Fenestrelle (TO) : “Cró da lairi” (fossa dei ladri)
Storia e descrizione del sito:
La roccia (un calcescisto a forma vagamente quadrangolare) si presenta come un lastrone spesso circa 30 cm ed appoggiato sul terreno in leggero declivio; ha le dimensioni di m. 3,50 X 2,80; l’asse maggiore è perfettamente orientato Nord-Sud (il che potrebbe far anche presumere una sua possibile collocazione e sistemazione da parte dell’uomo) mentre la maggior parte delle incisioni sono orientale Est-Ovest. I segni incisi consistono in una gran quantità di coppelle, circa una ottantina, di diametro variante da pochissimi centimetri a 20 cm, per lo più unite tra di loro da canaletti; tutto il complesso disegno culmina, nella parte bassa, verso Sud, in tre grandi coppelle, profonde una decina di cm, disposte orizzontalmente sulla superficie del roccione. Sotto le tre coppelle funge da ulteriore elemento di raccolta un’altra coppella di proporzioni notevoli. Le incisioni della parte Est si presentano molto erose e meno leggibili di quelle site sulle altre parti; esse sono forse quel che rimane di un disegno più complesso e sono tipologicamente difformi dalle altre. Vi si possono infatti scorgere dei simboli a croce (di cui alcuni incompleti) un simbolo a ruota con coppellina centrale, altri simboli vari e, fatto inconsueto in questo comprensorio di arte rupestre, un’impronta di piede di modeste dimensioni. Come succede in casi analoghi, anche le rocce vicine recano tracce di incisione e in particolare una di esse, immediatamente ad est, presenta una ventina di piccole coppelle frammiste ad altri segni non decifrabili. Le incisioni di questa roccia paiono risalire, per la maggior parte, alla prima Età del Ferro. Difficile è invece dare un’interpretazione dei significato che gli artefici hanno voluto dare alla loro opera.
L’analogia con altri monumenti preistorici del genere e in particolare con la non lontana roccia di Prato del Colle fa tuttavia ipotizzare che il monumento sia stato istoriato per fini di culto, quasi fosse un masso-altare delle genti preistoriche che hanno abitato la valle. È interessante notare come massi con impronte di piedi siano piuttosto frequenti nella iconografia dell’arte rupestre preistorica di altri siti (ad es. M. Bego e Moriana in Francia, Val Camonica e Lago di Garda in Italia) mentre sono poco frequenti nella Val Chisone.
Informazioni:
Il Masso inciso di “Cró da lairi” (letteralmente: “fossa dei ladri”) è situato sulla sinistra orografica del Chisone, sulle pendici del M. Pelvo, a monte dell’abitato del Puy e della carrozzabile che da Prà Catinat conduce al Colle delle Finestre, ad un’altitudine di circa 2000 m. Esso è facilmente raggiungibile dal Centro di Soggiorno di Prà Catinat in quanto è sufficiente giungere con la carrozzabile all’altezza della presa dell’acquedotto di Fenestrelle (in una delle ultime curve prima che la strada stessa salga decisamente verso monte) per poi salire lungo una crestina spoglia di vegetazione; dopo un quarto d’ora di marcia, quando ormai la crestina ha lasciato il posto ad un modesto pendio, in un piccolo avvallamento del versante è facile scorgere la roccia incisa che, a differenza di molti altri monumenti di arte rupestre, non si trova in una posizione particolarmente dominante.
Links:
http://www.cesmap.it/cesmap/scavi_pinerolesi/crodala2.htm
http://www.cesmap.it/cesmap/scavi_pinerolesi/crodala.htm
http://www.cesmap.it/pietraverde3.html
Bibliografia:
— Arte rupestre in Val Chisone e nelle alpi occidentali, in Introduzione all’archeologia e all’antropologia, Regione Piemonte, 1986
Fonti:
Fotografia dal sito del Cesmap.
Data compilazione scheda:
22 giugno 2004 – aggiornamento giugno 2014
Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Carlo Vigo – Gruppo Archeologico Torinese