Carisio (VC) : resti medievali
Storia del sito:
Il comune di Carisio, attestato con certezza almeno a partire dal 1134 quando era divenuto già da circa 8 anni un feudo della famiglia Avogadro, deriverebbe il suo nome dalla gens romana Carisia, che fu proprietaria del fondo in epoca romana.
Nel Medioevo fece parte del comitato di Vercelli e il feudo appartenne ai de Carisio. All’inizio dell’XI secolo Roberto di Carisio subì la confisca dei beni da parte dell’imperatore Enrico II per aver parteggiato per Arduino d’Ivrea; nel 1014 l’imperatore diede questi beni alla chiesa di Vercelli e il vescovo infeudò il Castello ai Soleri (o Solaro), che poi mantennero il feudo coi Ratari e gli Avogadro. Dopo il 1373 i signori di Carisio si sottomisero al conte di Savoia e il luogo entrò a fare parte del capitanato di Santhià.
Il castello di Carisio era un “castello consortile”, cioè un complesso di palazzi fortificati, con un ricetto attestato in una investitura del 1533. Il ricetto era situato tangente alla rocca, di cui costituiva il confine nord-orientale. Quanto rimane oggi risale alla ricostruzione del castello dopo l’occupazione e la distruzione ad opera delle milizie viscontee di Facino Cane, tra il 1399 e il 1402.
Dopo vari passaggi il feudo passò ai Caresana, conti di Nebbione, che lo mantennero fino alla fine del Settecento.
CASTELLO DI NEBBIONE. La località di NEBBIONE nel Medioevo fu feudo degli Avogadro di Carisio, un ramo dei quali ne prese il nome. Essi nel 1404 si sottomisero ai Savoia: nel 1568 il feudo fu alienato alla famiglia Caresana. Del castello, attestato sin dal 1100, restano rilevanti strutture: un fabbricato risale all’epoca barocca ed è essenzialmente una residenza patrizia di campagna; al di là di un cortile un altro fabbricato ha origini più antiche, come è provato da una torricella, dai resti del fossato, dalle tracce del vecchio ponte levatoio e dalle mura scarpate.
COMPLESSO FORTIFICATO DI SAN DAMIANO. Nella frazione San Damiano è presente un’altra rocca dei Valperga Masino, attualmente di proprietà privata e adibita a cascinale. Sulla data di costruzione delle fortificazioni non esistono fonti che diano attestazioni certe, ma presumibilmente si aggirerebbe attorno al XIV secolo per le due torri poste a ovest e ad un periodo successivo al 1429 per le costruzioni nella parte est.
Nella frazione sorge la CHIESA DEI SANTI COSMA E DAMIANO, già parrocchiale, di origine medioevale, ma il primo documento che la menziona risale solo al 1580. La chiesa è a una navata con tre altari, campanile e sacrestia.
Descrizione del sito:
Del CASTELLO DI CARISIO, situato sull’altura ai margini dell’abitato, aveva una doppia cerchia di mura. Rimane solo qualche tratto di muro in ciottoloni.
I resti del RICETTO si trovano in due fasce di cellule parallele affacciate su di un asse viario centrale (via Castello), sicuramente affiancatosi alla rocca in epoca tarda; conservano ancora parecchi elementi di interesse: il più importante è la TORRE-PORTA all’estremo sud, che mostra ancora le aperture dell’ingresso carraio e pedonale, un tempo servite da ponti levatoi. A fianco, in direzione nord ovest, si sviluppa una parte delle poderose mura del XV secolo che costituirono la cinta esterna del ricetto, con una torre quadrata di cortina.
La Parrocchiale di San Lorenzo a Carisio, in via S. Giuseppe 2, fu ricostruita nel XIV secolo, ma di quel periodo resta solo il CAMPANILE gotico con bifore ogivali. La chiesa è a un’unica navata con due altari laterali, in stile neoclassico e risale al secolo scorso. Nel 1937 subì radicali restauri.
Informazioni:
Comune, tel. 0161.971014
Bibliografia:
VIGLINO DAVICO M., I ricetti, difese collettive per gli uomini del contado nel Piemonte medioevale, Edialbra, Torino, 1978
Fonti:
Foto da: http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/geo/002032
Data compilazione scheda:
21/10/2006 -aggiornamento febbraio 2014
Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Angela Crosta – Gruppo Archeologico Torinese