Saliceto (CN) : Castello e cappella

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Storia del sito:
La prima citazione di un castello in Saliceto risale al 1142, nell’atto d’assegnazione di un ampio territorio a Ugo, uno dei figli di Bonifacio del Vasto. Dalla prima metà del Duecento fu possedimento dei Del Carretto, allora probabili promotori della ricostruzione del maniero, con le sue mura poderose, le massicce torri d’angolo, con fossati difensivi e, per accesso, solo un ponte levatoio. A successivi rami del casato marchionale Del Carretto il castello rimase sino al 1583, quando morì l’ultimo discendente Alfonso II. Passato al Ducato di Savoia, venne assegnato a diversi titolati. Dal Quattrocento al Seicento il castello di Saliceto venne assediato e conquistato più volte, con conseguenti danneggiamenti. Dopo la ricostruzione duecentesca, le principali fasi di ristrutturazione risalgono al Trecento, al Cinquecento e alla prima metà del Seicento. Ora la poderosa dimora signorile, è divenuta proprietà comunale.

Descrizione del sito:
La struttura attuale dell’edificio, risultato di successive trasformazioni e ricostruzioni che hanno tuttavia mantenuto alcuni caratteri tipici delle architetture fortificate tardomedievali, si presenta come un vasto blocco rettangolare con tre torri quadrangolari sugli spigoli, cui doveva probabilmente aggiungersene una, oggi perduta. Fondato come fortilizio ad uso militare e non residenziale, il castello era anticamente cinto da un fossato (di cui permangono intatte le tracce) ed era accessibile tramite un ponte levatoio, poi rimosso e sostituito da una rampa in muratura di pietra e mattoni che si conclude con un ponticello fisso che conduce all’imponente portale di accesso. All’interno della torre meridionale sono inoltre ancora visibili le tracce di un antico passaggio, oggi murato, che collegava il castello con la più antica e ormai completamente diroccata fortificazione sita sulla vicina collina Margarita.
Il lato di ponente del castello presenta evidenti tracce gotiche. Il loggiato interno è rinascimentale. Il cortile interno forse era collegato con le sottostanti scuderie tramite uno scalone, di cui rimangono pochi scalini tagliati dalla attuale volta a botte che copre il grande vano del piano terra.

Nella zona aperta sul cortile interno, si trovano i resti di una piccola CAPPELLA affrescata, di particolare pregio storico e artistico. Tracce di un muro di divisione fra il cortile e questa stessa zona, inducono infatti ad immaginare quale potesse essere l’aspetto originario della cappella, in corrispondenza della quale è stato ricavato, in epoca remota, un secondo ingresso che ha comportato il taglio di un affresco. Nella parete opposta si apre invece una porta, attraverso cui si accede alla “sala delle armi”.
Gli AFFRESCHI che decorano questo piccolo spazio narrano alcune scene della storia di Cristo; il ciclo iniziava sulla parete destra, al di sopra dello stretto passaggio con arco a ogiva, per proseguire sulla parete frontale. A sinistra della parete di fondo si apre una nicchia piuttosto profonda dove, recentemente, sono state scoperte altre pitture: sulla volta un Agnus Dei, a cui è sovrapposta una grande croce gemmata. Sulle paretine si fronteggiano due medaglioni, recanti due ritratti femminili a monocromo; sotto questi, lo stemma della famiglia Del Carretto, fautori di questa piccola, ma pregiata, impresa decorativa. L’analisi stilistica e iconografica di questo piccolo ciclo, caso unico nell’area valbormidese, ha portato alla sua datazione all’ultimo decennio del 1300. Vi è, per gli studiosi che hanno esaminato il ciclo, l’intervento di un maestro di buona qualità, in grado di personalizzare le esperienze artistiche maturate ad Assisi e, più genericamente, nell’ambito giottesco.

Informazioni:
Comune: tel. 0174 98021 oppure Pro Loco di Saliceto, cell. 3423570641 ; e-mail: infopoint.saliceto@gmail.com,

Links:
http://www.comune.saliceto.cn.it

Bibliografia:
FANTI M., Saliceto e i resti della sua chiesa romanica, Tip. L. Parma, Bologna, 1956
PREGLIASCO A., Saliceto: il nostro paese: frammenti di arte e di storia, Omega, Torino, 1999

Fonti:
Notizie e fotografie dal sito del Comune.

Data compilazione scheda:
7 luglio 2010 – aggiornamento marzo 2014

Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Angela Crosta – Gruppo Archeologico Torinese

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