Brossasco (CN) : Borgo e Parrocchiale di Sant’Andrea
Storia del sito:
Il toponimo, con la finale in “sco”, documenta l’origine etnica ligure dell’antico proprietario del “fundus”, la famiglia Brocchius. Antico possesso dei Vescovi di Torino, che lo avevano concesso in feudo ai Marchesi di Busca, nel 1160 entrò a far parte del Marchesato di Saluzzo. Passò sotto i Savoia nel 1601 e fu concesso in feudo ai Conti Montauban e successivamente ai Marchesi Porporato.
Il nucleo principale del paese conserva ancora oggi la tipica struttura del ricetto medievale, con le case disposte lungo un asse principale, dove si notano edifici tardo quattrocenteschi, verso il quale convergono le strade laterali. Era un tempo cinto da forti mura e vi si accedeva attraverso grandi porte, abbattute nel secolo scorso tranne una. Più discosto ed elevato era il castello, mentre in periferia lungo i corsi d’acqua si sviluppava una gamma di servizi artigianali connessi alla vocazione prettamente agricola della comunità, quali mulini, fucine e frantoi.
All’esterno del Borgo, poche decine di metri oltre la vecchia cinta muraria, sorge la Parrocchiale di S. Andrea. Le fonti locali ne indicano la costruzione nel 1406, assieme al campanile, perché si sa di una Fondazione del Beneficio di S. Andrea di Brossasco da parte del Vescovo Guido di Torino a favore di Don Andrea, Parroco di detta Chiesa nel 1331. La chiesa fu eretta in stile gotico e in forma rettangolare (priva cioè del Battistero, dei due Cappelloni, del Presbiterio e del coro costruiti in epoche successive) nel 1406. L’iscrizione posta sulla facciata della chiesa nel 1731 (anno in cui la chiesa fu imbiancata all’interno e decorata all’esterno) e ormai deteriorata, afferma: “MCCCCVI TEMPLUM HOC D.A.D. a fundamentis … Anno salutis MDCCXXXI”. (Questo tempio eretto nell’anno del Signore 1406. Restaurato …. La religiosità di Brossasco decorò elegantemente … . Anno del Signore 1731). Non si sa su quali dati si fondi l’iscrizione e quali siano stati i rapporti cronologici e storici con la cappella gentilizia che è alla base del campanile. Essa è di forma gotica, si estendeva verso mezzogiorno, era riccamente affrescata e comunicava con la navata della chiesa con un ampio arco poi murato. Il tipo della sua copertura è raro nella zona (nell’area saluzzese c’è la cappella annessa al castello di Manta, l’oratorio campestre di S. Ponzio presso Castellar, la cappella gentilizia già dipendente dal castello Malingri di Bagnolo e le due absidiole della chiesa di S. Pietro di Stroppo). Il tipo di costruzione probabilmente era la dipendenza di un castello di qualche importante famiglia feudale.
La chiesa venne in seguito semidistrutta dagli eretici: rimangono unicamente il Fonte Battesimale, il Portale e la cappella sulla quale venne edificato il campanile. Chiesa e campanile vennero più volte ristrutturati: nel 1671, 1700, 1712 (costruzione della nuova sagrestia) e 1752 (il muratore Antonio Cotti di Biella “si obbliga e promette di far l’alzamento del campanile”) e poi ancora nel 1824 e nel 1836 (costruzione della stanza sopra la sagrestia).
Descrizione del sito:
Il BORGO, o ricetto, è ancora facilmente individuabile per i resti delle mura, i grandi portali, la regolarità della rete viaria, l’antica “Porta della Guardia”, ad arco, che immette in Via Marconi, l’asse principale dell’abitato verso il quale convergono le stradine laterali.
Interessanti sono i numerosi affreschi che a partire dal Quattrocento segnano le fronti degli edifici e le antiche insegne delle osterie. In via Marconi al n° 5 un bel palazzo ostenta un elegante coronamento ad altana, tipico delle abitazioni signorili. All’estremità della stessa via, ma sul lato opposto, si nota un AFFRESCO raffigurante una Madonna in trono, documento di pittura gotica, attribuito al Garneri e datato 1492.
La PARROCCHIALE DI SANT’ANDREA presenta il bel portale di marmo bianco in stile gotico flamboyant del 1406, particolarmente prezioso in quanto unico esempio nella provincia di Cuneo, che riecheggia modi della Cappella marchionale di S. Giovanni a Saluzzo.
L’interno della Chiesa, ricco di un fonte datato 1450 e di un pulpito settecentesco, ha un’insolita pianta a croce latina rovesciata. Alla base del campanile, restano le tracce dell’ antica cappella gentilizia con affreschi che raffigurano episodi dell’infanzia di Gesù, tra cui la strage degli innocenti, l’adorazione dei Magi, il “miracolo del grano”, la Visitazione, la Presentazione al tempio; dipinti che risalirebbero ad epoca anteriore al 1420.
Sulla strada provinciale all’estremità superiore del capoluogo, la CAPPELLA DI SAN ROCCO conserva nell’interno una serie di eleganti affreschi probabilmente databili intorno al 1530 e collocabili nell’ambito di Pascale Oddone, che illustrano la leggenda di San Rocco venerato come uno dei protettori contro la peste. Sull’esterno delle pareti laterali sono raffigurati san Cristoforo, Giobbe, Lazzaro e san Bernardo.
Informazioni:
Comune tel. 0175 68103
Links:
http://www.comune.brossasco.cn.it/archivio/pagine/Edilizia_storica_e_artistica.asp
http://www.ghironda.com/vvaraita/comuni/bross.htm
Fonti:
Fotografie 1 e 2 dal www.ghironda.com; foto 3 da www.uciimtorino.it
Data compilazione scheda:
03/02/2008 – aggiornam. luglio 2014
Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Angela Crosta – G.A.Torinese