Isasca (CN) : Chiesa parrocchiale di San Massimo

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Storia del sito:
Posto nella valle del rio omonimo, l’abitato di Isasca è il più piccolo della Valle Varaita, nascosto tra boschi di frassini e castagni. Fu possesso di Bonifacio del Vasto e successivamente (1142) dei Marchesi di Saluzzo, che lo concessero in feudo ai Signori di Venasca e ad altri feudatari. Nel 1548 fu annesso al Delfinato di Francia e nel 1601, con il trattato di Leone, passò ai Savoia. Nel 1617, Carlo Emanuele I lo concesse, con titolo comitale, ai Della Chiesa di Torino. Dal 1928 al 1947 è stato aggregato al Comune di Venasca. Rimangono solo pochi ruderi del castello degli antichi feudatari.
La prima menzione della chiesa risale al 1386, dipendeva dall’antica pieve di Calicetto e faceva parte della diocesi di Torino.
Il recupero dell’edificio della parrocchiale, dedicata a S. Massimo, avvenuto negli anni ’70 dello scorso secolo, è frutto di un intelligente intervento sia per i risultati conseguiti sia perchè il lavoro è stato svolto interamente da maestranze locali, che hanno sfruttato il marmo bianco estratto dalle cave, ormai dimesse, ubicate ai confini con Brossasco.

Descrizione del sito:
La sobria facciata è a capanna, col semplice portale di marmo locale, ampliato rispetto all’originale. Sulla fianco destro era dipinto un san Cristoforo, oggi ancora parzialmente visibile risalendo la scala che conduce al campanile.
All’interno, risalgono al periodo gotico l’abside quadrata e le nervature della volta a crociera scandita da sottili costoni in cotto, raccordati da un’elegante chiave. L’artigiano popolare ha lasciato la sue impronta nei quattro capitelli in pietra verde alla base dei costoloni, fra cui viene raffigurato un volto.
Nel vano absidale spiccano affreschi di eccellente fattura datati 1545 e raffiguranti in basso gli Evangelisti, in alto un’Annunciazione di mano diversa e di data certamente più antica, come dimostrano la rigidità delle linee, la mancanza di prospettiva e il gioco degli accostamenti cromatici.
Risale al 1450 il caratteristico FONTE BATTESIMALE ottagonale, dalla scuola degli Zabreri, che propone, scolpito in caratteri gotici, un passo del Credo. Di epoca posteriore sono invece le cappelle laterali; la torre campanaria risale al 1787 ed è sobriamente decorata da elementi in cotto nella parte superiore.

Informazioni:
Via Paolo VI, per informazioni rivolgersi alla Parrocchia di Venasca tel. 0175 567034

Links:
http://www.isasca.gov.it/

http://architettura.escarton.it/lookfor.php?sito=21  (foto degli affreschi)

Fonti:
Fotografia da http://www.ghironda.com/vvaraita/comuni/isasc.htm

Data compilazione scheda:
18 dicembre 2011 – aggiorn. marzo 2014

Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Angela Crosta – G.A.Torinese