Salbertrand (TO) : Chiesa di San Giovanni Battista

239px-Salbertrand_chiesa_s_giovanniWIKI

Storia del sito:
Nel villaggio romano di Sale Bertae, il Borgo di Berta, sin dal 1057 si ha notizia della Parrocchiale che venne donata alla Prevostura di Oulx dai marchesi Oddone ed Adelaide. Di questa chiesa romanica oggi non restano che parte dei capitelli e la base della torre campanaria.
L’edificio venne rifatto in stile tardogotico nel 1506-36 ed è considerato il più rappresentativo esempio di arte religiosa delfinale in alta Valle di Susa. Nel Settecento al campanile vennero aggiunti tre piani. L’edificio è preceduto da un elegante protiro, unico in Piemonte, e all’interno conserva affreschi dal XIV al XVI secolo.

Descrizione del sito:
Il protiro è retto da pesanti colonne in pietra ottagonali. Il portale in pietra, scolpito da Matteo Rode nel 1512, è formato da due fasci di slanciate colonnine su cui poggia un arco a tutto sesto inscritto in uno carenato che culmina con un giglio di Francia. I Rode (o Roude), famiglia proveniente da Melezet, firmarono molte opere e edifici tra la fine del XV secolo e l’inizio del XVI. Caratteristica di questo portale è l’unione di elementi di tradizione tardoromanica (il portale ad anelli) con elementi franco-delfinali.
Al muro esterno della navata destra poggia il campanile a sette piani.
L’interno della chiesa è a tre navate (delle quali quella centrale notevolmente più ampia) scandite da colonne di pietra e con volte a crociera con costoloni in pietra locale a vista. Le navate laterali, più corte della principale, sono suddivise in tre campate ciascuna nelle quali in passato erano collocati altari minori. L’altare maggiore in stile barocco è molto elaborato e scenografico; nell’Archivio Storico Comunale di Salbertrand si conserva una nota di pagamento per il retable al Maestro Jean Faure di Thures nell’anno 1667.
I CAPITELLI hanno caratteristiche e datazioni differenti. Su un capitello è riportata la data del 1506 e altri, affini a questo nelle colonne al centro della navata, richiamano la contemporanea scultura lapidea presente soprattutto nei fonti battesimali: motivi araldici, gigli di Francia e delfini simbolo del Delfinato, motivi fitomorfi di impronta rinascimentale, piccole teste umane, soprattutto angolari, molto semplificate. Gli altri capitelli, completamente differenti stilisticamente, presentano volute ioniche con foglie d’acanto (terzo pilastro a sinistra), teste a maschera greca, con baffi o con elmi (si vedano i pilastri della stessa cappella, a sinistra della navate centrale); molto probabilmente quando, nel 1506, venne ricostruita la chiesa, si riutilizzarono elementi decorativi, in particolare i capitelli, del precedente edificio romanico.
AFFRESCHI. Anticamente all’esterno, sulla parete destra, vi era la rappresentazione su tre registri dei Vizi, Virtù e Pene infernali oggi totalmente illeggibili: nella lunetta che sormonta il portale vediamo una Pietà di difficile lettura per le pesanti ridipinture.
All’interno, nelle lunette, vi sono affreschi, fra le poche opere della valle firmate e datate da Giovanni Dideri di Avigliana nel 1508.
A sinistra rimangono i frammenti di un Giudizio Finale; sulla parete della navata sinistra è inserito in un riquadro sant’Eligio del 1508; in fondo a questa navata, sormonta l’altare una lunetta recante una Pietà cinquecentesca, mentre nella porzione sottostante di muro sono raffigurati la Madonna e Gesù giovane, di fine Trecento.
Interessante la raffigurazione di sant’Eligio che veniva normalmente rappresentato come maniscalco o orafo. Egli infatti avrebbe lavorato presso la bottega di un fabbro prima di divenire cesellatore ed autore di capolavori come il sarcofago di San Martino di Tours, il mausoleo di Saint Denis e il trono di re Clotario II. A Salbertrand (come alla Madonna del Rosario di Bernezzo, Val Grana) è l’iconografia più umile a prevalere: la scena del miracolo raffigura il santo nell’atto di riattaccare la zampa ad un cavallo; egli stesso l’avrebbe tagliata per ferrarla, risanando l’animale con il segno della croce.
Nella navata destra, affreschi del Dideri: la prima campata presenta episodi della vita di sant’Antonio abate e san Paolo eremita; la seconda campata è decorata con quattro figure di Santi (Rocco, Colombano, Cosma e Damiano); infine gli affreschi della volta dove due spicchi della terza campata presentano la Madonna di Misericordia in cui la Madonna-Chiesa con le braccia aperte accoglie sotto il suo manto fedeli e committenti e l’Assunzione di Maria.

Informazioni:
Rivolgersi al Parco Gran Bosco, tel. 0122 854720 ; email: parco.salbertrand@ruparpiemonte.it  oppure Comune tel. 0122 854595, email: alpicozie@cert.ruparpiemonte.it

Links:
http://www.vallesusa-tesori.it/it/luoghi/salbertrand/chiesa-di-san-giovanni-battista

http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_San_Giovanni_Battista_%28Salbertrand%29

http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/sit-cartografico/beni-culturali/beni/vsusamed/vsusamed-salbertrand1

http://www.parcogranboscosalbertrand.it

Fonti:
Fotografie da Wikimedia e dai siti sopra indicati.

Data compilazione scheda:
01/09/2006 – aggiornamento maggio 2014

Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Angela Crosta – Gruppo Archeologico Torinese

Salbertrand_sgiovanni_affr1

Salbertrand_Chiesa_San_Giovanni_Sant_Eligio