Serralunga di Crea (AL) : Santuario Madonna di Crea

Creassantuario1

Storia del sito:
Probabilmente a Sant’Eusebio si deve l’origine della località: secondo la tradizione fu Arduino re d’Italia che volle che il luogo, agli inizi dell’XI secolo, avesse una chiesa, che probabilmente fu realizzata di dimensioni piuttosto ridotte, completata da un convento in cui si stabilirono i canonici agostiniani di Vezzolano (Asti). A loro successero, nel 1483, dopo una breve parentesi dei Serviti, i Monaci Lateranensi. È alla presenza di questi uomini di grande cultura e sensibilità artistica, oltreché di solida formazione religiosa, che si deve lo sviluppo di Crea, favorito anche dai Signori del Monferrato, i Paleologi. Scomparsa la dinastia dei Paleologi, il Monferrato passò nel 1536 ai Gonzaga e si arrivò alla ristrutturazione più massiccia che dette al complesso monumentale la definitiva impronta architettonica barocca. Il “Sacro Monte”, voluto da Costantino Massimo nel 1589, fu costruito nei pressi del santuario. In origine doveva avere quarantatre cappelle e diciassette romitori: il tutto fu ridotto a ventitre cappelle e cinque romitori, decorate con affreschi ed opere di artisti dell’epoca, tra cui il Moncalvo. La cappella dedicata alla Incoronazione di Maria Vergine, o del Paradiso, ha forma circolare e sorge sulla vetta del monte, sul luogo di un castello trecentesco chiamato “Castrum Cretae” da cui il nome di Crea.
Dopo aver subito saccheggi durante le scorrerie militari, nel 1801 il santuario fu devastato, nel 1809 chiesa e convento furono venduti all’incanto. Nel 1820 il santuario venne affidato ai Frati Minori Francescani che lo custodirono per 170 anni riportandolo, gradatamente, al suo primitivo splendore. Dal 1992 è affidato ai sacerdoti della diocesi di Casale Monferrato.
La CHIESA fu eretta in tre periodi diversi: la struttura eusebiana (IV secolo) era situata nella zona in cui ora c’è l’altare della Madonna di Crea, solo parzialmente rifatto nell’XI secolo; quella rinascimentale, realizzata su committenza di Guglielmo VIII Paleologo, mantiene il maggior numero di testimonianze, tra le quali spicca la CAPPELLA DI SANTA MARGHERITA, con affreschi narranti la storia della santa e rifiniti dai ritratti dei committenti, databili tra il 1474 e il 1484, anno della morte del marchese Guglielmo (gli affreschi furono restaurati nel 1968); infine l’ampliamento barocco, dal 1608 al 1612 con l’aggiunta dell’ultima campata e la costruzione della grandiosa facciata.
Un interessante affresco del 1470 circa è rimasto celato per oltre tre secoli dietro una grande tela seicentesca posta al di sopra dell’altare maggiore e rappresenta l’Ascensione della Vergine con ai lati Apostoli e i Donatori. È la più antica rappresentazione del marchese Guglielmo VIII, rappresentato inginocchiato e di profilo con il fratello cardinale Teodoro.
Il Campanile della chiesa fu rimaneggiato e soprelevato nel 1929.
Il CONVENTO con il suo chiostro risale al secolo XIII. Dopo aver subito molte trasformazioni edilizie è stato soppresso tre volte: nel 1798 ad istanza del re Carlo Emanuele IV, poi nel 1801 dal governo francese al tempo di Napoleone e infine nel 1866 dal governo italiano. Nel corso di queste vicende fu in parte demolito e andarono disperse opere d’arte, suppellettili, arredi, biblioteca e archivio. Riacquistato e restaurato più volte da laici e vescovi di Casale, ritornò definitivamente in possesso della diocesi. Il convento sorge a est della Chiesa, in prosecuzione del suo asse longitudinale. Il complesso è stato restaurato nel 1995.

Descrizione del sito:
La CHIESA ha una grandiosa facciata a portico dall’aspetto barocco, con un mosaico che rappresenta l’Assunta del 1953. L’interno, a tre navate con archi ogivali e volte a crociera cordonate, conserva reperti romanici venuti alla luce recentemente e posizionati nei primi pilastri della navata.
La CAPPELLA DI SANTA MARGHERITA, a destra dell’altare maggiore, monumento nazionale per gli splendidi AFFRESCHI del ‘400, ha una volta con gli affreschi dei quattro dottori della chiesa; sopra l’altare un trittico con la Madonna col Bambino in grembo, angeli musicanti e i santi Margherita, Pietro, Paolo e Agostino. A sinistra i ritratti di Guglielmo VIII e di tre suoi consiglieri; a destra i ritratti della sua terza consorte, Bernarda di Brosse e delle figlie Giovanna e Bianca. Nelle pareti laterali della cappella le scene affrescate rappresentano la vita e il martirio di santa Margherita d’Alessandria. Dopo varie incertezze attributive, il cosiddetto “Maestro di Crea” è probabilmente identificabile con un pittore della cerchia del periodo iniziale di Giovanni Martino Spanzotti, il padre Pietro o il fratello Francesco.
Nella suggestiva e antichissima cappella della Madonna, a sinistra dell’altare maggiore, costruita secondo la tradizione sul luogo di preghiera di sant’Eusebio, all’interno della nicchia centrale, è collocata una piccola statua in legno di cedro che il tempo ha inscurito, da cui il nome di Madonna Bruna di Crea. La Vergine é seduta e tiene il Bambino, seduto sulle sue ginocchia. Un ricco manto ricopre il gruppo scultoreo. Probabilmente risale al XIV secolo ed è stata restaurata nel 1981.
A Macrino D’Alba è attribuita con certezza la pittura su TAVOLA raffigurante la Madonna in Trono col bambino in grembo e i santi Giovanni Battista, Giacomo apostolo, Agostino e Gerolamo, datata 1503.
Il CHIOSTRO dell’antico convento mostra eleganza ritmica nelle arcate sostenute da colonne con capitelli rinascimentali e per altri lati da pilastri. La recente chiusura degli archi con vetrate ha trasformato il chiostro in uno spazio funzionale.

Descrizione del materiale non esposto:
Nel Tesoro del santuario sono conservate, le piccole tavole (cm 15 x 19) eseguite da Macrino d’Alba raffiguranti Guglielmo IX Paleologo e il bellissimo ritratto della moglie Anna d’Alençon, recentemente restaurati, non esposte a causa della loro fragilità.

Informazioni:
Santuario tel.  0142 940109 / 0142 940202

Links:
http://www.santuari.it/crea/crea.htm

http://www.parcocrea.it

http://it.wikipedia.org/wiki/Maestro_della_Cappella_di_Santa_Margherita_a_Crea

Bibliografia:
A. CASTELLI, D. ROGGERO, Un santuario mariano, il Sacro Monte di Crea, Edizione Sant’Evasio, Casale Monferrato AL, 2000

Fonti:
Immagini dai siti citati e dall’archivio GAT.

Data compilazione scheda:
17/2/2007 – aggiornamento febbraio 2014

Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Angela Crosta – Gruppo Archeologico Torinese

crea

crea2

Crea_Macrino_Madonna

Crea_anna_d_Alencon