Romagnano Sesia (NO) : Chiesa di San Silvano e “Cantina dei Santi”

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Storia del sito:
L’abbazia benedettina di Santa Croce venne fondata intorno al 1008 da Bosone, figlio di Arduino IV e fratello del capostipite dei Marchesi di Romagnano e, almeno dal 1040, mutò titolo, divenendo Abbazia di San Silvano o Silano, perché, secondo la tradizione, vi erano state portate le spoglie del Santo. La chiesa abbaziale, documentata nel 1008 e nel 1040, venne ricostruita verso la metà del XVI secolo, con struttura a tre navate, e successivamente sottoposta a nuovi interventi nel 1692. Danneggiata da un incendio, fu edificata nelle forme attuali dal 1845 al 1856. Il campanile è un resto delle fortificazioni distrutte dalle truppe francesi nel 1447. Attualmente è la chiesa parrocchiale, intitolata alla Ss. Annunziata e a San Silvano. All’interno conserva pregevoli opere di varie epoche.

Nei pressi della chiesa esistono resti di edifici che costituivano, probabilmente, il nucleo originario benedettino, tra questi la cosiddetta “Cantina dei Santi”, un fabbricato seminterrato, circondato e sovrastato da altri edifici. Data la scarsità di documentazione rimane incerta la sua originaria destinazione d’uso, anche se pare sia stata usata dai monaci in un primo momento come aula capitolare e in seguito come cantina. Viene nominato per la prima volta come “Cantina dei Santi” nel 1777 in un documento dei “Beni dell’Abbazia di San Silvano di Romagnano”; si sa tuttavia che le sue origini sono ben più antiche. Nel corso dei secoli l’utilizzo improprio dell’edificio lo ha portato ad un grave degrado tanto da essere utilizzato come deposito agricolo. Solo in questi ultimi anni, grazie all’impegno dell’Amministrazione Comunale, della Pro-loco e dei romagnanesi, l’edificio ha riacquistato dignità. Conserva interessanti frammenti di un ciclo di affreschi del XV secolo.

Descrizione del sito:
Nella CHIESA DI SAN SILVANO vi sono due arredi liturgici di marmo bianco molto antichi: un sarcofago paleocristiano del V secolo utilizzato come altare e un cippo votivo risalente al II-III secolo, impiegato come ambone.
Il sarcofago è decorato con motivi architettonici sia sul fronte anteriore sia su quello posteriore: davanti, tra due arcate, vi è il fregio che simboleggia il martirio cristiano, mentre dietro si trova una striscia decorata a sbalzo e scalpellata nella parte a destra. Anticamente il sarcofago era sepolto sotto l’altare maggiore della chiesa, e fu riportato alla luce nel 1770 in occasione dei lavori intrapresi per sostituire il vecchio altare con uno nuovo e si scoprì che all’interno conteneva un’urna di legno che custodiva le reliquie del martire romano San Silvano.
Il cippo votivo, anch’esso originariamente svuotato per ospitare le reliquie di Santa Felicita, presenta su ciascuno dei lati decorazioni quali colonne tortili, capitelli corinzi piuttosto deteriorati e una fascia di motivi floreali nella parte superiore. Interessanti sono le due figure maschili in rilievo sui fronti anteriore e posteriore: la clamide (specie di lunga veste) indica probabilmente la raffigurazione di due magistrati romani, curiosamente con gli occhi non paralleli, forse per un’approssimazione dell’artista oppure per un intervento successivo.
Nella sacrestia della chiesa sono conservate opere pittoriche cinquecentesche di notevole valore tra cui: una Madonna con Bambino del 1513, opera di Macrino d’Alba; un “Ecce Homo” eseguito intorno al 1575 da Bernardino Lanino; una tavola di grandi dimensioni raffigurante la Pentecoste, attribuita al Lanino.

 

La “CANTINA DEI SANTI” è situata nell’antica contrada denominata “badia”, si presenta con le mura originali del sec. XI, costituite da ciottoli disposti a spina di pesce e pietre distribuite in corsi orizzontali. Da un ampio atrio a doppio portico, sostenuto da sette pilastri in cotto con soffitto di tavole sostenute da travi e, da un altro portico, con volte a vela, di epoca settecentesca, si accede a due locali: quello più in fondo non presenta particolare interesse artistico, mentre quello che si incontra per primo sulla destra conserva su tutte le pareti un ciclo di affreschi databili al XV secolo, per lo più in buono stato di conservazione.
Gli AFFRESCHI che decorano la “Cantina dei Santi” sono di grande importanza perché rappresentano un ciclo di iconografia inconsueto per la zona: in origine, si succedevano ventotto riquadri, ora ne rimangono leggibili una decina e rappresentano episodi della vita di Re Davide, tratti dal I e II libro di Samuele. Le scene sono corredate da una serie di scritte didascaliche in parte ancora leggibili. L’autore degli affreschi è incerto, da alcuni critici sarebbe Bartulonus da Novara, pittore attivo in zona nella seconda metà del Quattrocento. Si segnalano: una scena agreste rappresenta Davide pastore che difende il suo gregge uccidendo una belva feroce; l’esercito nemico dei Filistei accampato di fronte a quello d’Israele; la vestizione di Davide da parte di Saul; la lotta con Golia; la fuga dei Filistei sconfitti; Davide che presenta la testa di Golia a Saul; Davide che uccide i Filistei; le nozze con Micol. Uno stemma compare nella parete interna d’ingresso alla sala affrescata, ripetuto anche sopra la porta: sei bande verticali, con alternanza dei colori rosso e bianco, sormontate da una stilizzata aquila nera coronata in campo giallo, con ai lati le lettere P e T (si pensa riconducano al committente abate Pietro Tizzoni) e sei bastoni inclinati ciascuno con cinque tizzoni accesi.
Altre notizie e cartina dettagliata nel PDF: CANTINA-DEI-SANTI

Informazioni:
In Via Ragni si trova la chiesa Parrocchiale.

La “Cantina dei Santi” è nei pressi della Parrocchiale, in Via Abbadia, e vi si accede tramite un piccolo vicolo collegato al parco IV Novembre.
Comune di Romagnano Sesia, tel. 0163 826869

Links:
http://www.comune.romagnano-sesia.no.it/ComSchedaTem.asp?Id=2012

http://www.uciimtorino.it/cantina.htm

Bibliografia:
BRUGO C., L’abbazia di San Silvano in Romagnano, Comune Parrocchia SS. Annunziata e S. Silvano, Romagnano Sesia, 2000

Fonti:
Notizie e immagini in basso dai siti sopra indicati. Foto in alto da web.tiscalinet.it

Data compilazione scheda:
04/06/2007 – aggiornamento maggio 2014

Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Angela Crosta – Gruppo Archeologico Torinese

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