BIELLA : Campanile di S. Stefano
Storia del sito:
La chiesa di Santo Stefano Vecchio aveva origini molto antiche, intorno al V secolo ed era situata parallelamente rispetto alla successiva cattedrale di Santa Maria Maggiore. La chiesa, e il complesso di edifici annessi, era la principale della città. Da alcuni documenti dei secoli X-XI si rileva la sua importanza, anche nell’ambito delle pievi della regione, e la sua destinazione cimiteriale. Altre testimonianze d’archivio rivelano le trasformazioni dell’edificio avvenute nel secolo XVI ed i radicali rifacimenti a cui fu sottoposta nei secoli XVI e XVIII.
La chiesa venne demolita nel 1872, di essa sono rimasti pochi reperti e, fortunatamente intatto, il CAMPANILE, del quale non si hanno documenti relativi alla costruzione, avvenuta presumibilmente nel secolo undicesimo.
Descrizione del sito:
Il campanile romanico è a pianta quadrata, ha otto piani, dei quali sei adorni di doppie bifore e due di monofore, sormontato da una snella cuspide piramidale a base ottagonale e da quattro pinnacoli in cotto. Il campanile è alto 52,6 m; la cuspide è alta 10,4 metri; i pinnacoli, a base quadrata terminanti a piramide, sono alti metri 3,88. I piani sono divisi tra loro da file di archetti pensili. Le finestre sono di diverso tipo: feritoie al piano terreno, monofore ai due piani successivi, bifore nei rimanenti piani.
La struttura muraria è in ciottoli e mattoni legati da malta, lo spessore dei muri varia da 1,40 m (in basso) a 0,6 m.
Secondo Debernardi Ferrero la struttura muraria del campanile presenta almeno tre tipi diversi di muratura di epoche diverse: “la zona inferiore sembra appartenere ad una delle torri della cinta muraria ed è costituita da muratura in ciottoli a lisca di pesce e da lesene angolari più larghe; nei due piani che seguono i ciottoli scompaiono quasi interamente e si ha in prevalenza muratura in scampoli di pietra con spessi strati di malta; a partire dal quarto piano, pur restando la muratura in scampoli di pietra, gli stati di calce tra un corso e l’altro sono più sottili” . Queste differenze hanno fatto dedurre che la parte inferiore della torre possa ritenersi del secondo quarto dell’XI secolo; che i due piani sovrastanti possano attribuirsi a qualche tempo di poco successivo; infine gli ordini superiori ed il completamento può essere ritenuto della fine del secolo XI.
Descrizione dei ritrovamenti:
Durante la demolizione della chiesa di S. Stefano Vecchio vennero trovate una moneta d’oro e vasi provenienti da una tomba, risalenti al V secolo d.C., che ne testimoniano le antiche origini. Nelle fondamenta della chiesa venne ritrovata la pietra tombale di Prete Albino.
Pochi sono gli oggetti pervenuti dalla demolizione: una serie di mensole e capitelli, conservati parte in una collezione privata di Biella e parte al museo Civico di Biella; una serie di stalli lignei appartenenti al coro della chiesa ed ora incorporati nell’orchestra del Duomo. Alcune mensole in pietra verde degli archetti pensili che ornavano la facciata e gli spioventi della navata centrale, risalente al secolo XII, sono di proprietà P. Torrione Biella.
Informazioni:
Links:
http://www.comune.biella.it
http://www.biellacitta.com/settori/storia/museimonumenti.htm
Fonti:
Notizie tratte dai siti sopra indicati. Fotografia dal sito del Comune.
Data compilazione scheda:
17/07/2007 -aggiornamento febbraio 2014
Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Angela Crosta – G.A.Torinese