte crollate. Le finestre del lato sud, con sguanci pronunciati, architrave di legno, sono centrate in ciascuna delle tre campiture della parete. Una finestra quadrangolare si apre sul presbiterio, sopraelevato di un gradino rispetto al pavimento dell’aula. In esso l’asse longitudinale dell’aula ruota di qualche grado a nord. La volta a botte che lo copre si rialza verso l’arco trasverso che lo connette con l’abside. Quest’arco, di circa un metro di spessore, ha l’imposta sottolineata da una cornice e si raccorda con l’abside, più bassa e più stretta, tramite l’arco trionfale, con intradosso a tutto sesto ed estradosso rialzato. Nell’abside, coperta da una volta a semicatino intonacata, è visibile solo una delle tre monofore, essendo tamponate le altre due. Nell’aula, prossima al gradino del presbiterio, una botola si apre nel pavimento, permettendo l’accesso ad un vano sotterraneo, quasi quadrato, con volta a botte su imposte che risegano le pareti di appoggio.

Informazioni:
a circa 1 km a est del centro abitato.  Comune tel. 0141 6671

Link:
http://www.comune.tigliole.at.it/

Bibliografia:
INZERRA BRACCO M.S., San Lorenzo di Tigliole: storia e attualità di un restauro, Stamp. Artistica nazionale, Torino 1994

Fonti:
Notizie e fotografie 1 e 2 tratte dal sito del Comune. Fotografie 3, 4 e 5 GAT.

Data compilazione scheda:
27 novembre 2011 – aggiornam. luglio 2014

Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Angela Crosta – G.A.Torinese

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