Aisone (CN) : campanile romanico della Parrocchiale – reperti neolitici
Storia e descrizione del sito:
La Parrocchiale di Aisone, dedicata alla Natività di Maria Santissima, fu costruita sui resti di una più antica chiesa del XIII secolo eretta dai benedettini e distrutta dalle armate francesi e spagnole nel 1744. Si salvò il bel CAMPANILE, a base quadrata, in pietra in stile romanico del XIII secolo. Presenta cinque piani e cuspide piramidale, monofore e bifore ornate da piccole colonne ed archetti marcapiano.
All’interno della chiesa, un FONTE BATTESIMALE datato 1491 e con inciso il motto dei Savoia: fert.
In località Morra, un raro ACQUEDOTTO con arcate in pietra DI ORIGINE MEDIEVALE, che serviva probabilmente un mulino o attività di lavorazione della canapa.
Descrizione del sito e dei ritrovamenti:
A monte dell’abitato di Aisone si trovano numerose cavità naturali che sono state utilizzate dall’uomo nella preistoria. Le grotte sono osservabili dalla strada statale e effettuando la breve passeggiata nel Vallone di Rio Borbone: dopo la strada per il Piron si imbocca a destra una sterrata che porta ad una suggestiva conca contornata da pareti e torrioni di conglomerato.
Gli scavi archeologici condotti negli anni ’50 e’90 del Novecento hanno messo in luce un INSEDIAMENTO STAGIONALE databile al Neolitico Medio e Finale (V – inizio del IV millennio a.C.). Grazie ai reperti rinvenuti nel corso delle indagini archeologiche e oggi conservati presso il Museo Civico di Cuneo è stato possibile scoprire molte cose sulla vita dei primi abitanti della Valle Stura. La caccia e la pastorizia, documentate dalla presenza di resti ossei di animali selvatici e non (stambecchi, camosci, ovini e caprini), rappresentavano la principale fonte di sostentamento per i frequentatori del sito. Macine e macinelli in pietra, usati per ottenere la farina e probabilmente per lavorare l’ocra, testimoniano la conoscenza e la pratica dell’agricoltura. Gli strumenti in pietra e i manufatti in osso indicano poi un’intensa attività di lavorazione e trasformazione delle materie prime animali e vegetali. Resti di animali documentano la caccia a caprioli, stambecchi e cervi.
I reperti ceramici sono estremamente interessanti e utili a comprendere i rapporti che a partire dal Neolitico cominciano a instaurarsi tra comunità poste talvolta anche a notevole distanza. In particolare, il ritrovamento di vasi dalla peculiare apertura a “bocca quadrata” indica l’appartenenza del sito di Aisone alla cultura detta dei Vasi a Bocca Quadrata (VBQ), formatasi durante la prima metà del V millennio e diffusa in tutta l’Italia settentrionale. Tazze e vasi con i manici forati, attraverso le quali probabilmente venivano fatte passare delle cordicelle per poter sospendere i contenitori indicano, alla fine del V millennio a.C., gli stretti contatti culturali con gruppi transalpini occidentali dell’area franco-elvetica (cultura detta “Chasseana”). Tra gli utensili in pietra, significativa è la presenza di punte di freccia in selce, usate per la caccia. La frequentazione del sito di Aisone doveva essere verosimilmente legata anche all’approvvigionamento di quarzite, reperibile nelle adiacenze del riparo e, più in generale, nell’area del massiccio dell’Argentera.
La successiva frequentazione del sito mostra influenze transalpine e del Piemonte meridionale (seconda metà del V secolo a.C.).
Informazioni:
Comune tel. 0171 95751 ; e-mail comune.aisone@vallestura.cn.it
Links:
http://www.comune.aisone.cn.it/
http://www.parcoalpimarittime.it
http://www.grottediaisone.areeprotettealpimarittime.it/ (sito relativo alle grotte)
Bibliografia:
MANDOLESI A., Paesaggi archeologici del Piemonte e della Valle d’Aosta, Editurist, Torino 2007
Fonti:
Fotografie dal sito del Comune.
Foto dell’acquedotto di Giorgio Bernardi.
Data compilazione scheda:
19 dicembre 2011 – revisione febbraio 2014
Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Angela Crosta – G.A.Torinese