Recetto (NO) : Resti del ricetto
Storia del sito:
Il 7 febbraio 1266, Bonsignore da Arborio, giurava cittadinatico al Comune di Vercelli e citava le proprie fortificazioni situate ad est della Sesia, nel luogo chiamato Cerreto (località che denuncia l’esistenza di un querceto, di un bosco a cerri, probabilmente un “gualdo”) costituite dal castello, dal ricetto e da case in muratura. Il ricetto dovette essere di grande impatto sull’area, in quanto, nel giro di pochi decenni, fu in grado di mutare il toponimo del luogo; nel 1348 il villaggio non è più indicato Cerreto ma Recetto. Dapprima si sviluppò un villaggio in prossimità della regione Cerreto servito dalla chiesetta dedicata alla Madonna delle Nevi; in seguito, eretto il castello ad ovest – a 200 metri, in posizione leggermente rialzata e separata da un avvallamento – l’abitato finì per gravitare sui due poli chiesa-castello (est-ovest).
Col trattato di Torino del 2 dicembre 1427, il territorio di Vercelli veniva ceduto dal Visconti al Savoia; i diritti di confine erano sanciti lo stesso giorno proprio nel castello di Recetto, che, anche se posto sulla sponda milanese del fiume Sesia, rimaneva sotto la piena giurisdizione di Amedeo VIII. Nell’atto è menzionato il castello ma non il ricetto. Solo con la pace di Milano, del 30 agosto 1454, i castelli di Recetto e Cassinale ritornarono sotto il dominio sabaudo; stessa dichiarazione si ripeté nell’accordo di Torino del 9 novembre 1467. È presumibilmente in questo periodo, caratterizzato da lotte e calme apparenti, che l’espansione di Recetto si indirizzò in direzione diversa nord-sud, formando la nuova “villa” e abbandonando la direttrice est-ovest.
Il 22 settembre 1513, Mercurino Arborio di Gattinara, riconosciuto discendente della casa Arborio, per ricompensa dell’opera svolta a favore della Casa Imperiale d’Asburgo, ottenne dall’imperatore Massimiliano, la concessione dei diritti feudali assieme al titolo comitale sui luoghi di Gattinara, Greggio, Arborio, Ghislarengo, Lenta, Recetto, Giardino, San Colombano. Da un documento del 1515 si deduce che il fortilizio di Recetto era costituito da un recinto in muratura, circondato da fossato e con un torrione presso la porta d’ingresso e con all’interno 13 case coerenti fra loro, la via, la “plathea castri “ e la “fovea castri”.
Il Contado fu poi innalzato a Marchesato il 19 settembre 1621; Recetto e Cassinale quali terre feudali del Gattinara, entrarono a far parte della provincia di Vercelli. In documenti del 1582 e del 1620, si rileva che vi erano il castello, ancora case dell’antico ricetto, ma anche spazi vuoti, canapifici, cantine e magazzini segno che parte degli edifici vertevano in rovina. Nelle ricognizioni si parla sempre di “castrum”, mentre il termine “recetto” compare nei documenti del Cinquecento e Seicento solo per indicare l’intera struttura e non una parte privilegiata di essa. È comunque indubbio che a partire dal 1515 esisteva un solo fortilizio denominato negli atti delle ricognizioni con il termine “castrum”. Il ricetto continuava ad essere di pertinenza signorile, non vi fu accolta la popolazione nel 1636, quando, per mano degli Spagnoli, Recetto venne distrutto.
Nel consegnamento del 25 gennaio 1666 il luogo era descritto “uno scito dirrochatto”. Dell’antica struttura fortificata rimase perciò solo parte del muro di cinta e il basamento del torrione quadrato d’ingresso che venne riadattato, presumibilmente dalla stessa Congregazione religiosa di S. Spirito, ricavando una cellula edilizia ad uso caritativo. Fu probabilmente allo scadere del primo decennio della seconda metà del Settecento che si procedette alla riplasmazione dei due edifici sacri centrali, compiendo inoltre il riordino urbanistico dell’area per adattarla a unico polo primario del paese: “la piazza di sotto”, che divenne piazzale-sagrato denominato ancora oggi localmente “piazza grande” (attuale piazza S. Domenico) per distinguerlo dalla “piazza di sopra” presso i resti del fortilizio (attuale piazza Castello) denominata “piazza pita” (piccola). A riguardo dell’area del castello si evince che la proprietà era passata alla Parrocchia di Recetto, che a sua volta la mantenne fino a quando, dopo diverse liti, fu ceduta definitivamente al Comune di Recetto con atto di permuta del 4 gennaio 1943.
Descrizione del sito:
L’antica cortina difensiva perimetrale aveva forma pseudorettangolare, m 75×63, con spigoli smussati e con torre d’ingresso in asse al fronte di ponente, e costruita in mattoni con zone in ciottoli alta circa m 5 e di scarso spessore (m 0,75-0,60). Oggi ne rimane un muro con feritoie intervallate regolarmente ogni due metri. Lungo il piano perimetrale dell’antico nucleo, è situato un antico edificio, di difficile datazione, di forma rettangolare con struttura portante in muratura continua di mattoni pieni e pietra naturale, dislocato su tre piani collegati da una scala esterna.
All’interno dell’area del ricetto vi è un’ampia zona libera, sistemata a pubblico giardino. La totale mancanza di edifici interni ha indotto anche studiosi a classificare il manufatto come tipo di nucleo difeso a struttura urbanistica semplice, ma l’analisi delle vicende storiche conferma che gli spiazzi aperti sono dovuti alle demolizioni degli edifici antichi. Molto semplice dal punto di vista architettonico è la chiesa di Santa Maria o Madonna delle Grazie. La sua origine risale probabilmente al XII secolo; anticamente intitolata alla Madonna delle Nevi, modificò l’antica attribuzione intorno alla metà del Cinquecento.
Nella frazione Cascinale, tra Recetto e San Nazzaro, un tempo chiamata Cassinale del Bosco, si trova ancora visibile un complesso fortificato già esistente nella prima metà del ‘400. Il nucleo era un tempo articolato su due poli insediativi: il castrum, castello con le abitazioni dei nobili e la villa, il villaggio. All’interno del castello si apriva la platea, un vasto cortile in comune sul quale si affacciavano magazzini e cantine.
Informazioni:
Nel centro storico. Comune tel. 0321 836119
Link:
http://www.comune.recetto.no.it/ComSchedaTem.asp?Id=1990
Bibliografia:
M. VIGLINO DAVICO, I ricetti, difese collettive per gli uomini del contado nel Piemonte medioevale, Edialbra, Torino, 1978
Fonti:
Le informazioni riportate nella scheda e la fotografia sono state tratte dal sito del Comune.
Data compilazione scheda:
14/1/2007 – aggiornamento maggio 2014
Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Angela Crosta – G.A.Torinese