Valperga Canavese (TO) : Chiesa di San Giorgio
Storia del sito:
Il complesso delle pitture all’interno della chiesa di San Giorgio costituisce uno dei cicli pittorici medioevali più importanti dell’alto Canavese. Il più antico documento pervenutoci risale al 1150. La chiesa in quell’epoca era già costruita e funzionava come cappella del vicino castello dei signori di Valperga oltreché come parrocchiale del sottostante borgo: l’alto campanile con le sue eleganti bifore marmoree romaniche risale a quel periodo. Chiesa di nobili quindi, e di nobili che qui si facevano anche seppellire, ornandola e abbellendola per renderla sempre più una preziosa testimonianza del loro potere. Originariamente la chiesa era tutta decorata esternamente da pitture, oltre che dai rilievi in cotto; resta soltanto più, a testimoniare la ricchezza decorativa, la scena dell’Adorazione dei Magi, salvata dal degrado perché inglobata nella sacrestia seicentesca. In quel periodo la chiesa si dimostrò insufficiente e si resero necessari due ampliamenti successivi, allungando le navate; venne anche ricostruita la facciata, probabilmente all’inizio del 1700. Durante un’epidemia di peste, forse quella del 1630, la chiesa venne adibita a lazzaretto; per motivi igienici si ricoprirono con calce gli affreschi sulle pareti, episodio che permise di salvarli fortunosamente dal degrado. Fiorivano intanto le polemiche con la popolazione, che mal gradiva una chiesa parrocchiale così discosta dal concentrico e di completa pertinenza dei nobili; polemiche che si risolsero solo in epoca napoleonica, nel 1803, con la definitiva concessione del trasferimento della parrocchia nella chiesa della confraternita della Trinità, al centro del paese. Iniziava così un progressivo declino della chiesa di San Giorgio, anche per la scarsa manutenzione dei padroni del vicino castello, che venivano dichiarati nel 1936 decaduti dal diritto di giuspatronato, aprendo le possibilità di interventi statali. I lavori di restauro, intrapresi per iniziativa del valperghese sen. Giorgio Anselmi, si svolsero tra il 1937 ed il 1939 e portarono al consolidamento dell’edificio ed al recupero degli affreschi.
Nel 1996 l’associazione Amici di San Giorgio ha recepito l’allarme lanciato dal Dott. Bertotti, dando inizio a una serie di interventi sulla chiesa.
Descrizione del sito:
Le tracce della primitiva chiesa del X-XI secolo sono (le lettere si riferiscono alla piantina):
rozzo acquasantino (a) in pietra di Pont ed alcune trascurabili parti della muratura nei pressi dell’abside. Il campanile (b) con eleganti bifore romaniche sostenute da colonnine in marmo bianche, appartiene a quell’epoca. La sacrestia piccola (c), l’abside (d) e le due navate adiacenti fino alla 4a cappella a destra e la 4a a sinistra comprese fanno parte della chiesa trecentesca. Nel quattrocento si ampliò la chiesa aggiungendo la 3a cappella a destra e la 3a a sinistra; accanto alle precedenti opere trecentesche si coprono di affreschi sia le pareti interne che quelle esterne della chiesa. Gli affreschi non sono certamente tutti dello stesso pittore né della stessa epoca, riconoscendosi la mano di più artisti di scuole pittoriche e di epoche diverse.
