San Giorgio Canavese (TO) : Castello dei Biandrate

CastelloSGiorgio

Storia del sito:
Il Castello appartenne ai Conti di Biandrate (Novara). Guido fu il primo della famiglia a radicarsi a San Giorgio. Pur suddividendosi a sua volta in tre linee, questo ceppo conservò un carattere unitario, in quanto tutti i discendenti concorreranno a formare il “consortile” di San Giorgio. Seppur ridotti nella forma economica e politica (dopo la distruzione del castello di Biandrate novarese), i Biandrate traverseranno quindi senza ulteriori traumi i secoli del tardo medioevo e dell’evo moderno, restando protagonisti della storia a vari livelli, fino all’ultimo rappresentante della famiglia, deceduto nel 1916.
Sulla collina di San Giorgio furono edificate in tempi diversi parecchie costruzioni, al punto di dover parlare più di un complesso di castelli che di un unico maniero. Si distingue normalmente una costruzione più antica, eretta sulle rovine di un castello distrutto dalle milizie della Lega lombarda nel 1168, presumibilmente risalente ai sec. XII-XIV, di cui restano poche tracce, ed una più recente attribuibile, nel suo nucleo iniziale, al XV-XVI secolo.
Nel secolo XVII il castello subì importanti modifiche, terminate nell’anno 1726, a cura di Guido Aldobrandino (del ramo dei Biandrate di Foglizzo) al quale si deve verosimilmente la struttura unitaria della parte “nuova”. Essi non si limitarono all’eliminazione della torre centrale ma interessarono un po’ tutta la struttura architettonica del fabbricato principale che, sul lato di ponente, venne ad assumere un unico e rettilineo corpo di fabbrica e, su quello di levante, acquisì una grandiosa facciata del tutto nuova: tre avancorpi coronati al culmine da frontoni e balconate con due cortili interni.
Il castello “vecchio”, a sua volta, subì in questo periodo un rimaneggiamento ad opera di Baldassarre Ferdinando del ramo di Lusigliè. Dalle carte di un processo intestato dai conti di Foglizzo agli eredi dell’ultimo conte di Lusigliè, deceduto nel 1745, risulta che fin verso la fine del secolo XVII l’edificio appariva ancora in buone condizioni. Era diviso a sua volta in due corpi di fabbricato, uno a ponente e uno a levante, entrambi con due piani fuori terra, uniti fra loro da una galleria che divideva un cortile signorile da uno rustico. Tra la fine del secolo XVII e l’inizio del XVIII anche questo castello acquisì una struttura unitaria. L’edificio di ponente venne demolito e sostituito da una nuova costruzione ottenuta ampliando e modificando il fabbricato di levante e utilizzando l’area del cortiletto rustico posto sul lato di mezzanotte. Venne anche mozzata l’ultima torre per tenere il fabbricato in linea con quello nuovo.
In conseguenza i due castelli (vecchio e nuovo) vennero a presentarsi come due fabbricati contigui, ma nettamente separati e tali appaiono in due notevoli serie di acquarelli dipinte nel 1727 e nel 1795. Tale situazione durò fino all’inizio dell’Ottocento allorché, probabilmente in concomitanza con la demolizione del vicino convento e per decisione poco comprensibile dei proprietari, questi decisero di eliminare il castello “vecchio”, dove, a quanto pare, erano apparsi alcuni difetti di costruzione. L’edificio fu quindi quasi interamente demolito e l’area relativa sistemata a giardino all’inglese. Fu questo l’ultimo intervento al castello che rimase da allora quale lo si vede oggi.
Attualmente il Castello è di proprietà di una società privata che ha provveduto nel corso degli anni recenti ad effettuare vari interventi conservativi e viene utilizzato per aste di antiquariato, conferenze internazionali, ricevimenti, concerti di musica classica.

Descrizione del sito:
Il castello si presenta come un grande fabbricato residenziale con due facciate assai diverse nelle prospettive di levante e di ponente. Della parte “vecchia” restò in piedi unicamente l’edificio al culmine della rampa di accesso. Esso, sul lato opposto prospiciente il giardino, presenta ancora una bella facciata con finestre quattrocentesche. In questo fabbricato, in seguito destinato all’abitazione del custode, sono tuttora visibili dall’interno le strutture circolari delle vecchie torri.
Nella parte alta del giardino rimase pure un piccolo elegante padiglione (la “Gloriette”), presumibilmente fatto costruire in occasione dei grandi lavori effettuati all’inizio del ‘700.

Informazioni:
Il castello è di proprietà privata ed è stato ristrutturato per ospitare aste, concerti, banchetti ecc.  tel. 0124 32429 ,  email:  castellosangiorgio@tiscalinet.it

Links:
http://www.comune.sangiorgiocanavese.to.it/ComSchedaTem.asp?Id=4851

http://www.castellosangiorgio.it/

Fonti:
Fotografie dal sito del Comune.

Data compilazione scheda:
31/08/2006 – aggiornam. maggio 2014

Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Angela Crosta – Gruppo Archeologico Torinese

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