Ivrea (TO) : Castello

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Storia del sito:
La costruzione del castello di Ivrea ebbe inizio nel 1358 per volere di Amedeo VI di Savoia detto il Conte Verde. I lavori si conclusero fra il 1393 e il 1395. Il castello fu edificato a scopo difensivo, per questo venne scelta una posizione strategica nella parte alta della città: in quel periodo il Canavese era teatro delle lotte tra i signori di Valperga e i Signori di San Martino, sostenuti dai Savoia.
Nel XV secolo la pace fu ristabilita e il Castello divenne la residenza elegante e raffinata delle duchesse di casa Savoia che favorirono lo sviluppo della cultura e delle arti: tra di esse sono da ricordare Jolanda di Francia, sorella di Luigi XI e Beatrice del Portogallo. Ci è giunta testimonianza sugli arredi del castello e le feste organizzate per la nascita di Adriano, figlio di Beatrice e del duca Carlo II, nel 1522.
In seguito, a causa delle guerre tra Francesi e Spagnoli, iniziò una lenta trasformazione del Castello da ricca dimora a presidio militare e poi a ricovero per i profughi. Nel 1676 un fulmine colpì la torre di Nord-Ovest, quella verso Porta Aosta, dove era situata la polveriera: l’esplosione provocò 51 morti, 187 case rovinate e la torre stessa del Castello crollò rimanendo mozza come è ancora oggi.
Nel XVIII secolo il castello venne nuovamente rimaneggiato per essere adibito a carcere e dai tre piani originari fu portato a quattro, vennero aperte diverse finestre in corrispondenza delle celle e fu costruito un muro divisorio al centro del cortile. Il castello mantenne la funzione di carcere fino al 1970; poi rimase chiuso ed inutilizzato per nove anni.
Nel periodo successivo vennero realizzati alcuni restauri per salvaguardare la struttura e per eliminare i corpi di fabbrica che erano stati aggiunti nel cortile.
Dal 1994 lo Stato ha dato il castello in concessione al Comune.

Descrizione del sito:
Il castello ha una pianta a forma di trapezio rettangolo con quattro torri cilindriche situate ad ogni angolo.
castelloIVREApiantaDopo il primo cancello di ingresso al castello vi è la zona un tempo occupata dal fossato e dall’antiporta, oggi non più esistenti. Nel corso del restauro del 1979 sono emerse tracce delle fondazioni dell’antiporta.
La facciata presenta una bella bifora ad archetti trilobati in pietra, che conserva lo stemma dei Savoia e due monofore, simili alla bifora, con inferriate a maglie legate di tipo savoiardo. Restano i numerosi modiglioni in pietra sagomati che sostenevano il camminamento di ronda; tra di essi si aprivano le caditoie (le aperture che servivano per il lancio di proiettili), ancora ben visibili sulle torri.
Il cortile esterno, situato accanto alla manica di nord-ovest, cinto da mura, veniva utilizzato per far trascorrere “l’ora d’aria” ai detenuti. Dopo il secondo cancello vi è il grande cortile sul quale si affacciano le numerose finestre delle celle dell’ex carcere, protette da fitte inferriate. Al centro del cortile vi sono una grande cisterna di sei metri di diametro, un tempo usata come ghiacciaia, ed un pozzo.
Le torri angolari sono quattro: quella mozza (ossia la torre maggiore), le due torri con i merli a coda di rondine, e la torre senza merlatura.
L’interno del castello non presenta tracce dell’antica struttura perché nei secoli venne completamente modificato per le differenti destinazioni cui fu adibito; oggi è costituito quasi interamente da celle ed è visitabile solo in parte al piano terreno dove vi sono la cella della torre, a pianta circolare, che veniva usata come cella di rigore, e cinque celle che si affacciano su uno stretto corridoio, chiuse da doppie porte e con finestre protette da robuste inferriate. In una di queste celle è esposto un plastico che riproduce il castello in miniatura e permette di osservare alcuni particolari dell’edificio e anche di quelle parti alle quali non è possibile accedere.

Anticamente esisteva il Castello di San Maurizio che sorgeva sulla rocca omonima. Probabilmente fu edificato da Arduino e venne chiamato “castellazzo” dalla popolazione eporediese che, in lotta contro i soprusi del potere feudale, lo distrusse nel XII secolo. Ricostruito nel XIII secolo fu definitivamente distrutto nel secolo successivo.

Informazioni:
Tel. 0125 44415

Link:
https://www.comune.ivrea.to.it/index.php/scopri-ivrea/cosa-vedere/item/il-castello-di-ivrea.html

Bibliografia:
RODDI G., Note sulla costruzione del castello di Ivrea, Centro Studi Piemontesi, Torino, 1982
RAMELLA P., Il castello di Ivrea (1393–1993): Medioevo in Canavese con studi su S. Lorenzo, Settimo Vittone; S. Bernardino, Ivrea; Campanile di S. Stefano, Ivrea; Castello di Ozegna, Città di Ivrea, Ivrea 1993
L’Associazione Amici del Castello di Ivrea (Via S. Nazzari, 27 – 10015 Ivrea), ha pubblicato un opuscolo informativo sul castello.

Fonti:
Fotografia in alto da wikipedia.

Data compilazione scheda:
01/12/2005 – aggiornam. giugno 2014

Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Angela Crosta – G. A. Torinese