ASTI : Complesso di San Pietro in Consavia
Storia del sito:
Il complesso comprende la rotonda, la contigua cappella Valperga, il chiostro e parte dell’antica casa del Priorato dei Cavalieri di S. Giovanni di Gerusalemme (poi ordine Ospitaliero dei Cavalieri di Rodi, che prese in seguito il nome di Ordine Militare dei Cavalieri di Malta) a cui appartenne fino al 1798.
Lo stato attuale degli edifici è in gran parte dovuto ai restauri realizzati nel 1930-31. La rotonda romanica fu costruita nel primo quarto del XII secolo, probabilmente per iniziativa di Landolfo di Vergiate, vescovo di Asti tra il 1105 e il 1134. La cappella Valperga, a pianta quadrata, fu invece edificata tra il 1446 e il 1467 per iniziativa del priore Giorgio Valperga il cui stemma è scolpito sulla chiave di volta al centro dell’aula.
Gli storici hanno formulato varie origini sul nome di Consavia, legandolo a quello di una famiglia locale oppure ad un toponimo riconducibile alla via Fulvia che entrava nella città di Hasta proprio nei pressi del complesso.
In tale complesso trova ora spazio anche il Museo Archeologico e Paleontologico di Asti contenente:
– Collezioni private di Ottolenghi, Maggiora-Vergano, Fantaguzzi e Gabiani donate al Comune ai primi del Novecento. Il materiale è costituito da piccoli nuclei di metalli pre-romani, ceramiche greche, etrusche e della Magna Grecia, oltre ad una consistente raccolta di reperti romani, che includono vasellame e lucerne in terracotta, urne cinerarie, vetri e bronzi. Una piccola parte dei materiali romani proviene da corredi funebri di tombe del I sec. d. C. rinvenute nel 1879 in località Torretta dall’astigiano Giuseppe Fantaguzzi.
– oggetti di donazioni private del periodo egizio (vasi canopi, una raccolta di amuleti, iscrizioni geroglifiche e due sarcofagi lignei antropomorfi con relative mummie, alcune statuette di divinità (ushabti) e altri oggetti di carattere religioso-funerario.
– fossili del periodo Terziario scavati nel Monferrato, soprattutto in Valle Andona e Valle Botto.
Descrizione del sito:
La chiesa rotonda (tradizionalmente nota come “battistero” anche se non svolse mai o solo molto tardi, ossia dal 1741, questa funzione) originariamente era intitolata al Santo Sepolcro e per la sua forma, a vano centrale con alta cupola e ambulacro circolare, si colloca tra gli esempi più significativi di chiese edificate dopo la prima crociata ad imitazione appunto del S. Sepolcro di Gerusalemme. La facciata ravvivata dall’alternanza di mattoni ed arenaria come voleva la tradizione dell’edilizia aulica medievale di Asti e del Monferrato, presenta un portale con lunetta in pietra. Gli architravi degli ingressi posti a nord ed a sud sono scolpiti a motivi zoomorfi.
Poligonale all’esterno, presenta internamente una pianta rotonda, costituita da un ambulacro circolare e da un vano centrale delimitato da otto colonne piuttosto basse, bicrome, a strati di arenaria e cotto alternati, poggiate su basi quadrate e ottagonali e coronate da capitelli cubici smussati. Dalle colonne centrali, collegate da una serie di archi, si dipartono archi trasversali che ricadono su semicolonne addossate alle pareti; su di essi si impostano le volte a crociera che si adattano alla forma trapezoidale delle campatelle così ottenute. Il vano centrale è coperto da una volta a spicchi che conserva tracce della originaria serie di monofore che si aprivano alla sua base.
Preziose la Madonna con Bambino e la Santa Caterina d’Alessandria, sculture trecentesche poste entro edicole gotiche.
Nella cappella di Valperga meritano di essere ricordate le quindici formelle della cornice dell’oculo e le quattro mensole scolpite a mascheroni fogliati su cui si impostano i costoloni della crociera.
Notevole anche il chiostro con pilastri circolari e volte a crociera.
Informazioni:
Il Museo è accessibile, previa prenotazione, solo per scolaresche o gruppi telefonando ai numeri 0141 399481 , 0141 399466 o 0141 399508 oppure inviando email a : musei@comune.asti.it
Links:
http://www.comune.asti.it/index.php?id_sezione=796
http://www.comune.asti.it/index.php?id_sezione=796
Bibliografia:
SAPELLI RAGNI M. (a cura di), 2004, Tesori del Piemonte. Il Piemonte degli scavi. Siti e musei di antichità;
AA.VV., 1978, Italia Romanica. La Val d’Aosta, la Liguria, il Piemonte, Milano;
ROMANO G. (a cura di), 1994, Piemonte romanico, Torino
Fonti:
Informazioni e fotografie 1 e 2 dal sito del Comune. Foto 3 e 4 dall’archivio GAT.
Data compilazione scheda:
29/11/2004 – aggiornam. settembre 2014
Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Mauro Marnetto – G. A. Torinese