Boccioleto – Fervento (VC) : Chiesa di Sant’Antonio abate e Cappella della Madonna del Ponte
Storia dei siti:
Il comune di Boccioleto conserva molte cappelle di antica origine, purtroppo talora rifatte in epoca post-medievale. Altre invece hanno conservato maggiormente caratteristiche e affreschi del XV secolo.
PARROCCHIALE DI SANT’ANTONIO ABATE
L’edificio della Parrocchiale fu profondamente trasformato tra il 1594 e il 1617: fu ampliato verso il coro e progressivamente furono costruite tre cappelle prospicienti la navata. Fu inoltre elevato, nella posizione attuale, il campanile (una lapide in esso murata reca la data 1600) che, in seguito, fu più volte ristrutturato. Un secondo intervento iniziò nel 1685 (lapide murata all’esterno) e riguardò soprattutto la ricostruzione del coro, inclinato rispetto alla navata per lasciare il passaggio alla strada (oggi carrozzabile) considerata l’esiguità dell’area. Fino agli interventi del XIX secolo (quarto decennio circa) solo il coro e le cappelle avevano le volte, mentre la navata, di ridotta altezza, aveva un soffitto di assi di legno colorate.
CAPPELLA DELLA MADONNA DEL PONTE
Era dotata di portico del quale resta solo una colonna, a seguito del crollo nel 1903. Aveva, in origine, due aperture ad arco, una in facciata, l’altra sul lato nord della quale è chiaramente visibile il tamponamento all’esterno. La cappella risale probabilmente al XV secolo e ad una data prossima alla decorazione pittorica del 1462. Gli elementi attestati alla fine del XVI – inizio XVII secolo sono probabilmente quelli della struttura originaria: un portico antistante la facciata, l’assenza di pavimento, due aperture ad arco, una in facciata l’altra sul lato nord, chiuse da cancelli lignei che risultano rotti e inadeguati secondo le visite pastorali del 1596 e 1617. Probabilmente entro il quarto decennio del Settecento, la cappella fu ristrutturata con la chiusura dell’apertura a nord e con la costruzione di due muretti a sostegno di una nuova cancellata lignea nella facciata. Restauri solo nelle murature e non sui dipinti furono autorizzati nel 1906 dall’Ufficio Regionale competente e attuati nel 1907, ma la prevista ricostruzione del portico non fu compiuta. L’ultimo intervento sulla struttura (rifacimento del tetto) è del 1993. La dedicazione a Santa Maria delle Grazie è attestata negli ordini della visita pastorale del 1596, mentre nella successiva visita del 1617 risulta titolata ai santi Fabiano e Sebastiano.
Descrizione dei siti:
PARROCCHIALE DI SANT’ANTONIO ABATE
Gli affreschi sotto il portico laterale sono oggi l’unica testimonianza della chiesa nel XV secolo. Non è da escludere che altri affreschi medievali ne decorassero l’interno, nonostante nei documenti non sia presente alcun cenno. Non si è in grado di stabilire se il portico fosse già esistente all’epoca degli affreschi: esso è citato nella Convenzione del 1594 quando necessitava di un restauro, in quanto vecchio. I dipinti frammentari e molto consunti rappresentano un monumentale san Cristoforo, tra sant’Antonio abate e una Crocifissione. I tre riquadri sono riuniti entro una cornice a filetto rosso, ridipinta e di dimensioni più ridotte rispetto a quella antica: le figure infatti non risultano complete nella parte inferiore.
Contrariamente agli affreschi della cappella della Madonna del Ponte, ripetutamente citati, scarsa attenzione hanno avuto questi di Fervento, anche se sono simili. Sembra realizzata su uno stesso cartone o comunque su un modello simile, soprattutto per le figure del Cristo e degli angeli, mentre diversa è invece la Vergine. In entrambe analogo è anche il risalto dato alla sofferenza di Cristo, al suo sangue e al suo sacrificio; sarebbe però interessante approfondire il significato della relazione col san Cristoforo per la Crocifissione di Fervento e con i Santi Fabiano e Sebastiano per quella della Madonna del Ponte. La cultura figurativa di questi affreschi è la stessa di Giovanni de Campo, e nell’attesa di un restauro, che ne permetta una migliore lettura, si è indicato un possibile intervento della bottega con l’artista novarese, in questo caso senza alcun riferimento ad una qualità meno alta.
CAPPELLA DELLA MADONNA DEL PONTE
L’edificio, di modeste dimensioni, all’interno ha una struttura a botte e presenta sulla facciata una grande apertura ad arco, chiusa con sbarre di legno. La cappella conserva quasi integralmente la decorazione pittorica del Quattrocento in quanto gli interventi, realizzati nel Settecento, hanno comportato limitati danni agli affreschi. Lo stato di conservazione è complessivamente buono e conferma una buona tecnica nell’esecuzione dell’affresco La parete di fondo è affrescata con una Madonna in trono con il Bambino, che ha alla sua destra sant’Antonio Abate e alla sua sinistra san Marco; sulla parete di destra sono affrescati san Fabiano e san Sebastiano accanto ad una Crocifissione. Una Maiestas Domini è rappresentata sulla parte inferiore della volta a botte, a sinistra della parete di fondo. All’esterno sono raffigurati san Cristoforo e san Giovanni Battista.
Per l’autore della decorazione è stato proposto Giovanni de Campo a partire dal 1976, quando il corpus del pittore novarese ha avuto la sua prima definizione. I dipinti manifestano le caratteristiche iconografiche della bottega dei De Campo e presentano strettissime affinità soprattutto con gli affreschi dell’oratorio di Sologno ( vedi http://archeocarta.org/caltignaga-sologno-no-oratorio-dei-santi-nazaro-e-celso/ e di Briona (vedi http://archeocarta.org/briona-no-oratorio-di-san-bernardo/, prossimi come datazione. Un confronto tra i dipinti della cappella della Madonna del Ponte e quelli di Oro di Boccioleto (vedi http://archeocarta.org/boccioleto-oro-vc-cappella-di-san-pantaleone/ ), già suggerito alcuni anni fa (Astrua, 1990), rende difficile assegnare alla stessa mano le due decorazioni in quanto gli affreschi della Madonna del Ponte presentano una pittura meno raffinata nella stesura delle gamme cromatiche (in genere più chiare) e un segno meno incisivo; le figure inoltre sono meno espressive, più statiche, con fisionomie meno variate e intense. Pur pensando sempre ad una probabile presenza dell’atelier, si potrebbe proporre un’attribuzione a Luca De Campo in quanto i caratteri sopra delineati sono più facilmente verificabili nelle opere firmate dal pittore nella cappella di Momo -Linduno (1468) (vedi http://archeocarta.org/momo-linduno-no-oratorio-di-santa-maria/ ).
Informazioni:
La parrocchiale di Sant’Antonio Abate si trova nella frazione Fervento in Via G.B. Zali, tel. 0163 75136.
La cappella della Madonna del Ponte si trova nella località Cunaccia della frazione Fervento, a picco sul torrente Sermenza, su uno dei passaggi della strada che collegava la val Sermenza alla val Grande.
Links:
http://www.comune.boccioleto.vc.it/ComGuidaTuristica.asp
Fonti:
Notizie e fotografie dal sito del Comune e, tratte nel 2014 dal sito non più attivo nel 2020, http://prealp.msh-alpes.fr/it/.
Data compilazione scheda:
5 dicembre 2011 -aggiornamento febbraio 2014 – maggio 2020
Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Angela Crosta -G.A.Torinese