Piobesi (TO) : San Giovanni ai Campi

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Storia del sito:
Una sua possibile menzione nel documento del vescovo di Torino Landolfo del 1037 appare problematica, perché le due chiese ricordate nell’atto sono dedicate a Santa Maria e a San Lorenzo. Non più condivisa l’attribuzione anteriore al X secolo, gli studi più recenti assegnano la chiesa comunque all’epoca landolfiana (1010-1037); soprattutto la morfologia delle nicchie che compaiono sugli absidi contribuisce a confermare la datazione. Condivide quindi i caratteri comuni del romanico lombardo del secondo quarto del secolo XI.

Descrizione del sito:
L’edificio è ancora ben conservato nel suo aspetto primitivo a poca distanza dall’abitato attuale all’interno del cimitero. La chiesa si innalza su tre navate rette da pilastri rettangolari che sostengono archi longitudinali a tutto sesto: le tre absidi presentano un interessantissimo coronamento a fornici che, a terne o a coppie, sono inquadrati da lesene e sovrastati da archetti. I volumi delle absidi presentano una conformazione perfettamente semicilindrica, senza quindi quella riduzione per sovrapposizione che riscontriamo alla Novalesa e nella maggior parte degli edifici triabsidati. Nelle murature è utilizzato abbondante materiale di reimpiego romano. Rispetto a Santa Maria di Testona l’impianto appare più accorciato e soprattutto la mancanza della cripta interviene a distinguere San Giovanni dal gruppo delle chiese landolfiane del documento del 1037.
Sulla facciata affreschi – Al centro: Madonna con Bambino tra angeli musicanti e committenti – Lato sinistro: San Giovanni Battista, San Bernardo d’Aosta (frammentario) – Lato destro: San Cristoforo, santo monaco (tracce). Accanto a San Cristoforo formula taumaturgica: “Christofori s(an)c(t)i speciem q(ui)cu(m)q(ue) tuet(ur) illo nam[q]ue die nullo langore tenetur” – “Chiunque fisserà l’immagine di san Cristoforo certamente in quel giorno non sarà colto da alcun male”. Datazione: 3 ottobre 1359. Autore: Maestro della lunetta di Piobesi (identificabile con il Maestro di Tommaso d’Acaia detto anche Maestro di San Pietro ad Avigliana. Committenti: Frater Iohannes Pivart de Camuseto (da Chamousset in Savoia) e sua moglie “Willermina”. L’affresco venne restaurato già nel 1713 (come recita la scritta in alto all’estrema sinistra dell’impianto pittorico) e poi recentemente (1997-1998). Sempre sulla facciata a sinistra vi è un’iscrizione di epoca romana su lastra di pietra grigia, ritrovata nei pressi della chiesa: VENNONIUS CLEM[E]NS VERI(?) F(ILIUS) VICTOR(IAE) V(OTUM) S(OLVIT) [L(IBENS)] M(ERITO) Vennonio Clemente figlio di Vero, giustamente con animo lieto sciolse il voto per la vittoria (secondo l’interpretazione riportata in loco)-

Nell’abside maggiore è conservato un ampio ciclo di affreschi, assai deteriorato, risalente all’Alto Medioevo; mentre il ciclo dell’arco trionfale (quasi del tutto scomparso) potrebbe essere stato dipinto nel XII-XIII secolo, quello del catino absidale rimanda alla pittura ottoniana del tardo X-XI secolo, con evidenti influssi bizantini.
Nel 1970 furono staccati da una delle navate cinque grandi affreschi datati e firmati dal pittore Giovanni Beltrami di Pinerolo. Tali opere furono riportate su tela ed sono oggi conservate presso la Galleria Sabauda di Torino. Nella navata sinistra, il Comune di Piobesi ha fatto porre una riproduzione fotografica a grandezza naturale delle opere. La data apposta sull’affresco è scarsamente leggibile. Alcuni critici vi leggono un 1414, mentre la storica dell’arte Andreina Griseri propose di posticipare il riquadro con “La Predica di S. Bernardino” al 1444, anno della morte del santo. Alcuni critici riconducono gli affreschi all’ambito di Jacopo Jacquerio.
Nella chiesa vi sono anche alcuni cicli pittorici databili
al XV e XVI secolo, di mano ignota. Per approfondimenti si rimanda al sito sottoindicato.

Informazioni:
Chiesa cimiteriale.  Comune di Piobesi: 011 9657083 – 011 9657846

Link:
http://www.pievedipiobesi.it/la_pieve_di_san_giovanni.html  (e le successive pagine)

Bibliografia:
TOSCO C., 1997, Architettura e scultura landolfiana in “Il rifugio del vescovo”, a cura di CASIRAGHI G., Torino, Scriptorium
ROMANO G. (a cura di), 1994, Piemonte romanico, Torino

Fonti:
Fotografie dal sito www.pievedipiobesi.it

Data compilazione scheda:
29 marzo 2004

Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Mauro Marnetto – Gruppo Archeologico Torinese

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