Carpignano Sesia (NO) : Castello-ricetto
Storia del sito:
Il castrum di Carpignano sorse su una superficie occupata precedentemente da costruzioni di epoca romana. Viene citato in una pergamena della metà del X secolo e poi nel XIII secolo. Nel XII secolo, ai tempi di Guido Di Biandrate, signore e feudatario del territorio, il castello di Carpignano era al suo massimo splendore: era cinto da alte mura in ciottoli disposti a spina di pesce legati da una forte malta, con all’interno la cappella castrense di S. Pietro, il mastio, la casa-torre e altre costruzioni. Per i Biandrate l’edificio era molto importante perché si trovava vicino ai guadi del fiume Sesia e lungo la Via Biandrina che portava alla Valsesia. L’importanza della famiglia sul territorio diminuì notevolmente dopo che furono annientati dal Comune di Novara; così anche il castello di Carpignano perdette di valore. Per alcuni anni il castrum venne dimenticato; si ritornò a parlarne in documenti che risalgono alla metà del Duecento, quando apparteneva alla famiglia dei Da Momo, che furono nominati feudatari della zona dal Vescovo di Novara nel 1211. Nel XIII secolo il castello venne restaurato e vennero utilizzate strutture difensive che rispondessero all’evoluzione dei metodi di guerra: il ponte levatoio, la “scarpatura” del mastio, la fortificazione di alcuni edifici nella zona del dongione e la grande torre a nord-est della struttura.
Nella seconda metà del XIV secolo il castello di Carpignano, passato al dominio dei Visconti, venne da loro stessi distrutto perché, nel caso fosse stato conquistato dai nemici piemontesi, questi ultimi non avrebbero potuto utilizzarlo come loro fortificazione. Il miglioramento delle condizioni economiche, l’aumento della popolazione e le difficoltà difensive all’inizio del XV secolo portarono i Visconti nel 1421 a concedere agli abitanti di ricostruire il castello distrutto. Si innalzarono le mura, si costruì il rivellino, ecc. Sempre in questo secolo, occupato tutto lo spazio edificabile all’interno delle mura, vennero sopraelevate le primitive caneve o celle del ricetto, trasformandole in abitazioni stabili. Sulle altre strutture si intervenne ben poco: nel 1711 si demolì quello che era rimasto dell’antico ponte levatoio; si iniziò il riempimento del fossato, intervento terminato soltanto negli ultimi anni del 1800. Una mappa del 1723 permette di identificare la planimetria del nucleo difeso, che comprendeva la chiesa di San Pietro.
Il castello-ricetto di Carpignano ha subito numerose demolizioni, soprattutto negli anni tra il 1950 e il 1960, che videro l’abbattimento della Casa della Credenza o Broletto Comunale.
Descrizione del sito:
Il cosiddetto “castello” di Carpignano, in realtà un ricetto, era di forma pseudocircolare circondato da mura, diviso in due parti da Via Castello, con andamento est-ovest. A sud-ovest, la grande area della chiesa di San Pietro, sede della cappella castrense, con locali dell’antico monastero (vedi scheda); a nord quella del RICETTO dove i proprietari terrieri depositavano i loro raccolti nelle canee; non si sa con certezza se l’area a sud-est fosse di pertinenza del monastero o comunitaria.
Tratti delle MURA, costruite in ciottoli posti a spina di pesce, sono ancora visibili nella zona a nord di Via al Castello e sono stati inglobati in fabbricati posteriori.
La via d’accesso (Via Castello) ha la pavimentazione a ciottoli, sul suo lato destro si trovano brevi vicoli, che conducono al centro del RICETTO: di particolare interesse sono le case quattrocentesche di Vicolo San Martino e quelle di Vicolo Castelfidardo n° 2 e 18. La sua architettura è simile a quella degli altri ricetti della zona (Ghemme, Candelo): gli edifici, chiamati caneve, sono piccolissimi e formati da due ambienti comunicanti utilizzati per lo più come magazzini, sopra un piccolo solario. Nel XV secolo l’aumento della popolazione portò a sopraelevare alcuni di questi edifici. In origine questo settore aveva una pianta quadrata più piccola di quella attuale; al suo interno fu costruito, verso la metà del Quattrocento, il broletto comunale demolito alla fine degli anni ’60 del 1900. Oggi rimane la Piazzetta della Credenza.
Si può individuare anche un’AREA FORTIFICATA: Il grande edificio alla destra dell’ingresso era il mastio, che dalle sue caratteristiche architettoniche sembra essere costruito fra il XIII e il XIV secolo. Probabilmente nel Duecento l’edificio era l’abitazione del feudatario; oggi sono ancora visibili le merlature. Proseguendo verso destra, lungo quello che un tempo era il fossato (l’attuale via della Fossa) si trova ciò che rimane dell’antica CASA-TORRE (non menzionata da alcun documento). Si può ipotizzarne qui, nell’angolo a nord-ovest, la sua costruzione, perché era il punto meno difeso dell’antico recinto, ma allo stesso tempo più aperto verso la campagna. Doveva essere un’imponente costruzione, con muri spessi costruiti con ciottoli disposti in una primitiva struttura a spina di pesce, non manca, però, l’utilizzo di materiale riciclato da edifici preesistenti.
Poco lontano, un EDIFICIO NOBILIARE, costruito nella seconda metà del XV secolo, è abbellito da finestre tardogotiche in cotto: questa sembra essere stata la residenza del notaio Mughetti, che abitò nel castello nella seconda metà di quel secolo.
Al limitare dell’antico nucleo, sulla strada che si apre nella piazza della Chiesa, si può notare sulla sinistra la Casa dei Cordonale (o Bordonante) che reca in facciata un affresco quattrocentesco, raffigurante una Madonna con Bambino con committente e S. Bernardino da Siena; tra i molti graffiti che deturpano l’affresco vi sono anche date riguardanti le piene del vicino fiume Sesia.
Informazioni:
Nel centro storico, Via Castello, Via della Fossa, Piazza Marconi. Pro Loco, tel. 348 9505670 o Comune, tel. 0321 824401 Al centro del perimetro un edificio a due piani conserva strutture murarie medievali e avanzi di una torre: presumibilmente era la residenza signorile.
Link:
http://www.comune.carpignanosesia.no.it/ComSchedaTem.asp?Id=1046
Bibliografia:
DESSILANI F., La chiesa di San Pietro e il castello di Carpignano Sesia . guida storica ed artistica, Agenzia di accoglienza e promozione turistica locale della provincia di Novara,Novara 2011
VIGLINO DAVICO M., I ricetti, difese collettive per gli uomini del contado nel Piemonte medioevale, Edialbra, Torino, 1978
FIORI S., Il castello-ricetto di Carpignano Sesia: indagine critica, Carpignano Sesia, Associazione Storica Archeologica Carpignanese, 1987
Fonti:
Notizie e fotografie tratte dal sito sopra indicato.
Data compilazione scheda:
5/12/2006 – aggiorn . marzo 2014
Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Angela Crosta – Gruppo Archeologico Torinese