Borgo San Dalmazzo (CN) : Parrocchia di San Dalmazzo di Pedona
Storia del sito:
L’abbazia alla quale il Borgo deve la sua formazione prima ancora che il suo nome è ricordata per la prima volta all’inizio del X secolo, in un atto del 902 di cui si ritiene oggi accettabile la sostanza storica. Pur se sussistono alcuni dubbi sull’autenticità diplomatica del passo che menziona l’«abbatia Sancti Dalmatii», nei decenni successivi altri atti, di indiscussa attendibilità, ne indicano il solido radicamento nella zona e ne suggeriscono un’antica istituzione: è infatti in questo senso che si deve verosimilmente interpretare l’espressione «site quondam Pedhona», che identifica l’abbazia nel 948. Documenti resi noti dal Meyranesio ne attesterebbero la fondazione all’inizio del VII secolo da parte di Teodolinda e del marito Agilulfo; la fonte è tale però da renderli assai discutibili; sul Meyranesio pesa infatti la fama, non immeritata, di falsificatore.
Nessun documento prova che l’interesse longobardo per l’area pedonense abbia assunto la forma di una fondazione monastica: si tratta tuttavia di un’ipotesi assai verosimile. Anche la tradizione agiografica, rappresentata da una vita di san Dalmazzo, nota come Passio Ambrosiana, e dal codice ritenuto finora più antico, conservato nella Biblioteca Ambrosiana di Milano e attribuito al X secolo, che presentano Dalmazzo come l’evangelizzatore locale attivo in età precostantiniana., appare assai dubbia e pare delineare un modello di santità più tipicamente altomedievale che tardo antico. Secondo tale tradizione sul sepolcro del santo venne eretta una chiesetta sepolcrale (una “memoria”) e poi in età longobarda un’abbazia, distrutta poi dai Saraceni e ricostruita dai monaci benedettini fra il X e l’XI secolo. Nel 1439-40 l’abbazia venne unita al vescovado di Mondovì.
Nel 1566 Mons. Ghisleri, divenuto papa con il nome di Pio V, fece restaurare la chiesa riparando tetti e portali e il cardinale Lauro, che restaurò la chiesa nel 1567 fece rifare le volte.
Nel 1599 comincia la serie sicura dei parroci, con don Pepino Sebastiano, che fa stampare nel 1601 la Messa e l’Ufficio proprio di san Dalmazzo. Mons. Isnardi del Castello, riduce la chiesa a tre navate, ricavando nelle esterne le cappelle laterali e sopraelevando la facciata, nel 1703. Negli stessi anni si costruì sulla base della casa abbaziale l’edificio ancor oggi esistente, dietro la chiesa, divenuto poi casa di riposo.
Descrizione del sito:
L’edificio, di cui un restauro (1981-1983) ha recuperato le linee originarie della facciata, è una basilica a tre navate, scandite da pilastri quadrangolari e affiancate lungo tutto il loro sviluppo da cappelle laterali, absidate quella centrale e quella laterale destra, conclusa dal campanile quella sinistra; il presbiterio rialzato si sovrappone a una cripta a oratorio, collegata con ambienti contigui corrispondenti alle navate minori. Questo assetto è il risultato di vari interventi operati sull’impianto originario nel corso del periodo romanico e poi nel XVI e XVII secolo. In particolare nel XIV sec. la regina Giovanna I d’Angiò fece costruire una cappella per conservare le reliquie, i cui resti si trovano sotto l’attuale sacrestia. Le indagini archeologiche effettuate nel 1995 hanno consentito di individuare una serie di fasi assai articolata, anche se rimane per ora senza riscontro strutturale la presenza di un edificio di culto altomedievale: questa è peraltro implicita nei numerosi materiali scultorei reimpiegati nella cripta e in quelli recuperati nel corso di scavi compiuti nel 1953 e occasionalmente ancora in seguito, inquadrabili nell’arco dall’VIII al IX secolo. Nell’ambito della cripta è emersa con chiarezza anche la presenza di strutture tardoromane, di cui non sono evidenti né la natura, né il rapporto con l’edificio di culto.
Informazioni:
Tel. 0171 266133
Links:
http://www.museoabbazia.it/abbazia/
Bibliografia:
AA.VV., 1990, S. Dalmazzo di Pedona un’abbazia tra Provenza e pianura Padana
GAZZOLA GM., ROVERE F., 2000, San Dalmazzo di Pedona. Itinerario storico e artistico
MICHELETTO E., 1999, La chiesa di San Dalmazzo a Pedona. Archeologia e restauro
PESCE M.P., 1993, Ricerca storico iconografica su S. Dalmazzo di Pedona
TOSCO C., 1996, San Dalmazzo di Pedona
CANTINO WATAGHIN G., 1998, Monasteri in Piemonte dalla tarda antichità al Medioevo in Archeologia in Piemonte – Il Medioevo a cura di MERCANDO L., MICHELETTO E., pp. 161-166
Fonti:
Fotografia in alto da Wikipedia; in basso n°2, tratta nel 2014 dal sito www.diocesicuneo.it; piantina dal sito, non più esistente, www.sandalmazzo.com
Data compilazione scheda:
25 luglio 2004 – aggiorn. luglio 2014 – maggio 2020
Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Mauro Marnetto – Gruppo Archeologico Torinese