NAVATA DI DESTRA Seconda cappella: Dedicata alla Beata Vergine del Rosario e di patronato Valperga di Civrone. Altare del 600. Quadro d’ignoto autore: Crocifissione, ai piedi S. Anna e S. Francesco ed inginocchiato il donatore Pompeo di Valperga, vissuto alla fine del 1500. Stemma dei conti di Valperga e Benso Cavour. Due putti sostengono un ovale in cui è dipinta l’incoronazione di Maria Vergine. Terza cappella – L’altare era dedicato a S. Bartolomeo. Affresco di Madonna in trono tra S. Bartolomeo e S. Bernardo di Mentone, in ginocchio Giorgio di Valperga, morto nel 1471, la moglie Margherita di Mentone e quattro figlie. Sui capitelli delle colonne sono gli stemmi del Canavese e di Mentone, dei Valperga di Masino ed uno non identificato. La volta divisa in quattro vele, reca affrescate le scene della Natività, fuga in Egitto, adorazione de Magi e circoncisione. Quarta cappella – Dedicata a S. Antonio da Padova e di patronato del sen. Gerolamo Valperga. Nelle vele i primi quattro dottori della chiesa, S. Ambrogio, S. Agostino, S. Gerolamo e S. Gregorio Magno. Nel sottarco figure di profeti. Quinta cappella – Dedicata in origine a S. Pantaleone e di patronato dei Valperga di Masino nel 1756. Nella parete sopra l’altare, attorno al rosone in terracotta, é raffigurata l’Annunciazione; sul contraltare l’affresco di Cristo che esce dal sepolcro. Sul pilastro verso la navata centrale é rappresentata Santa Maria Maddalena. E’ la prima figura scoperta nei restauri del 1937-39. Sul pilastro di fronte una santa in abito medioevale che tiene sulla destra una palma. Nel sottarco sei figure, probabilmente di profeti. Nelle vele della volta i quattro evangelisti. Graziosa la decorazione sulla fascia bassa, con motivi naturalistici di leprotti e scoiattoli.
ABSIDE Scene della Passione. Situato in cornu Evangelii si trova l’altro importante ciclo pittorico della chiesa. Il grande affresco, m 4,50 x m 6,30, raffigura con crudo realismo alcune scene della Passione di Cristo, con personaggi rappresentati “dal vero”, che rivelano un artista di notevoli capacità tecniche e sensibilità artistica. Su un cartiglio sopra la porta della sacrestia si legge il nome e la data di esecuzione: Giovanni di Pietro de Scot(is) di P(i)a(cenza) 1462, pittore noto in Canavese anche per altre sue opere.
SACRESTIA Prima del Seicento la chiesa terminava sul lato destro alla quinta cappella ed all’abside. Alla fine del Seicento venne costruita la sacrestia laddove precedentemente era il cimitero dei bambini. Affresco di m. 4 x 4,90 che rappresenta l’adorazione dei Re Magi; é interrotto dal grande rosone in terracotta.
NAVATA CENTRALE Sul lato destro sovrastante gli archi della 4a e 5a cappella a destra esiste il più grande affresco m 8,90 x 4,60 rappresentante i miracoli e l’opera di San Michele; elementi stilistici ed iconografici lo farebbero datare alla primitiva chiesa trecentesca. Partendo dalla nostra sinistra vediamo, nel primo riquadro in alto sopra la quinta cappella di destra, la scena dell’apparizione di San Michele sul Monte Gargano al vescovo di Siponto, ed in quello vicino lo stesso vescovo che benedice un toro invulnerabile e riceve dall’Arcangelo la missione di istituire il culto divino sul monte. Nei due riquadri sottostanti a sinistra gli angeli portano in cielo le anime degli eletti mentre a destra San Michele assiste un infermo e guida sulla retta via un dubbioso. Sul terzo riquadro in alto San Michele guida l’esercito vittorioso; subito accanto combatte contro i demoni, trafiggendo Lucifero e spingendolo nell’inferno, raffigurato come un mostro con le fauci spalancate. In basso è ancora possibile identificare una chiesetta su un monte in riva al mare (forse Mont St. Michel in Bretagna) teatro di un altro intervento miracoloso dell’Arcangelo; nel vicino riquadro, sopra all’arcata della cappella, è raffigurata la resurrezione dei morti. Negli ultimi due affreschi, sulla destra, vediamo in alto San Michele corazzato che trafigge un peccatore, mentre in basso Cristo pantocratore è raffigurato come giudice supremo che presenzia alla separazione dei buoni dai dannati, tormentati in mille modi dai demoni e cacciati nelle fauci del mostro infernale. Nel secondo pilone a sinistra l’effige di San Nicola da Tolentino. Nel terzo pilone a sinistra un vescovo e Santa Apollonia. Sopra la porta del campanile, residuo di affresco di Adamo ed Eva; è l’affresco stilisticamente più antico di tutto il complesso.
