Monteu da Po (TO) : resti della pieve di San Giovanni Battista
Storia del sito:
Il Settia (Insediamenti abbandonati sulla collina torinese, pag 16) afferma che: “Verso il Po, sopravvive un resto dell’edificio romanico della pieve locale di S. Giovanni, già ricordata nel X secolo (Ottonis III. diplomata, doc. 264). Degli « scavi, che vennero fatti nel 1910 per cura dell’ufficio regionale d’antichità di Torino, dimostrano che essa, probabilmente, sia stata fabbricata nei primi secoli del cristianesimo » (CAMURATI, Monteu, p. 58); certo è che nei suoi muri erano incorporati « quattro pezzi di marmo bianchissimo che tutti erano lavorati e si veggono ancora essere due capitelli di ordine corinzio ». Nel 1875 uno scavo nelle sue immediate vicinanze constatò che il sottosuolo « è pieno di ciottoli e di rottami di costruzioni medioevali e forse di età meno lontana » (FABRETTI, Dell’antica città, p. 20). Tutto ciò indicherebbe che un centro abitato continuò ad esistere, accanto all’edificio della pieve, per un tempo non breve e che il persistere dell’antico toponimo di Industria, sia pure ridotto a Dustria, nelle fonti ecclesiastiche, e a Lustria nella voce popolare, è sicuro indice della persistenza dell’abitato. Nel 1224, infatti, Allustria è ricordata fra i possessi del marchese di Monferrato insieme con altre località sicuramente abitate (SANGIORGIO, Cronica, p. 58); nel 1301, fra i dipendenti feudali del castello di Monteu vi è un « hospicium de Lustria » (AST-1, Provincia Asti, mazzo 17, n. 1), e nel 1349 i signori locali della zona possiedono « braydas in plano Lustrie », insieme con le avvocazie della chiesa « Sancti Iohannis plebis Lustrie », e « partem decimis Lustrie », oltre che diritti in « castris et villis locorum Montisacuti » (ARNOLDl, Il libro, pp. 309-310). Soltanto dopo la metà del XIV secolo, probabilmente, si svuotò del tutto l’insediamento nel piano per raccogliersi attorno alla chiesa della villa di Monteu posta più in alto a mezza costa, come si può indurre per analogia con altri casi occorsi ai centri abitati viciniori (SETTIA, Villam).
Ancora nel 1428 il vescovo di Vercelli rinnova ai signori di Monteu l’investitura anche se con termini che indicano l’abbandono del luogo, se pure la chiesa isolata sopravviveva (Archivio arcivescovile Vercelli, mazzo 14, n. 172);
Vi sono notizie riguardanti un’altra chiesa che ora non è più visibile e che si trovava sulla strada che portava alle Torri (forse resti di un antico Castello). La chiesa era dedicata a San Pietro e doveva essere la chiesa del Castello. Nei pressi di questa chiesa vi era un cimitero, anch’esso dedicato a San Pietro; in esso si sa che le inumazioni continuarono sino al 1625, anno di un terribile incendio (appiccato dagli Spagnoli) che distrusse il tutto. Lo stesso destino fu riservato alla chiesa che si ergeva in zona La Villa. Pare che questa chiesa venne costruita nel XV secolo anno in cui avvenne l’unificazione delle parrocchie di Monte Acuto e di Industria. La chiesa venne ricostruita tra il 1631 ed il 1636 e fu dedicata a San Giovanni Battista (come l’antica Pieve). È posta su un’altura che si trova ai piedi del colle su cui si stagliano le antiche torri del Castello.
Descrizione del sito:
A testimonianza dell’esistenza della chiesa rimane solamente una piccola porzione di muro.
Descrizione dei ritrovamenti:
Nel 1960, durante gli scavi eseguiti dall’Università di Torino a scopo didattico, nella zona adiacente ai resti della chiesa di San Giovanni venne ritrovata una tomba cosiddetta “a cappuccina”, databile forse alla tarda età imperiale. Dall’indagine fatta dagli archeologi della Soprintendenza risultò che all’interno non vi erano né monili né vasellame ma solamente uno scheletro di una persona adulta con dentatura completa. È da segnalare che la tomba è costituita da mattoni di recupero, di grandezza diversa uno dall’altro. Uno di questi mattoni reca impressa l’impronta di un grosso cane.
Informazioni:
Regione San Giovanni
Link:
http://www.comune.monteudapo.to.it/ComSchedaTem.asp?Id=6365
Bibliografia:
Arnoldi Domenico, Libro delle investiture del vescovo di Vercelli, Giovanni Fieschi (1349-1350), Torino 1934 (BSSS 73-2)
Camurati don Giovanni, Monteu da Po nel passato e nel presente, Stab. Tip. Paolo Casalegno, Torino 1914
Fabretti Ariodante, Dell’antica citta’ d’industria detta prima Bodincomago, in “Atti della Soc. di archeol. e belle arti” III [1880-81], e poi Torino 1881
Sangiorgio Benvenuto. Cronica [del Monferrato], Torino 1780 (Il brano a cui fa riferimento il Settia è questo: […] domini de Tonengh sunt vassalli, et tenent ab eo Allustriam et Applaciam, et quidquid habent in alia parte […])
Settia Aldo, Insediamenti abbandonati sulla collina torinese, Insegna del Giglio, 1975
Settia Aldo, Villam circa castrum restringere: migrazioni e accentramento di abitati sulla collina torinese nel basso medioevo, in: “Quaderni storici” VIII, n° 24, 1973, pp. 905 -43
Fonti:
Fotografia GAT.
Data compilazione scheda:
2 novembre 2003 – aggiornam. giugno 2014
Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Valter Bonello – Gruppo Archeologico Torinese