Montechiaro (AT) : Chiesa dei Santi Nazario e Celso
Storia del sito:
Nel 1159 veniva citato dal Barbarossa il fatto che la chiesa parrocchiale dell’abitato di Mairano, pur essendo vicinissima alla pieve di Pisenzana, dipendeva dal monastero della Torre Rossa di Asti, il quale a sua volta era alle dipendenze dell’abbazia di San Benigno di Fruttuaria. Nel 1200 con la fondazione di Montechiaro gli abitanti di Mairano si trasferirono nel nuovo abitato. Nel 1265 papa Clemente IV ne conferma la dipendenza dall’abbazia di Fruttuaria. Nel 1345 nel registro della diocesi di Asti San Nazario è fuori dalla giurisdizione del vescovo astigiano grazie alla sua dipendenza da San Secondo dell’abbazia della Torre Rossa. Nel 1585 la chiesa è descritta in cattive condizioni per cui vi si celebrava raramente. Nel 1752 viene tolto il titolo di parrocchiale. Nel 1838 è ancora attestata in pessime condizioni. Nel 1845 il vescovo di Asti, visto il cattivo stato dell’edificio, ordinò che non vi si celebrasse e che venisse restaurata. Nel 1849 terminarono i lavori di restauro, iniziati due anni prima, che videro l’abbattimento e la riedificazione parziale della chiesa. Per finanziare i restauri si ricorse ad una sottoscrizione ed a due lotterie. Durante questi lavori la sola facciata rimase originale, mentre la chiesa fu smontata per intero e le pietre vennero numerate per ricostruirla come in originale. Alla fine la chiesa risultò però di dimensioni minori. Nel 1909, 1929 e 1982 vennero compiuti lavori di restauro e di consolidamento delle fondamenta.
Descrizione del sito:
La pianta dell’edificio è ad aula orientata con pianta rettangolare ed abside semicircolare; il campanile è a base quadrata con lati di poco più di 4 metri ed ha un’altezza di 20 metri circa. La facciata è a capanna con fasce orizzontali alterne di pietra e laterizi, con coronamento ad archetti pensili appoggiati a mensoline decorate; più in alto ha una cornice scolpita. Il portale con arco a tutto sesto ha la cornice con doppio motivo ornamentale: all’interno è scolpito un cordone ornato a nastri intrecciati, mentre la cornice esterna presenta due fasce, l’una decorata secondo un motivo a cornucopie, l’altra con un intarsio bicolore a «denti di lupo» in pietra e cotto, racchiusa da un filare di laterizi. Sullo stipite destro della porta d’ingresso vi è una scultura zoomorfa. Sopra l’arco del portale vi è una croce in laterizio, con in basso una cornice scolpita a palmette, ed ai fianchi due colonnine con capitelli. La parete sud ha la muratura di blocchi squadrati d’arenaria intervallati orizzontalmente da sottili file di mattoni. Il coronamento è in pietra con archetti pensili poggianti su mensoline lavorate, con più in alto una cornice scolpita a doppio intreccio. In questo fianco sono inserite tre monofore monolitiche con arco a tutto sesto. L’abside semicircolare è in mattoni e blocchi di arenaria alternati. Il coronamento presenta archetti pensili poggiati su mensoline in laterizio e sopra una cornice liscia in pietra. Le aperture sono costituite da tre monofore monolitiche senza motivi ornamentali, con arco a tutto sesto. Anche la muratura della parete nord è simile alla sud. Il coronamento è in pietra con una cornice sorretta da mensoline scolpite. Vi è una sola monofora con arco a tutto sesto monolitico scolpito con motivi geometrici e con un animale mostruoso che si morde la coda. L’interno ha subito vari restauri ed è in parte dovuto al rifacimento ottocentesco. Il campanile è a quattro piani, ha la muratura di arenaria, dal primo piano alternata a sottili fasce di laterizio, che man mano che si sale diventano più estese. Sul lato est a pianterreno vi è una porta d’ingresso con arco a tutto sesto. Al secondo piano vi è una stretta monofora solo sui lati est ed ovest, appena sopra questa vi è una cornice con il motivo a scacchi che si ripete per tutto il perimetro del campanile. Al terzo vi è una bifora sui lati est, sud ed ovest, mentre su quello nord ve n’è rimasta solo una traccia. Le finestre sono tamponate in mattoni e mancano di colonnine e capitello. Al quarto piano vi è una bifora su ciascun lato. A partire dal secondo, fra un piano e l’altro vi è una cornice orizzontale realizzata in pietra e laterizio di archetti pensili, talvolta intrecciati, poggiati su mensoline scolpite e più sopra un nastro con motivo a denti di sega, fra due corsi di mattoni.
Informazioni:
La chiesa si erge isolata, in zona collinare, a circa 2 Km dal paese di Montechiaro (AT), percorrendo la strada provinciale 2 , sulle pendici del bric san Nazario, in località Castel Mairano. La strada inghiaiata che vi conduce è interdetta al transito, occorre quindi lasciare l’auto ai bordi della strada asfaltata. Info Comune tel. 0136 999136
Links:
https://www.chieseromaniche.it/Schede/153_SANTI_NAZARIO_E_CELSO_MONTECHIARO_D_ASTI.htm#home
https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_dei_Santi_Nazario_e_Celso_(Montechiaro_d%27Asti)
Bibliografia:
PITTARELLO L. (a cura di), 1984, Le chiese romaniche delle campagne astigiane, Asti, pp. 119-125
Fonti:
Fotografia in alto dal sito del Comune; fotografie in basso GAT
Data compilazione scheda:
9 dicembre 2003 – aggiornam. luglio 2014
Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Mauro Marnetto – Gruppo Archeologico Torinese