Envie (CN) : Resti del Ricetto e torri
Storia del sito:
Scrivono Colombano e De Grandis (1): «A partire dal XV secolo si ha infatti testimonianza della presenza di tre elementi distinti che costituiscono il borgo: quando nel 1412 Gugliemino Cacherano ottiene l’investitura da Ludovico d’Acaia “del castello, della villa e del ricetto” di Envie; nei consegnamenti del 1567 in cui vengono citati “il castello, la villa, il ricetto, i fossi, le muraglie e i territori del feudo”; in un documento del 1604 in cui si parla di “un castello circondato da un fosso, con un giardino ad est, una strada verso sud e le stalle a nord, affiancato da un ricetto e dalla villa”. All’interno del ricetto erano presenti gli edifici pubblici e le abitazioni della popolazione. Il ricetto era affiancato dal castello, dotato di proprie mura difensive (il castrum domini) ed era attorniato da terreni agricoli lavorati dai contadini che vivevano nelle cascine distribuite sul territorio: la villa. Questi elementi costituenti la struttura urbana del borgo, si leggono anche sulle fonti cartografiche, la più antica delle quali è un catasto risalente al 1742, all’Archivio storico di Torino, che confermava la realtà topografica e i confini del ricetto delineati dalle mura e da nove torri.»
Il castello, distrutto dagli Acaja nel 1336, fu ricostruito da Guglielmo Cacherano nel 1420; il feudo rimase proprietà della sua discendenza fino all’ultimo quarto del XVII secolo. L’edificio fu danneggiato dalle guerre religione del Cinquecento. Nell’Ottocento fu acquistato dal conte Guasco di Castelletto che lo fece riedificare in stile neogotico ed arredare in modo lussuoso.
Il ricetto, di forma rettangolare, era suddiviso in due corpi: il Castrum Domini, racchiuso da mura fortificate e da un fossato, ed il Castrum Hominum. Lungo le fortificazioni esterne sorgevano due torri cilindriche d’angolo e torri quadrate, dette di “cortina”. Il castello occupava il quadrante sud-occidentale del ricetto.
Descrizione del sito:
All’interno del centro storico di Envie oggi sono conservate alcune torri e le mura a protezione del ricetto, facenti parte del castrum hominum Enviarum,una parte di queste è andata irrimediabilmente perduta con l’espansione del borgo verso la pianura, mentre è ancora intatta la porzione che si estende sulle pendici del Mombracco, la montagna citata anche da Leonardo da Vinci.
Visibili la torre merlata, di base circolare, costruita all’estremità nord del ricetto, l’altra, sempre a pianta circolare, si trova prospicente all’ala ovest del castello. Lungo le mura del maniero sono ancora visibili due torri a pianta quadrata.
La strada principale, oggi via Roma, era l’asse che incrociava un’altra via trasversale, dividendo così la zona in quattro aree principali costituite da edifici. Su via Roma sono ancora visibili edifici medioevali, di cui uno a pochi passi dalla parrocchia di San Marcellino. Sulla sua facciata sono visibili una fascia marcapiano in cotto e una modanatura in cotto di una monofora.
Chiesa di San Marcellino
Dedicata ai santi Marcellino, Pietro ed Erasmo, è stata ricostruita nel 1762, in forme juvarriane. Nello stesso luogo sorgeva già una chiesetta di dimensioni minori a partire dal 1100. Questa struttura fu danneggiata durante le guerre del Cinquecento quando fu trasformata in stalla dagli ugonotti. Della primitiva costruzione rimane il bel campanile romanico, che porta le insegne dei Bricherasio e dei Savoia. A otto piani, presenta cornici marcapiano, monofore e bifore.
Informazioni:
Nel centro storico di Envie, sempre visibili esternamente. Comune tel. 0175.278101. E-mail: protocollo@comune-envie.cn.it
https://catalogo.beniculturali.it/detail/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/0100115841
https://www.vallidelmonviso.it/valle-po/envie/
Bibliografia:
(1) Colombano Francesca; De Grandis Sara, Il castello e il ricetto di Envie – conoscenza e conservazione integrata tra architettura e territorio, Politecnico di Torino, Corso di Laurea Magistrale in Architettura per il restauro e valorizzazione del patrimonio, Tesi di Laurea Magistrale, 2019
Fonti:
Immagini tratte dai siti sopra citati.
Data compilazione scheda:
5 febbraio 2024
Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Angela Crosta – G.A.Torinese