Trofarello (TO) : Castel Rivera
Storia e descrizione del sito:
Il Castello di Rivera non nasce come episodio fortificato isolato, ma all’interno di un preciso programma di fortificazione del territorio adottato dal Comune di Chieri tra XI e XIV secolo per il controllo della produzione agricola. La prima menzione del “castrum seu domun Riperiae” risale al 1352. Recenti studi hanno dimostrato come, molto probabilmente in castel Rivera sia da vedersi il castello di Celle, che nel 1228 i signori di Revigliasco, nell’atto di dedizione a Chieri, si riservavano di “castellare”. Decisiva a questo proposito appare la dichiarazione di Giovanni Vagnone dei signori di Trofarello, che nel 1482 affermava “quod dictum castrum Riperiae fuit et erat castrum Cellarum”.Si può così fissare il breve arco di tempo in cui venne edificato il castello definito dalle due principali date di costruzione: quella relativa alla torre centrale (post 1228) e quella relativa alla corte (ante 1352).
Posizionato all’estremo meridionale del territorio di Trofarello in contesto agricolo pianeggiante e ricco di corsi d’acqua, la pianta del castello si sviluppa attorno a una corte quadrata con cortine di lunghezza regolare e intersecate nei loro vertici da tre, un tempo quattro, torri angolari a sezione circolare e un tozzo torrione cilindrico, che costituiva il nucleo originario dell’insediamento, a metà del fronte orientale a fianco dell’ingresso. Si trattava di una fabbrica eccezionalmente moderna che già registrava la traslazione sulla cortina della torre maestra.
Particolarmente interessante sono gli apparati decorativi realizzati con motivi di mattoni ferrioli distribuiti sulle apparecchiature murarie di torri e cortine, con rilevante concentrazione sulla torre nord-est. Caratterizzata dall’uso di mattoni stracotti disposti di testa a comporre nella tessitura muraria motivi geometrici, (losanghe, triangoli rovesciati e chevron) . Come nel caso del castello dei Mosetti, anche qui il coronamento al di sotto dell’antico passo di ronda è decorato da un fregio a mensole scalari con una fascia a denti di sega. La scelta di nobilitare, nel suo assetto tardomedievale, il baluardo militare con tali apparati denota una matura consapevolezza che esula dai soli scopi difensivi: la dominazione chierese esigeva una manifesta rappresentazione del proprio prestigio.
La seconda fase costruttiva dopo il 1352, vide la costruzione di tre maniche residenziali addossate alle cortine perimetrali sud, ovest e nord da parte del consortile chierese dei Simeone dei Balbo. Completavano l’insieme un fossato con controscarpa.
Le condizioni in cui versa attualmente il complesso sono assai precarie.
Informazioni:
Cascina di proprietà privata. Sorge a sud dell’abitato di Trofarello, su un territorio prevalentemente agricolo ai limiti dell’area industriale di Trofarello (Str. Rivera del Bocchetto, 9).
Fonti:
Fotografie 1, 2 e 3 GAT.
Bibliografia:
PIOLATTO E., Castel Rivera: il regesto di un’antica fabbrica. Proposte metodologiche per il restauro, Tesi di Laurea. Politecnico di Torino, Facoltà di Architettura, a.a. 1996-97
– Atlante castellano. Strutture fortificate della provincia di Torino, a cura di M. VIGLINO DAVICO, A. BRUNO JR., E. LUSSO, G. G. MASSARA, F. NOVELLI, Torino 2007, p. 105.
SETTIA A.A., L’incastellamento nel territorio chierese tra XI e XV secolo secondo le fonti scritte (cenni), in: Quaderni della Sezione Piemonte – Valle d’Aosta dell’Istituto Italiano dei Castelli”, I (1976).
Data compilazione scheda: settembre 2022
Nome del rilevatore e associazione di appartenenza: Mauro Marnetto – GAT