NAVATA DI SINISTRA Prima cappella – Contiene il fonte battesimale. La cappella era posta sotto l’invocazione di S. Michele. Di patronato delle famiglie Ughetti nel 1729. Seconda cappella – Dedicata alla Madonna del Carmine e di spettanza della compagnia del Carmine. All’epoca del restauro fu deciso di portarvi l’altare di S. Maria della Liberazione. Immagine della Madonna con quattro figure di Santi oranti ai piedi: S. Giuseppe, S. Antonio da Padova, S. Giorgio, S. Pietro. In alto quadro di S. Francesco di Sales. Terza cappella – Sotto l’invocazione di S. Anna e poi di S. Caterina. Di patronato dei conti di Valperga di Civrone. A destra della finestra effigi di S. Francesco d’Assisi e Santa Chiara. I piloni sono affrescati: Santo Vescovo e Santo Frate, un beato col collo esile, S. Antonio da Padova, S. Francesco d’Assisi, Santa Margherita e Beato Giorgio. Nel sottarco le Sibille; nelle vele una Madonna col Bambino ed il simbolismo del Redentore. Quarta cappella – Sotto l’invocazione di S. Giovanni, di patronato dei Valperga di Masino. Del monumento tombale citato nel testamento del conte Giovanni Valperga del 1375 non si sono trovate tracce, salvo una pietra tombale con lo stemma di cui residua solo lo scudo sormontato dalla corona. Si è trovata e riportata sulla parete a nord un frammento di pietra tombale con alcune scritte: “nox, dies,..” con lo stemma dei Valperga Masino. In alto, lo stemma dei Valperga.
PARETE ESTERNA A MEZZOGIORNO Tre finestre in terracotta ornate a gettoni, due con uguali decorazioni e la terza verso ponente variata, appartenente alla successiva costruzione quattrocentesca. In alto ricco fregio in terracotta. Sul tetto tre pinnacoli in terracotta con croce. Sul muro avanzi degli affreschi di santi. Alcuni degli elementi del fianco meridionale sono stati utilizzati verso la fine del XIX secolo dall’architetto D’Andrade quali modelli per la realizzazione del Borgo Medioevale di Torino. In particolare, sulla facciata della Chiesa del Borgo si possono ammirare le riproduzioni di una finestra ogivale e dei fregi in cotto ed una copia del dipinto raffigurante San Bernardo, uno degli affreschi che, ormai irrimediabilmente perduti, colpivano, con la loro incombente presenza, il pellegrino che saliva dal borgo a valle verso la Chiesa di San Giorgio. La parete termina con la costruzione seicentesca detta “la Rotonda” per la forma circolare, antico sepolcreto dei Signori di Valperga.
Informazioni:
Associazione Amici di San Giorgio in Valperga Tel: 0124 617174 e-mail: amicisgiorgio@tiscali.it
Links:
http://www.amicisangiorgiovalperga.it/
http://www.comune.valperga.to.it/ComSchedaTem.asp?Id=1783
Bibliografia:
BERTOLOTTI A., 1874, Passeggiate nel Canavese, Tomo VII, Editrice CURBIS, Ivrea
BOGGIO C., 1887 e 1978, Le Prime Chiese Cristiane del Canavese, Torino 1887 e Ivrea 1978
COMUNITÀ MONTANA ALTO CANAVESE, 1989, edito da CMAC, a cura di CORSAC (Cuorgnè)
AA.VV., La Chiesa di San Giorgio in Valperga, ediz. Associazione Amici di San Giorgio in Valperga, 2010
Fonti:
Notizie e fotografie tratte dal sito internet www.amicisangiorgiovalperga.it
Data compilazione scheda:
18 maggio 2004 – aggiornamento febbraio 2014
Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Mauro Marnetto – Gruppo Archeologico Torinese