Chiaverano (TO) : Chiesa di Santo Stefano di Sessano

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Storia del sito:
L’antico abitato di Sessano trasse il suo nome dalle caratteristiche naturali della zona: “saxeus, saxetum, saxsosum” (sasso, sassoso) indicavano il masso dioritico su cui sorgeva. Il borgo, essendo un paese di confine nella guerra fra Vercelli ed Ivrea, vide i propri abitanti costretti, nel 1251, a trasferirsi nella villa nova di Chiaverano, che era fortificata.
Unica testimonianza dell’insediamento rimane la chiesa romanica di Santo Stefano, risalente all’XI secolo, un tempo tappa per i pellegrini della via Francigena Canavesana.
La diversità nella muratura della terza campata rispetto al campanile e al resto della chiesa ha fatto ipotizzare un crollo con ricostruzione della campata, oppure una costruzione successiva (XII secolo) per unire il campanile alla chiesa, cui era prima collegato da una tettoia in legno. Dai resoconti delle visite pastorali si sa che nel XVIII secolo la navata era coperta da un tetto a capriate; l’abside da lose (lastre di pietra). In epoca imprecisata venne coperta con una crociera la prima campata. Nel 1766 le antiche pitture erano in cattive condizioni, intorno alla chiesa vi era un cimitero; nel 1782 la copertura era crollata e si procedette a restauri. Di epoca barocca è la costruzione della sagrestia sul fianco sud e dell’arco centrale nella navata, la intonacatura delle pareti e la decorazione dell’abside con rozzi motivi geometrici. Nel corso del XX secolo, per atti vandalici e per la rimozione del tetto, crollò la volta; negli anni ’60 del 1900 le infiltrazioni di acqua fecero cadere lo strato d’intonaco rivelando parte degli affreschi.
I lavori di recupero edilizio, iniziati nel 1973, portarono alla scoperta, nell’abside della chiesa, di un duplice strato di affreschi romanici ancora ben conservati e raffiguranti lo stesso soggetto: il Cristo in maestà circondato dai simboli dei quattro evangelisti. Venne staccato l’affresco più recente e collocato presso il Museo Garda di Ivrea. Gli affreschi più antichi vennero restaurati e lasciati in loco.
Nel 1985 il Comune acquistò l’edificio dalla Curia. Successivamente vennero realizzata una copertura in coppi, la posa di gronde, il rifacimento degli infissi e del pavimento e della scala interna che porta ad un locale sopra la sagrestia. Nel 1996 la chiesa venne riaperta al pubblico ed utilizzata anche per concerti, mostre, spettacoli.

Descrizione del sito:
Al centro della facciata della chiesa sorge il campanile che si alza per due piani su cui si aprono monofore. La parete nord è decorata da quattro lesene ed archetti pensili. Esternamente l’abside presenta archetti pensili e dodici nicchie a fornice, suddivise in gruppi di quattro da due lesene. Nei tre campi sottostanti i fornici si aprono tre monofore a doppia strombatura.
L’edificio è a navata unica con tre campate, largo m 6 a lungo m 15, dimensioni ragguardevoli per l’epoca.
Nell’abside vi sono preziosi affreschi risalenti alla seconda metà del secolo XI, ritenuti tra i più importanti documenti della pittura romanica nel Canavese e rappresentano, nel catino, il Cristo circondato dai simboli dei quattro evangelisti; nel cilindro sono dipinte quattordici figure di Apostoli e di Santi. Nella crociera e nello zoccolo absidale si conservano decorazioni geometriche.

IL GIARDINO MEDIOEVALE. Nell’area a nord della Chiesa è stato realizzato un giardino officinale, disegnato secondo le caratteristiche che avrebbe potuto avere nei primi anni del Mille. Due dossi dioritici, un muretto secco ed una quinta di alberi da frutto racchiudono l’Hortus Conclusus dove sono ospitate e classificate in base all’uso piante spontanee e coltivate prima della scoperta delle Americhe: i semplici, le piante alimentari, le piante curative delle malattie da raffreddamento e per mal di pancia, le aromatiche e le vulnerarie. Un pergolato ospita rampicanti e tre antichi vitigni tipici del Canavese: Erbaluce, Nebbiolo e Luglienga. All’ingresso del giardino medioevale vi sono molte varietà naturali ed alcune cultivar di “rosmarino”.

Informazioni:
La chiesa è situata sullo sperone che sovrasta il paese, dove sorgeva l’antico abitato di Sessano.  Comune, tel. 0125 54805


Links:

https://comune.chiaverano.to.it/it-it/vivere-il-comune/cosa-vedere/l-area-e-la-chiesa-di-santo-stefano-2331-1-39b5a741ae1b32521d01fb59f6ab88ba

https://www.ecomuseoami.it/l-ecomuseo/gli-enti-associati/comuni/item/35-comune-di-chiaverano

http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_Santo_Stefano_di_Sessano

Bibliografia:
AA.VV, Santo Stefano in Sessano, Quaderni della Biblioteca editi a cura del Comune di Chiaverano, s.d.

Fonti:
Le notizie sono state tratte dal sito e dalle pubblicazioni del Comune. Fotografie 1 e 2 da Wikipedia, le altre dall’archivio GAT.

Data compilazione scheda:
12/10/2006 – aggiornamento giugno 2014

Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Angela Crosta – Gruppo Archeologico Torinese

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