Solonghello – Fabiano (AL): Chiesa cimiteriale di Sant’Eusebio

Storia del sito:
Le fasi costruttive della Cappella sono almeno due perché l’abside, residuo di una precedente edificazione in quanto risulta “ruotata” verticalmente lungo il suo asse longitudinale, presenta proporzioni non coerenti con quelle della navata e la navata stessa sembra una aggiunta posteriore. Una ulteriore manomissione o ampliamento dell’edificio viene rivelato dalla presenza di uno scarto nella muratura leggibile nella parte intera sulla parete sinistra della navata.
La chiesa fu registrata nella pieve di Cornale senza titolo nel 1299, col titolo nel 1348 [Sella, Ferraris, pp. 38, 112]. Secondo uno scritto di un parroco di Fabiano sarebbe stata consacrata nel 1442 da mons. Chilimberti (?) vescovo di Vercelli (non risulta un vescovo di Vercelli di nome Chilimberti; Matteo Ghisalberti o Gisalberti fu vescovo dal 1406 al 1412, mentre nel 1442 era vescovo Guglielmo Didier). Divenne parrocchiale nel 1561 [Annuario 1974, p. 86], inizialmente in dipendenza della parrocchia di Solonghello. Nel 1591 la chiesa era pericolante. Fu restaurata alla fine del sec. XVI e nel 1882 [Muzio 1966, pp. 22-23]; nel 1911 fu elencata tra gli edifici monumentali nazionali In seguito ad una frana nel 1946 l’edificio non era più agibile. Nel corso di lavori di restauro del 1949-50, sotto l’altare fu trovato e riadattato un altare più antico; inoltre affiorarono affreschi sulla parete interna destra, si scoprirono due finestrelle romaniche murate nella stessa parete e, demolendo parte della parete sinistra, si rinvennero alcuni capitelli o frammenti di modanature in arenaria decorati in modo piuttosto grezzo a ovuli e palmette, che furono collocati sulla parte antero-superiore della mensa d’altare. Nel 1967 le fondamenta vennero sottomurate di 2.5 m e furono costruiti due pilastri di cemento a sostegno dell’edificio. Per ulteriori smottamenti del terreno verso valle negli anni ’70 del secolo scorso si aprirono profonde fenditure nella muratura e la chiesa fu chiusa al culto. Nel 2002 e negli anni successivi è stato fermato il continuo slittamento del suolo con la sistemazione di micropali protettivi.
Nel 2009 si conclusero i  lavori di consolidamento e restauro di tutte le murature esterne; nel 2010 si fece il rifacimento della copertura; nel 2017 il restauro dei preziosi affreschi interni risalenti al XIV secolo.
I rimaneggiamenti subiti dall’edificio, con la perdita dell’apparato decorativo scultoreo, non consentono una datazione precisa della costruzione originaria.
Questo edificio è da non confondere con la chiesa ex parrocchiale dedicata ai SS. Fabiano e Sebastiano, che si trova nell’abitato.

Descrizione del sito:
Edificio orientato, ad aula rettangolare con abside semicircolare, privo di campanile. La facciata a capanna, intonacata, ha larghezza sproporzionata rispetto al modesto sviluppo in altezza, dovuto al rialzo del suolo del cimitero successivo alla costruzione della chiesa. In anni recenti, la rimozione di alcune lapidi ha messo in evidenza ai lati della porta d’ingresso i resti di un’ampia arcata in mattoni e un oculo ricavato in un unico grande concio di pietra da cantoni. Al di sopra della porta un modesto dipinto murale ritrae sant’Eusebio. Le pareti laterali hanno muratura prevalente in laterizio, con irregolarità che manifestano varie riprese edilizie. Sul fianco meridionale è presente un altro elegante oculo scolpito nell’arenaria; si aprono inoltre due finestre rettangolari. In prossimità della facciata la muratura è costituita da grossi conci di arenaria. Il fianco settentrionale, ampiamente rimaneggiato, ha una sola finestra rettangolare. Nella parte posteriore della chiesa il livello del terreno si ribassa rispetto a facciata e fianchi. L’abside e la parete di fondo della navata sono intonacate. Immagini anteriori agli ultimi restauri evidenziavano una struttura regolare in laterizio. Nell’abside si aprono due piccole monofore laterali prive di sguancio. La parete esterna dell’abside, come quella di un tratto del fianco settentrionale, ha un semplice coronamento costituito da una doppia fila di mattoni aggettanti sorretti da mensoline in cotto [Aletto 2010, pp. 66-67].

