Pramollo (TO) : Roccio Veglio (Roccho Vélho)

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Storia del sito:
Il monolito è alto oltre 5 m sul piano di campagna ed è noto con il toponimo di “Roccio Veglio” che significa “la vecchia roccia”. Il masso è costituito da gneiss con inclusioni di quarzite. La parte sommitale del roccione forma una piattaforma pianeggiante con buona visibilità fino alla pianura pinerolese che si apre allo sbocco della Val Chisone. Gli altri lati della rupe sono a strapiombo dalla sommità al terreno. Il lato Sud digrada verso la valle formando una sorta di piano inclinato roccioso su cui si trova una zona levigata: si tratta di uno “scivolo” usato ancora in tempi recenti dalla popolazione locale a scopo propiziatorio, terapeutico-profilattico e per vincere la sterilità. Il cerimoniale è ampiamente attestato.

Descrizione del sito:
Le incisioni di Roccio Veglio sono raggruppate sulla tavola sommitaria dei monumento, pianeggiante ed alquanto levigata, su una superficie lunga 170 cm e larga 90 cm. Esse occupano quindi un’area allungata e l’asse maggiore attorno al quale sono distribuite le istoriazioni è orientato Est-Ovest.
Sulla superficie rocciosa sono scolpiti 116 segni: oltre cento sono coppelle emisferiche mediamente profonde 1,5 cm e con un diametro di 3-4 cm, quindi un cerchio di cui è incisa la circonferenza e due diametri perpendicolari tra loro ed intersecanti otto coppelle (tipo “ruota solare a raggi interni”) un segno cruciforme isolato ed aderente ad una coppella, un segno cruciforme doppio (tipo “a salamandra”), alcuni segni indefiniti.
Si notano tre categorie di coppelle: con diametro medio di 3 cm, con diametro medio di 6 cm e coppelle gemellate, doppie. Il “simbolo solare”, 18 cm di diametro, è situato sull’estremità dell’asse longitudinale della composizione in direzione Est.
Sull’opposta direzione Ovest dell’asse maggiore dei monumento si trova una spirale, formazione di coppelle che si sviluppa con movimento antiorario partendo da una coppella centrale più grande. Tra questi due simboli sono collocate schiere di coppelle che con un movimento leggermente sinuoso seguono l’asse EM congiungendoli. Le coppelle appaiono variamente raggruppate con qualche intenzionalità, anche se difficile da stabilire. Si può rilevare una certa tendenza a disporsi su linee curve con la convessità rivolta ad Est, e la presenza di due formazioni intermedie ammassate in forma subcircolare. Il segno cruciforme e quello “a salamandra” si collocano in posizione marginale rispetto all’area di maggiore addensamento: la loro localizzazione è vicina alla zona di accesso alla tavola sommitaria attraverso lo “scivolo”.

ALTRE ROCCE che affiorano nei prati e nei boschi che si estendono nella zona di Roccio Veglio sono sovente segnate dalle incisioni; due sono le più significative. La prima roccia, piuttosto limitata, quanto a dimensioni (2×1 m), affiora di pochissimo dal terreno e presenta un gruppo di incisioni che ne interessano la parte prominente sviluppandosi in senso longitudinale: esse consistono in brevi canaletti, in coppelle e simboli cruciformi. L’elemento più interessante sono 4 simboli cruciformi legati tra di loro a formare quasi una catena; rappresentazione probabile di una cerimonia di carattere sacrale.

Più a valle trovasi la ROCCIA DI “SARET ‘DLE LOSE”, toponimo che sta ad indicare come la località fosse fino a poco tempo fa una cava di pietre (lose). Il tipo di incisione dominante è rappresentato dal simbolo cruciforme che in alcuni casi assume un carattere più spiccatamente antropomorfo o per l’aggiunta di qualche elemento estraneo all’impianto di base o per il movimento che anima la figura. Due di questi cruciformi recano sul “capo” una corona di 3 coppelline. Nella parte alta della piccola roccia vi sono 11 coppelline disposte con un allineamento ed un andamento orizzontale ben precisi.

Informazioni:
Il monolito si eleva isolato sulla destra orografica della Val Risagliardo, solco vallivo laterale della Val Chisone, ad una quota di 1500 m al centro di una grande prateria in declivio di fronte al Roccio Clapier (vedi scheda). Comune, tel. 0121 58619

Links:
http://www.cesmap.it/cesmap/scavi_pinerolesi/vegli.htm

http://www.cesmap.it/cesmap/scavi_pinerolesi/vegli2.htm

Quaderni Soprintendenza Archeologica Piemonte-29-2014.pdf

Bibliografia:
MANDOLESI A, Paesaggi archeologici del Piemonte e della Valle d’Aosta, Antichità e arti Subalpine e Fondazione CRT, Torino, 2007(e relativa bibliografia)

Fonti:
Notizie e fotografie tratte dal sito www.cesmap.it.

Data compilazione scheda:
03/07/2007 – aggiornam. luglio 2014

Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Angela Crosta – Gruppo Archeologico Torinese

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