Mondovì – Breolungi (CN) : sito archeologico

Breolungi età bronzo

Storia del sito:
Il sito venne abitato sin dall’epoca preistorica per la felice collocazione geografica, fertile e facilmente difendibile; fu identificato con l’antichissima Brigodorum dei Liguri Bagienni. Gli scavi recentemente condotti nel sito non hanno prodotto reperti di età romana, probabilmente per la dispersione dell’insediamento all’epoca, benché alcune stele funerarie ed epigrafi romane furono reimpiegate nella Pieve e altre furono rinvenute in tempi recenti sull’altura e nel Pesio (vd. scheda sulla Pieve).
Il sito fu oggetto di sporadica frequentazione, prevalentemente per usi agricoli, per quasi tutto l’alto Medioevo. Dopo la dominazione longobarda, in età carolingia divenne un borgo importante, in quanto capoluogo del “Comitatus Bredulensis”, che si estendeva dalla Valle Stura alla Val Tanaro. Il comitato di Bredulo è attestato nel 1014 quando Enrico II confermò una serie di possedimenti all’abbazia di Fruttuaria; nel 1041 i confini del comitato sono definiti in un documento in cui l’imperatore lo concede al vescovo di Asti. Altri documenti del 901 e 902 sono controversi.
Tra il IX e l’XI secolo vi fu costruita la Pieve di Santa Maria (vd. scheda). Il sito fu sede di un castrum, di cui rimangono resti delle mura nei pressi della Pieve: i recenti studi ipotizzano che il castrum sia sorto a difesa della stessa, non prima del X secolo. Nel sito, di dimensioni piuttosto piccole, vi erano quindi castello e Pieve, forse alcune abitazioni signorili, mentre la “villa”, cioè il centro abitato, era probabilmente o nell’attuale Mondovì – Breo (da cui il toponimo “lungi”) o in altra località nei pressi, ancora da individuare

Descrizione dei ritrovamenti:
Gli scavi archeologici condotti dal 1991 al 2001 nell’area del cimitero accanto alla antica pieve di Santa Maria hanno portato alla luce numerosi reperti databili a diverse epoche (vd. cartina).
Il pianoro di Breolungi fu frequentato in una prima fase, dall’ETÀ DEL BRONZO FINALE, XI-X sec. a.C.: sono stati rinvenuti resti di fornaci per la fusione del bronzo e il frammento di un ugello; questa attività fu favorita dalla presenza di ricchi giacimenti minerari nella vicina valle Corsaglia. Le popolazioni coltivavano cereali e legumi e occasionalmente cacciavano il cervo e, una delle poche testimonianze in Piemonte, anche l’orso. Numerosi i reperti ceramici.
Una seconda fase è databile alla PRIMA ETÀ DEL FERRO, fine VIII-V secolo a.C.; una terza fase alla SECONDA ETÀ DEL FERRO, IV-II sec. a.C. Una quarta fase, definita ETÀ DEL FERRO, VIII-II sec. a.C., contiene unità stratigrafiche meno precisamente definibili a causa della sovrapposizione di strutture di età differenti. Nell’età del ferro la frequentazione del sito di Breolungi non fu continua; sono state trovate tracce di attività di metallurgia, agricoltura e allevamento di bovini e ovicaprini di piccola taglia, documentati dalle analisi archeozoologiche e archeobotaniche e dal ritrovamento di arnesi per filatura e tessitura.
Sono state evidenziate una quinta fase di ETÀ MEDIEVALE, dal VI al XV secolo, e una POST-MEDIEVALE sino al XVIII secolo, che hanno prodotto scarsi reperti (vd. scheda sulla Pieve per gli altri reperti trovati all’interno e nei pressi dell’edificio).

Informazioni:
La frazione di Breolungi è a pochi Km da Mondovì, sulla piana alluvionale del fiume Pesio.

Bibliografia:
VENTURINO GAMBARI M. (a cura di), Dai Bagienni a Bredulum: il pianoro di Breolungi tra archeologia e storia, Quaderni della Soprintendenza Archeologica del Piemonte, Omega Edizioni, Città di Mondovì, 2001

Fonti:
Le fotografie sono state elaborate da figure tratte dal testo sopra indicato

Data compilazione scheda:
20/02/2006 – agg. marzo 2014

Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Angela Crosta – G. A. Torinese

Breolungi cartina

Breolungi età ferro