Interno a navata unica. Il pavimento dell’aula si trova ad un livello di oltre un metro inferiore rispetto alla porta d’ingresso e vi si accede con una scalinata. Copertura a capriate. Si conservano affreschi quattrocenteschi: sulla parete dell’arco trionfale a sinistra un Santo vescovo benedicente (s. Gottardo, secondo una scritta che si leggeva in passato), a destra san Cristoforo (il volto forse fu ridipinto), inoltre una decorazione in finto marmo attorno all’arco e fregi a fioroni raccordati da racemi verdi. Nell’intradosso dell’arco trionfale a sinistra è dipinto san Sebastiano riccamente vestito e con capo inghirlandato; a destra san Fabiano, piuttosto rovinato; in alto una decorazione a grottesche intercalate da medaglioni con motivi decorativi [Cuttica 1983a, p. 148]. Nel catino absidale c’è un ciclo datato 1422 o 1423 che fu restaurato nel 1977: Cristo in mandorla con libro aperto recante la scritta «Ego sum lux mundi» e simboli del Tetramorfo su fondo decorato a quadrettini, alla cui base corre una scritta della quale rimane a malapena leggibile la data iniziale: «M CCCC XXII (o III)» e il nome «Matheus»; più in basso restano frammenti dipinti con figure di santi: sant’Eusebio in trono, sant’Antonio abate e san Lorenzo, mentre è andata perduta una Madonna in trono col Bambino, ancora visibile negli anni ’80 del Novecento tra la finestrella absidale di destra e san Fabiano. In una lacuna dopo la figura di sant’Antonio si intravedono tracce di un velario appartenente ad uno strato più antico. Lo stesso Maestro di Sant’Eusebio di Fabiano è riconoscibile in un lacerto di affresco nella chiesa di San Gottardo di Camino, vedi scheda Camino [Sartor 2016, pp. 206-07].
Sulla parete destra della navata emergono altre due parti d’affresco raffiguranti san Bernardino che predica alla folla (con l’iscrizione tipica «Pater manifestavi nomen tu[um hominibus]») e una teoria di Santi (tra cui Pietro e Paolo), di stile arcaico, ma più recenti dei precedenti (S. Bernardino fu canonizzato nel 1450).
La parete di sinistra, non originale, è priva di dipinti.

Informazioni:
Via Garibaldi presso il cimitero della frazione Fabiano. Email: info@comune.solonghello.al.it

Links:
www.artestoria.net/book_0_1.php?loc=86

https://artbonus.gov.it/chiesa-cimiteria-di-santeusebio.html

Bibliografia:
– Annuario della diocesi di Casale Monferrato – 1974, Torino 1974
Aletto C. , Il Romanico in Valcerrina e dintorni, Pianezza TO 2010.
Cuttica di Revigliasco G., Per un repertorio della pittura murale fino al 1500, in La pittura delle pievi nel territorio di Alessandria dal XII al XV secolo, Cinisello Balsamo 1983, pp. 137-172.
Muzio D., La Cappella di S. Eusebio a Fabiano di Solonghello, in “La Provincia di Alessandria», 1966, n. 9, pp. 21-25
R. Sartor, La chiesa di San Gottardo a Camino: nuove ricerche sulla decorazione pittorica, in “Rivista di Storia Arte e Archeologia per le Province di Alessandria e di Asti”, CXXV, 2016, pp. 203-236
Sella D.; Ferraris G., Acta Reginae Montis Oropae, I, Biella 1945.

Fonti:
Notizie e immagini dai siti sopra indicati e da Solonghello.pdf

Data compilazione scheda:
26 giugno 2020

Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Angela Crosta – G.A.Torinese