Varzo (VB) : Chiesa di San Giorgio ed edifici medievali
Storia del sito:
La chiesa attuale è frutto di ampliamenti in tempi successivi di una chiesa romanica di dimensioni più ridotte, della quale sono testimonianza i resti di affreschi del secolo XI. Venne allargata l’attuale navata centrale e coperta con volte a crociera in sostituzione del soffitto ligneo, presumibilmente nei primi decenni del Cinquecento; in seguito vennero aggiunte le navate laterali con il conseguente innalzamento della nave mediana. Alcune iscrizioni indicano probabilmente il periodo di tali interventi: la navata destra sarebbe stata completata nel 1540 mentre nell’altra si scorgono segni di maggiore antichità.
La facciata è a salienti, più volte rimaneggiata, con tre pinnacoli che evidenziano gli angoli del timpano e alleggerita al centro, nel 1682, da una triplice apertura a serliana, in luogo di un precedente rosone.
Il CAMPANILE robusto e ben squadrato, mostra la sequenza di riquadri coronati da archetti, ricorrenti nel romanico ossolano. Le ampie specchiature nei primi tre ordini si presentano doppiate da una lunga e sottile lesena squadrata (come nella chiesa di San Pietro di Crevola). Gli altri tre piani mostrano specchiature semplici con trifore; alla fine del XVIII secolo il secondo ordine di trifore fu murato per dare spazio al quadrante dell’orologio. Le restanti trifore furono demolite per innalzare il tetto togliendo quello precedente e costruendone uno a forma di cipolla rivestito di zinco. Nel 1898 il campanile subì l’ultima modifica con la costruzione di una cuspide piramidale, visibile ancora oggi.
Descrizione del sito:
La chiesa è ora un edificio a tre navate, separate, a destra, da una fila di tozze colonne corinzie che sorreggono arcate a tutto sesto e, dall’altra, da robusti pilastri che sostengono archi più bassi. Resti romanici rimangono solo nei sottotetti: alcuni frammenti della muratura che costituiva le pareti laterali esterne dell’edificio primitivo, ma priva delle tipiche decorazione ad archetti.
Molto interessanti sono alcuni frammenti di AFFRESCHI che sono datati agli inizi dell’XI secolo, che decoravano la navata centrale della chiesa primitiva: una testa, tre busti, un volto e un braccio, attualmente staccati e conservati nel locale adibito a sacrestia.
Va inoltre ricordato ciò che rimane dell’affresco rappresentante san Francesco, che si trova sulla facciata destra della chiesa, databile al XIII secolo, e che è la più antica immagine del Santo in Piemonte.
A causa di una terribile peste che imperversò nel XVII secolo, le mura della collegiata di San Giorgio furono interamente intonacate, cosicché per molti secoli si persero le tracce di tutte le decorazioni della chiesa. Solo nel 1913 furono riscoperti, tra gli altri, gli affreschi cinquecenteschi di scuola gaudenziana che sono, da un punto di vista artistico, le decorazioni più preziose della chiesa.
Questo ciclo – che aveva bisogno di lavori per far riaffiorare quelle parti ancora nascoste dall’intonaco e ridimensionare gli effetti dell’umidità, che aveva provocato delle macchie su alcune parti delle pitture visibili – è stato restaurato dal 206 al 2018. Tali affreschi occupano le prime due campate, per chi entra, della navata destra. Nella prima campata troviamo, a destra la scena di san Martino e il povero, dietro ai quali si intravede un paesaggio e sulla destra una torre rinascimentale. La scena è inquadrata da una sorta di cornice pittorica che la separa dalla scena contigua della stessa campata. La parte centrale è occupata dalla figura di Cristo benedicente tra due immagini, quasi identiche, di san Giorgio. Tale scena è inquadrata in alto da una sorta di baldacchino a tre cornici concentriche. Nella scena di sinistra, la cui parte inferiore è praticamente illeggibile, è rappresentato san Giorgio a cavallo. Nella seconda campata vi sono due riquadri; nel primo campeggiano la Madonna in trono col Bambino e quattro Sante, sovrastate anche qui da un baldacchino dipinto; nel secondo riquadro vi è la rappresentazione della Trinità, data dalla ripetizione, per tre volte della figura di Cristo benedicente. Allo stato attuale risultano praticamente illeggibili le lunette con i profeti, con San Giorgio e San Battista, e quella con l’Annunciazione. Non rimane alcun documento d’archivio che possa far luce sull’artista che dipinse tale ciclo. Alcuni studiosi però (Brizio, Venturoli, Zani) ritengono di poter attribuire tali opere a Fermo Stella da Caravaggio.
Oltre a tali affreschi vanno ricordati l’affresco, sempre cinquecentesco, con il “miracolo dell’impiccato” riferito a san Giacomo di Compostela, che si trova nella lunetta che sovrasta l’entrata destra: si tratta, quasi sicuramente, di una pittura votiva commissionata in occasione di un pericolo scampato e degli affreschi, fatti nel 1563 da Giovanni Mauro da Vogogna, che si trovano rispettivamente nel sottarco di fronte al pulpito e nel sottarco davanti alla Cappella della Madonna del Rosario: nel primo sono rappresentati i busti di quattro profeti tra cui Geremia ed Ezechiele, nel secondo sono affrescati sei tondi con i volti delle Sibille. Dopo il 1916 le decorazioni della chiesa furono affidate a Pompeo Bottini.
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TORRE E’ una costruzione massiccia, in pietra di granito, situata a fianco del Municipio, nel cuore del Centro Storico. Esisteva già nel 1300 quando furono redatti gli Statuti della Valle. Fa corpo con essa, la costruzione che ospita la Trattoria Derna, già osteria per i cavallanti addetti al trasporto delle merci oltre il Sempione nel XIV secolo. La torre, che era luogo di vedetta e di segnalazione con altre torri sparse sul territorio ossolano, fu ristrutturata nel 1571. Anche la casa che si affaccia sulla scalinata della Chiesa dall’altro lato, era una torre, alta come la prima, ma successivamente venne abbassata e modificata in abitazione, ma sotto il recente intonaco conserva la struttura in pietre granitiche, una porta e una finestra con gli stipiti di marmo bianco di Crevola, con incisa un’iscrizione latina del 1582.
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Il cosiddetto “PONTE ROMANO” è una ricostruzione medievale di un ponte in pietra sulla antica strada romana del Sempione, in direzione di Crevoladossola.
Informazioni:
info comune tel. 0324 7001 o parrocchia 0324 7023
Links:
http://www.comune.varzo.vb.it/
http://ripensandolavita.blogspot.com/2008_09_01_archive.html
Bibliografia:
Il Romanico in Ossola, “Oscellana”, Anno XXXVII, N. 2 Aprile – Giugno 2007 (reperibile anche sul web)
Fonti:
Immagini 1 e 7 dal sito del Comune; immagini 2 e 3 dal sito sopra indicato al n°2; immagine 4 dal sito http://prealp.msh-alpes.fr/fr/node/2722, non più esistente nel 2020.
Immagine 5 dal sito www.ossola24.it .
Immagine 6 dal sito http://www.amossola.it/
Data compilazione scheda:
3 dicembre 2011 – agg. febbraio 2014 – maggio 2020
Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Angela Crosta – G.A.Torinese