Salbertrand – Oulme (TO). Cappella dell’Annunciazione

Storia del sito:
A circa 1 km dall’abitato di Salbertrand si trova la borgata Oulme, la cui cappella fu costruita nel XV secolo con la facciata esposta a sud-est, lungo l’antica “Via di Francia”.
All’esterno e all’interno fu decorata da affreschi nel terzo trentennio del Cinquecento. Dopo la peste degli anni 1629-30 le pitture all’interno furono ricoperte di calce, previa martellatura.
Nel 2003, durante i grandi ed impegnativi lavori di restauro della Chiesa parrocchiale di Salbertrand, venne richiesto un sopralluogo congiunto della Soprintendenza del Piemonte, nella persona del professor Claudio Bertolotto, della professoressa Clara Bertolini della Facoltà di Architettura di Torino e dei restauratori Magda Barrera e Riccardo Moselli per verificare le possibilità di recupero degli affreschi esterni, ormai quasi illeggibili, e l’eventuale presenza, sotto l’intonaco degradato delle pareti interne, di tracce più antiche. Alcuni sondaggi rilevarono successivamente la presenza di tracce di affreschi sulla parete absidale e su quella laterale. Un “fortunato” tassello eseguito accanto all’altare svelò una data: 1534… Nulla avrebbe lasciato presagire che, nell’arco di breve tempo, sarebbe stato scoperto il ciclo di affreschi cinquecenteschi più rilevante, per bellezza e vastità, degli ultimi decenni in Alta Valle di Susa.
Anche se opera negli anni ’30 del XVI secolo, il pittore mostra una formazione nella cultura artistica quattrocentesca dell’area di Piemonte – Savoia – Delfinato.
Tra il 2007 e il 2009, grazie ad ingenti finanziamenti provenienti dalle fondazioni bancarie CRT e San Paolo, dalla Regione Piemonte, dall’Ecomuseo Colombano Romean, sono stati realizzati importanti interventi di restauro che hanno riguardato le strutture architettoniche, gli affreschi, le componenti lignee ed hanno restituito alla Comunità un “Tesoro ritrovato” e la cappella è stata inserita dal 2007 nel percorso di visita dell’Ecomuseo Colombano Romean.

Descrizione del sito:

La Cappella è a pianta quadrata, con volta a crociera.
A livello della strada si vede un piccolo portale con la porta coeva, armata di fregi, e di fianco, un po’ più in alto, una piccola finestra monofora. Una finestra più bassa e più grande, che a metà Novecento era stata murata, ma che ora è stata ripristinata, è rivolta a sud-ovest, di fronte all’altare. A ridosso di questa parete, all’interno, in alto, è sistemata una tribuna alla quale si accede mediante una ripida scaletta. Di fronte, il presbiterio e l’altare sono protetti da una cancellata lignea. Porta, tribuna, cancellata e banchi, in legno, sono stati sottoposti a restauro riacquistando l’originaria colorazione.

Gli affreschi.
All’esterno sono visibili, in facciata, una bella Annunciazione del 1533 e, soprattutto, una gigantesca immagine di san Cristoforo: protettore dei viandanti, dei pellegrini, di tutti i viaggiatori. Grazie a questa presenza, la cappella è anche indicata come “Cappella di San Cristoforo”.
All’interno l’intera area absidale ospita un raro ciclo pittorico interamente dedicato a scene della Vita della Vergine, datato al 1534. Gli episodi si dipanano in quindici riquadri disposti su quattro registri sovrapposti e con un andamento inconsueto. Vedi schema.
In basso, accanto all’altare, a sinistra (1) l’immagine di una Santa martire (forse santa Barbara) e a destra (2) di un santo Vescovo (del cui nome sono rimaste solo le lettere “S. EN…”. Le storie di Maria iniziano in basso a sinistra (3) con l’Incontro di Anna e Gioacchino alla Porta Aurea; all’estrema destra, (4) la Nascita di Maria.
Nel secondo registro, dal basso, all’estrema sinistra (5) la Presentazione di Maria al Tempio. Centralmente le scene (6) dell’Annunciazione e (7) del Congedo della Vergine, quest’ultimo e i seguenti episodi sono narrati nei Vangeli apocrifi e poi nella Legenda Aurea di Jacopo da Varazze. All’estrema destra (8) la Morte della Vergine.
Nel terzo registro dal basso, a destra (9) il Funerale della Vergine col il miracolo del soldato che cerca di rovesciare la cassa, ma san Michele gli taglia le mani sacrileghe, che nel dipinto sono raffigurate attaccate al feretro mentre l’uomo è a terra.(Poi il soldato avrà le mani riattaccate per intercessione di san Pietro). Da destra, centrali, (10) la Sepoltura e (11) l’Assunzione della Vergine. All’estrema sinistra del terzo registro, la scena (12) con gli Apostoli attorno al sepolcro vuoto.
Nel registro superiore, al centro (13) l’Incoronazione della Vergine da parte della Trinità. Ai lati due angeli musicantim: a sinistra (14) con uno strumento ad arco e a destra (15) con un’arpa.
L’intero ciclo pittorico è stato assegnato dalla critica ad un anonimo frescante, identificabile con l’autore del ciclo pittorico di San Sebastiano a Plampinet presso Névache, ora in Francia, ma che al tempo, come la valle di Susa, faceva parte del Delfinato. A questo ciclo si apparentano anche le cappelle di N.D. du Coignet les Arnaud vedi scheda e dei SS. Andrea e Giacomo di Horres, a Bardonecchia vedi scheda

Informazioni:
In frazione Oulme, Via Luigi Gros, 35. Info tel: 0122 854720; email: segreteria.alpicozie@ruparpiemonte.it



Links:

https://www.e-borghi.com/it/sc/torino-salbertrand/2-castelli-chiese-monumenti-musei/1376/cappella-dell’annunciazione-di-oulme.html

https://www.vallesusa-tesori.it/it/luoghi/salbertrand/cappella-dellannunciazione-localita-oulme

Bibliografia:
AA.VV., Lä Chäpella dl’Ulm – Un tesoro ritrovato, Quaderni dell’Ecomuseo Colombano Romean – N° 9, Regione Piemonte, 2010

Fonti:
Immagini e notizie dai siti sopra indicati.

Data compilazione scheda:
4 maggio 2021

Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Angela Crosta – G.A.Torinese