Prascorsano (TO) : Chiesa della Madonna del Carmine

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Storia e descrizione del sito:
Sottoposto alla famiglia dei Valperga, Prascorsano ha stretti legami con l’antico sito del Santuario di Belmonte: anche qui, infatti, è stato trovato un certo numero di reperti databili all’età longobarda e paleocristiana.
Secondo la tradizione sarebbe sorta qui la chiesa di Santo Stefano, in cui si dice sarebbe stata sepolta la Marchesa Adelaide di Susa. Nonostante anche il paese di Canischio conservi tale tradizione, a Prascorsano è documentata la presenza di una chiave “miracolosa” (quella, appunto, della chiesa di Santo Stefano) che avrebbe guarito le persone morsicate da cani rabbiosi.

Il titolo di Sant’Andrea oggi indica la chiesa parrocchiale al centro del paese, ma designava, un tempo, la piccola chiesa cimiteriale, attualmente intitolata alla Madonna del Carmine (anche S. Maria delle Grazie).
La chiesa mostra un’architettura che può essere datata al XII secolo, come testimoniano il CAMPANILE e i capitelli angolari visibili all’interno, nella navata laterale sinistra.
Sicuramente rimaneggiata in tempi successivi, la chiesa si presenta con una forma inconsueta, con la presenza di sole due navate e un presbiterio privo di abside.
Sul muro esterno, visibile per chi sale alla chiesa, c’è un affresco raffigurante san Bernardo da Mentone, ma le sue condizioni sono pessime.
All’interno conserva diversi affreschi, databili ad epoche differenti. Il ciclo più importante è collocato nel presbiterio, sull’altare maggiore e raffigura una teoria di apostoli in cui si riconoscono: san Giovanni Battista, san Bartolomeo, san Giacomo Minore, san Paolo, san Giovanni, san Giacomo Maggiore, san Matteo. Purtroppo nel XVIII secolo è stata aperta una nicchia al centro della parete, che ha eliminato i due apostoli centrali. Oltre a questo danno antico, negli anni ’80 del 1900 gli affreschi sono stati “rubati”: alcuni ladri hanno letteralmente “strappato” la pellicola pittorica su cui erano gli apostoli, distruggendo in parte le pitture.
L’autore di tale opera, anonimo, è stato ribattezzato “Maestro degli Apostoli di Prascorsano”, un artista probabilmente giunto in Canavese dalla Provenza, chiamato dai conti di Valperga. A questo personaggio è attribuibile anche l’affresco con sant’Antonio Abate, un santo vescovo e un devoto, sulla parete della navata centrale.
Nella navata laterale vi è un affresco della Natività datato 1522 e firmato Jacopino Longo, artista attivo anche nella chiesa di San Sebastiano a Pecetto.
Di due artisti sconosciuti, ma che ci hanno lasciato i loro nomi – Bernardino Rossignolo di Trino e Gabriele Petiti di Chieri – è la teoria di santi sulla parete laterale e la Madonna di Misericordia posta sul secondo altare della chiesa.
Un’ultima mano, ancora una volta sconosciuta, ha realizzato le grottesche che decorano la volta e gli archi di entrambe le cappelle della navata laterale.
All’Ottocento, invece, risalgono i dipinti delle volte della navata centrale, realizzati nel momento della nuova dedicazione a chiesa cimiteriale.

Luogo di custodia dei materiali:
Nella chiesa parrocchiale di Sant’Andrea, al centro del paese, è visibile l’acquasantiera in pietra, sul cui fusto sono raffigurate due teste: è una testimonianza di riutilizzo di materiali antichi, forse paleocristiani.

Informazioni:
Via Cerialdo 22, presso il Cimitero.  Info Comune tel 0124 698141

Links:
http://www.cm-altocanavese.to.it/index.php?option=com_content&view=article&id=33:prascorsano&catid=21:medioevo-delle-alpi&Itemid=12

https://www.comune.prascorsano.to.it

http://it.wikipedia.org/wiki/Prascorsano

http://www.corsac.org/parliamdd.html

Fonti:
Fotografia in alto da Wikipedia; foto 2,3,4 da www.corsac.org; foto acquasantiera da http://web.tiscali.it/jovishome/bici/2002/pessa1_b.htm

Data compilazione scheda:
14/04/2006 – aggiornam. luglio 2014

Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Giulia Piovano – Amici di Palazzo Reale

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