Chiaverano (TO) : resti delle fortificazioni (forse ricetto)
Storia e descrizione del sito:
Si hanno notizie di Chiaverano sin dal 1003, anno in cui Arduino d’Ivrea donò il feudo al Vescovo di Ivrea Varmondo. Nel 1251 gli uomini di Sessano, Bellerano e Chiaverano, villaggi della castellata alle dipendenze del Vescovo di Ivrea, ottennero di costruire un nuovo borgo attorno o vicino al castrum di Chiaverano, esistente dal X secolo.
Dalla metà del XIII secolo e per almeno due secoli, pare esistere un’unica struttura fortificata in cui era situata la rocca signorile ed il ricetto, di cui si ha notizia nel 1255.
Nel 1349 Giovanni II di Monferrato invase il Canavese e dopo aver preso Caluso continuò le scorrerie giungendo fino alle porte di Ivrea; arrivò ad assediare Chiaverano, ma la rocca, difesa da una guarnigione al comando del Castellano di Bard, Teobaldo di Challant, inviato da Amedeo VI di Savoia, si difese energicamente e resistette senza cedere.
La rocca risulta distrutta nel 1640 e di essa rimangono pochi ruderi a nord del borgo, in posizione dominante, su un picco roccioso alla cui base vi è la piazzetta dove sorge la parrocchiale del 1744, costruita su una precedente chiesa.
Nel borgo rimangono scarse tracce del ricetto (vedi mappa).
LA BASTIA.
Sin dal 1193 si accese la rivalità tra il Vescovo di Vercelli e il Vescovo di Ivrea per i possedimenti sul confine non ben delimitato sul versante della Serra Morenica. La “Bastia” è l’antica torre fortificata, con relativo fossato, adibita anche a prigione, che il Vescovo di Vercelli fece costruire nel 1296, dagli abitanti di Donato e Sala sul crinale della Serra tra Chiaverano e Andrate, dotandola di una guarnigione di quattro armati per controllare la località adibita a pascolo e zona di transito. La Bastia, alta circa 15 metri, controllava il territorio fino ad Ivrea, quindi fu una spina nel fianco per Andrate e Chiaverano che cercarono di eliminarla con mezzi legali prima e poi con le armi. Nel 1308, gli abitanti dei due borghi, stanchi di essere tartassati e addirittura carcerati se pascolavano nella zona, assalirono la Bastia e la distrussero con le case e la prigione. Seguirono vertenze legali ma, spalleggiati del Vescovo d’Ivrea, riuscirono a spuntarla e dietro pagamento di un indennizzo ottennero il controllo del territorio fino al torrente Viona sul versante Vercellese. Purtroppo oggi dell’antica torre rimangono solo le fondamenta.
Informazioni:
Nel centro storico. I resti della Bastia sono sul crinale tra Chiaverano e Andrate, frazione Scalveis. Comune, tel. 0125 54805
Links:
http://www.comune.chiaverano.to.it
Bibliografia:
VIGLINO DAVICO M., I ricetti, difese collettive per gli uomini del contado nel Piemonte medioevale, Edialbra, Torino, 1978
Fonti:
Info e fotografie 1 e 2 da pubblicazioni reperite in loco nel 2007. Foto 3 da archivio GAT.
Data compilazione scheda:
12/10/2007 – aggiornam. giugno 2014
Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Angela Crosta – Gruppo Archeologico Torinese