Villafranca Piemonte (TO) : Castello di Marchierù o Marcerù

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Storia del sito:
Marchierù viene indifferentemente indicato come Castello o Casaforte probabilmente perché in origine era una fortezza militare; le prime notizie risalgono al 1220, quando l’Abbazia Benedettina di S.ta Maria di Cavour ricevette una donazione intestata a Marzerutum o Marzarutum. L’etimologia del nome Marchierù potrebbe avere varie origini: la prima dal francese “macheron” (mucchio), oppure dal provenzale – piemontese “macaroun”, riferito ad un mucchio di macerie derivante da una distruzione barbara; oppure da “marca di confine”, considerando che si trovava proprio sul confine tra i possedimenti del Marchesato di Saluzzo e quelli dei Savoia – Acaia; oppure, più probabilmente, è riferito alla “marcita”, cioè i luoghi, qui una volta numerosissimi, dove veniva messa a macerare la canapa.
I primi signori di Marchierù dovrebbero essere stati i Signori di Barge, divisi in diverse famiglie, la più importante delle quali era quella degli Aicardi i cui discendenti nel 1251 vendettero diversi terreni a Tommaso II di Savoia; fra questi terreni c’erano anche quelli di Marchierù, ceduti per 700 libbre e 500 buoni segusini. Nel 1384 Marchierù passò dai Savoia alla famiglia Petitti attraverso Francesco Petitti, figlio di Beatricina, figlia di Filippo d’Acaia e rimase a tale famiglia fino al 1482. Nel 1583 Marchierù ritornò agli Acaia – Savoia nella persona di Filiberto Signore di Racconigi ed a sua sorella Claudia sposata Besso – Ferrero, Marchese di Masserano. Nel 1640 passò ai Conti Solaro di Macello e, più tardi e per successione, per metà ai Cacherano di Osasco, sotto i quali venne costituito in Commenda dal Sovrano Militare dell’Ordine di Malta, e per metà ai Filippi di Baldissero. Così rimase fino al 1800 quando Vittorio Ignazio Filippi di Baldissero riscattò anche l’altra metà dal cugino Cacherano di Osasco e ne diventò l’unico proprietario. Carlo Alberto Filippi di Baldissero, membro della Regia Accademia di Agricoltura di Torino, scrisse anche alcuni manuali sul lavoro agricolo e dette inizio ai lavori per la rete di irrigazione delle campagne circostanti; il figlio Enrico fece eseguire notevoli migliorie sotto il profilo architettonico. Il castello passò poi ad una delle sue figlie, sposata al Conte Vittorio Prunas Tola, ai cui discendenti ancora appartiene.
Sono noti gli ultimi interventi che hanno portato l’immagine del castello da una probabile architettura trecentesca all’odierna villa di campagna. Le opere di consolidamento (i contrafforti sulle pareti est e ovest) e i numerosi tiranti ben visibili sulle facciate risalirebbero al 1808 quando, in seguito ad un forte terremoto che interessò il territorio villafranchese, s’intervenne, probabilmente, anche abbattendo un ulteriore piano delle torri poste sul lato Nord. Le arcate, presenti sulla parete est del sottotetto, risalgono al 1933 quando, il cambiamento delle destinazioni d’uso delle camere adiacenti, richiese la trasformazione della parete priva di finestre poiché il locale limitrofo era utilizzato come deposito. Un altro intervento eseguito nel 1972 fu l’installazione di un ascensore inserito in un ampliamento mimetico della torre situata sul lato Ovest. In questo modo, l’accesso all’ascensore, è stato garantito tramite il garage presente nel cascinale ovviando ai problemi di livello con un innesto che salvaguarda le facciate.
Per quanto riguarda il cascinale, non vi sono tracce sui documenti; le tipologie presenti assicurano una certa continuità del complesso architettonico del quale, nel 1958, venne prolungata la manica Ovest. Un’aggiunta più recente è il garage situato sul lato destro del fronte Nord.

Descrizione del sito:
L’edificio, in ottimo stato di conservazione, è in mattoni; la parte più bassa sulla facciata anteriore è un’aggiunta successiva al nucleo antico, il cui coronamento con merli a coda di rondine e archetti si nota sulle parete dell’ultimo piano, una soprelevazione più tarda. Alcune finestre, in parte tamponate, con apertura a tutto sesto e decorazione a fasce bicolori ornano le facciate.

Informazioni:
In frazione San Giovanni, a poca distanza dalla Cappella di Missione, di proprietà privata. Comune, tel. 011 9807107

Link:
http://www.comune.villafrancapiemonte.to.it/

Fonti:
Notizie e fotografie tratte nel 2008 dal sito del Comune.

Data compilazione scheda:
20/01/2008 – aggiorn. febbraio 2014

Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Angela Crosta – G.A.Torinese

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