Avigliana (TO): Cappella della Madonna del Ponte
Storia del sito:
La cappella, intitolata ufficialmente alla Madonna della Neve e ora di proprietà privata, si erge su una piccola altura isolata, denominata anticamente Porcairano, a fianco del fiume Dora Riparia. La posizione strategica del monticello, posto al centro di importanti vie di comunicazione, attirò gli interessi della potente abbazia della Novalesa che nel 1245 acquisì la tenuta dal miles Petrus de Chamusso, in cui forse era già presente una casa-forte (ora convertita ad abitazione), costruendovi una cappella ed un ponte che diede il nome di comodo all’edificio.
Fatta eccezione per il periodo compreso tra il 1431 e il 1467 circa, in cui la tenuta fu al centro di una contesa in particolare con la comunità aviglianese, il Porcairano rimase sotto il diretto controllo del centro monastico novalicense fino alla seconda metà del Cinquecento, quando venne affidato inizialmente a privati e, in seguito, al convento di Sant’Agostino di Avigliana.
Il beneficio, persa ormai la sua importanza, venne quindi lasciato all’incuria sostanzialmente fino alla sua privatizzazione, seguita alla soppressione napoleonica degli agostiniani aviglianesi. Nonostante i drastici interventi ottocenteschi avessero modificato l’aspetto del Porcairano, la cappella conservò il suo impianto medievale con presbiterio quadrato chiuso da volta a crociera, decorato all’esterno da motivi fittili ad archetti, ed una navata occidentale antistante.
Gli affreschi, che dovevano in origine decorare buona parte dell’edificio, vennero solo parzialmente liberati dalla scialbatura ottocentesca da Giacinto Genero, allora proprietario della tenuta, tra gli anni Cinquanta-Sessanta del secolo scorso. Questi lavori fecero emergere diversi frammenti di un ciclo pittorico sulle pareti del presbiterio e lungo il lato destro della navata (ora adibita a deposito e chiusa da un muro verso l’area presbiteriale).
Descrizione del sito:
Attualmente la chiesa conserva all’esterno parti di un fregio in cotto che correva tutt’intorno al sottotetto; il fregio è formato da eleganti intrecci di arcatelle ogivali e in alcuni suoi peducci conserva decorazioni antropomorfe.
All’interno, nella zona del sacello, sulla parete sud, disposti su due registri sono le scene: Visitazione e Adorazione dei Pastori, Adorazione dei Magi, Fuga in Egitto, tutte opere da collegare strettamente ad alcuni cicli di affreschi della precettoria di Sant’Antonio di Ranverso e realizzati certamente da un raffinato maestro di ambito jaqueriano. Si devono istituire rapporti stretti fra questi affreschi e quelli dipinti da un anonimo maestro in ambito jaqueriano che lavorò a Ranverso nella cappella delle Storie della Vergine; in particolare si deve poi notare la forte affinità che esiste fra i volti dei tre re Magi della Madonna del Ponte e alcuni Profeti dipinti da Jaquerio nel presbiterio di Ranverso. Un ulteriore elemento di raccordo con Ranverso è costituito dal velario decorativo che è affrescato nella parte bassa della chiesetta: è assai simile a quello che appare in alcune parti della chiesa di Ranverso ed è formato da un drappo rosso con bordi di ricca pelliccia.
La parete nord in gran parte è ricoperta ancora dallo scialbo, emergono tuttavia alcuni elementi di grande interesse fra cui spicca una scritta, posta a metà della parete, con un nome ed una data: “… de Sarrola, MCCCCXXVI …”
Nella parete inferiore, al di sotto della scritta, si scorge l’Ultima Cena (1425-1430 c.) di iconografia singolare; tutti gli apostoli sono infatti inseriti in gotiche nicchie, quasi frati seduti negli stalli di un coro.
Nella zona che costituiva la navatella per i fedeli si vedono, sulla parte sud della muraglia, libere da intonaci, due figure: un bel San Pietro e l’elegante immagine di San Michele arcangelo rivestito di armatura argentea e mantello, mentre colpisce con la lancia il drago e con l’altra mano regge la bilancia.
L’armatura dell’Arcangelo ha ginocchiere e spallacci con protomi leonine, come nel San Michele del Castello di Fenis. I colori, attenuati dal tempo, sono in prevalenza argentei e rosati, con tocchi di ocra dorata per le protomi e corallo pallido per il mantello.
Informazioni:
Via Madonna del Ponte, 13 – Proprietà privata.
Links:
Bibliografia:
Bonicatto Simone, Intorno a Giacomo Jaquerio. Gli affreschi della Madonna del Ponte di Avigliana e alcune riflessioni sulla pittura tardogotica nel Piemonte nord-occidentale, in: “Studi di Storia dell’Arte” Todi (Pg) n. 32 – 2021, Editart 2022
Ruffino Italo; Reviglio della Veneria Maria Luisa (a cura di), Il Millennio Composito di San Michele della Chiusa – Documenti e Studi interdisciplinari per la conoscenza della vita monastica clusina – Vol. I”, Melli Editrice, Borgone di Susa (To), 1996, pp. 61-64.
Fonti:
Fotografie di Daniele Baroetto da: https://www.facebook.com/groups/269597446741/permalink/10153908239326742/
Data compilazione scheda:
19 dicembre 2023
Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Feliciano Della Mora