Scarnafigi (CN) : Cappella della Santissima Trinità

Storia del sito:
Le notizie più antiche sulla cappella si trovano nel cartario dell’abbazia di Staffarda che possedeva molti terreni nella zona.
La cappella sorgeva al « Gerbo » o Gerbola (oggi Gerbolina); inizialmente fu chiamata «chiesa del Gerbo» e poi «chiesa della Trinità », fino a dare il suo nome al territorio circostante. Il 2 febbraio 1218, tra i testimoni indicati nell’atto di vendita di undici giornate di terra, in regione Grangia, fatta da Guglielmo di Scarnafigi e suo figlio a Tommaso di Revello e a Guglielmo suo nipote, compare “Pietro prete del Gerbo”. In questo documento e in quelli posteriori, non si fa riferimento a chi appartenesse la cappella, la cui fondazione potrebbe attribuirsi ai Templari, dato che per secoli fu bene della Commenda dei Cavalieri di Malta che aveva sede presso la Madonna della Pieve di Cavallermaggiore.
Nel 1798 furono venduti i beni della Commenda e la chiesa fu acquistata dalla famiglia Botto che la utilizzò come deposito dei foraggi e, durante le varie guerre, fu sede e ricovero di soldati che la ridussero in pessimo stato. Fu recuperata con accurati interventi nel 1967 e nel 1981. Attualmente appartiene alla Parrocchia di Scarnafigi.

Descrizione del sito:
La struttura della cappella è molto semplice, ad aula unica che termina con un abside semicircolare con tre grandi monofore; esternamente la muratura è senza decorazioni. Le dimensioni sono modeste: m 6,98 x 10,47 ; l’abside misura m 3,40.
L’interno presenta il tetto a capriate lignee e custodisce un prezioso ciclo di affreschi realizzati da Pietro da Saluzzo tra il 1455 e il 1458.
Un cartiglio indica il committente. Hoc opus fecit fieri frater Antonius da Vig(ono): “Questa opera fu commissionata da fratel Antonio da Vigone”, personaggio ignoto.
Nel catino absidale, la mandorla racchiude la Santissima Trinità raffigurata come Dio Padre che sostiene il Cristo crocifisso accompagnato dallo Spirito Santo sotto forma di colomba.
A sinistra della mandorla, una Deposizione nel sepolcro, con le Marie, altri personaggi e un angelo che regge la croce. A destra è rappresentata la Resurrezione; c’è un angelo che suona uno strumento a due canne (troppo lungo per essere un flauto). Vi è anche la figura di san Giovanni Battista.
Sull’arco trionfale l’Annunciazione e un’altra rappresentazione trinitaria: dalla mandorla in cui c’è Dio Padre proviene una sottile filo di luce che segna il volo della colomba dello Spirito Santo fino a Maria. All’inizio di questa “lama di luce” che indica l’intervento divino c’è il bambino Gesù già formato.
Nel tamburo absidale, iconografia assai frequente, sono dipinti i dodici Apostoli in uno scenario ad arcate di loggiato. Non sono indicati i nomi, solo alcuni sono riconoscibili per gli oggetti che recano: il 6° è Giacomo maggiore con il bastone; il 7° Pietro con le chiavi; l’8° Giovanni con la palma; il 9° Andrea con la croce.
Nella parete laterale di destra sono visibili le immagini del matrimonio mistico di santa Caterina, con la Madonna seduta su un semplice in trono col Bambino ritto in piedi sulle sue ginocchia; san Germano e san Bernardino da Siena. Inoltre c’è la figura di san Vincenzo Ferreri (1412-1430) che predica a un gruppo di fedeli che, per gli abiti indossati, appartengono al popolo.
Nella parete sinistra resta un’altra Trinità raffigurata come tre corpi uguali.

Informazioni:
Parrocchia Maria Vergine Assunta, tel. 0175 7412 5
Comune: tel: 0175.74101-74402 ; mail: segreteria@comune.scarnafigi.cn.it


Links:

http://www.comune.scarnafigi.cn.it/

https://www.chieseromaniche.it/Schede/703_SANTISSIMA_TRINIT%C3%80_SCARNAFIGI.htm#home

Bibliografia:
Panzetta A., Il pittore Pietro da Saluzzo, tesi di laurea in Storia dell’arte medievale, Università degli Studi di Torino, Facoltà di Lettere e Filosofia, a.a. 1982-1983 (relatore: prof. E. Castelnuovo)
“Pietro da Saluzzo”, voce sul Dizionario biografico degli Italiani Treccani, Roma 2015

Fonti:
Notizie tratte dal sito del Comune e da: Scarnafigi ssTrinità.
Fotografia in alto dal sito del Comune, foto in basso di M. Actis Grosso, tratta nel 2019 dal www.fondazione-isper.eu

Data compilazione scheda:
29 aprile 2019

Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Angela Crosta – G.A.Torinese