San Carlo Canavese (TO) : Cappella di S. Maria di Spinerano
Storia del sito:
Costruzione di architettura romanica, edificata all’inizio dell’XI secolo, di probabile origine benedettina. L’edificio, allora a tre navate terminanti due con abside ed una con campanile, è menzionato, col nome di chiesa di “San Solutore in Spinariano” (o Spinairano), per la prima volta nel 1118, tra i beni appartenenti all’abbazia di San Solutore in Torino. L’appartenenza é confermata in un documento del 1289. La chiesa viene ancora citata nel 1444, 1469, 1745.
Successivamente assume il titolo di “Santa Maria di Spinariano” e nel 1349 viene ammessa alla mensa dell’abbazia di San Mauro di Pulcherada, (l’odierna San Mauro Torinese) rimanendovi sino alla fine del Settecento.
Alla fine del Settecento viene ridotta ad una sola navata terminante con abside e campanile incorporato sul fianco destro. La chiesa viene restaurata all’inizio del ‘900 e dichiarata monumento nazionale; oggi appartiene alla Parrocchia di San Carlo Canavese.
L’interno del catino absidale è coperto di AFFRESCHI eseguiti alla metà del Quattrocento dal pittore conosciuto come “Dominicus de la marcha d’Ancona” che in realtà era il nome del committente, come scritto sotto la figura inginocchiata. Gli studi recenti hanno chiarito, anche sulla base di documenti di archivio, che la dicitura si riferisce al committente che svolgeva attività di chirurgo e non all’artista: si preferisce ora appellarlo “Pseudo Domenico della Marca d’Ancona” o “Maestro di Domenico della Marca d’Ancona”.
Si hanno notizie della datazione degli affreschi da due bolle dell’antipapa Felice V (Amedeo VIII di Savoia). Nella prima, del 1444, si viene a conoscenza che Domenico Pago, appartenente al terzo ordine francescano, si era ritirato dodici anni prima a vivere in solitudine come eremita nella chiesa di Santa Maria di Spinerano e a sue spese l’aveva restaurata costruendovi vicino la sua piccola abitazione. Nella seconda bolla, del 1449, si stabilisce la vacanzia del beneficio ecclesiastico, quindi, indirettamente, la morte o la partenza del religioso dal luogo; di conseguenza gli affreschi sono databili anteriormente al 1449.
La cappella è stata restaurata completamente tra il 2016 e il 2017 sia nell’interno che all’esterno.
Descrizione del sito:
La chiesa è recintata, la facciata imbiancata è semplicissima, con copertura a capanna; il paramento murario romanico, in parte deteriorato, è evidente nell’abside e nel campanile. L’abside conserva una decorazione con archetti pensili raccordati da lesene e tre finestrelle.
Il campanile non ha aperture nella parte inferiore, ma solo negli ultimi due piani: il penultimo con monofore, l’ultimo con bifore. I piani sono decorati da una fila di archetti e da una cornice in cotto. Le dimensioni del campanile sono piccole, ma in armonia con quelle della chiesa.
L’interno dell’abside è interamente coperto da dipinti. Al centro della calotta vi è una Madonna in trono col Bambino circondata da Sante tra le quali, a destra, si riconoscono sant’Elisabetta e santa Maria incinte, alle loro spalle sant’Anna, sant’Antonio abate che pone la mano sulla spalla del committente e alla sinistra santa Caterina d’Alessandria, con santa Chiara ed altra Santa sconosciuta.
Al di sotto, nel catino absidale, le figure dei 12 Apostoli, ciascuno con un cartiglio su cui è scritta una frase del Credo, separati da una semplice cornice geometrica.
La composizione ha ancora un impianto medievale e le figure risentono dell’influsso gotico, soprattutto per la bidimensionalità del disegno. Interessante è la decorazione degli abiti e la ricchezza del panneggio decorativo, testimonianza dell’importanza nel luogo dell’arte tessile. Raffinati i visi della Madonna e delle due sante alla sinistra. La figura dell’apostolo san Taddeo è stata ritoccata perché il tratto è più raffinato e i colori differenti. In alto sul timpano centrale è rappresentata la scena dell’Annunciazione, con una rara rappresentazione della Trinità.
Resti di affreschi romanici rappresentanti gli Apostoli affiorano in alcuni punti della chiesa. Sull’arco sovrastante il semicatino vi sono tracce di una fascia affrescata con disegno di mattoni posti a dente di sega, simile a quello nella chiesa di San Martino a Ciriè.
Sul muro interno sono appesi dei laterizi di epoca romana, resti di una tomba ritrovata nelle vicinanze.
Informazioni:
Il borgo di Spinerano (anticamente Spinariano) si trova ai confini del comune di S. Carlo Canavese con quello di Ciriè; la cappella è presso un campo giochi. Proloco, email: presidente@prolocosancarlo.it o al Comune tel. 011 9210193 email: comune.sancarlo@icip.com
Links:
http://www.comune.sancarlocanavese.to.it/ComSchedaTem.asp?Id=4831
Bibliografia:
BONICATTO Simone, Il maestro del chirurgo. Domenico della Marca d’Ancona e il contesto pittorico del Canavese. Origini e sviluppi di una bottega piemontese nella prima metà del Quattrocento, Editris 2000, Torino 2022
BIANCOLINI FEA D., Santa Maria di Spinerano, Atti del seminario di studi diretto da P. Sampaolesi, ISAL, 1975
CARESIO F., Romanico in Piemonte, Ed. Di Camillo design & comunicazione, Moncalieri, 1998
CASIRAGHI G., La diocesi di Torino nel Medioevo, Palazzo Carignano, Torino, 1979
DI PIERO A., VASSALLO M., Arte romanica nelle valli di Lanzo e nel basso Canavese, Torino, s.d.
MORETTO, Indagine aperta sugli affreschi del Canavese dal romanico al primo Rinascimento, Saluzzo, 1973
OLIVERO E., Architettura religiosa preromanica e romanica nell’Archidiocesi di Torino, Torino, 1941
Fonti:
Alcune notizie sono state fornite nel 2005 dal dr. Gianfranco Ballesio, del comune di San Carlo Canavese.
Fotografie archivio GAT.
Data compilazione scheda:
14/12/2005 – aggiornamento maggio 2014 e febbraio 2023
Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Angela Crosta – G. A. Torinese