Settimo Vittone (TO) : Ruderi del castello di Cesnola

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Storia del sito:
I primi riferimenti a “Cisnolis” (probabile diminutivo di Cesinola da Cesina che significa “bosco tagliato”) si trovano in un documento datato 1042, la dote dell’abbazia di Santo Stefano di Ivrea, in cui si fa menzione di un “massaritium unum cum sedimine, casis, cascinis, campis, vineis, pratis, boschis, buscaleis, cum omne onore et integritate in Cisnolis”. Questo territorio fu sottoposto ai signori di Settimo Vittone.
Nel 1180 Vercelli infeudò Roberto di San Martino del cosiddetto Castelletto, con l’obiettivo di evitare la tassa sulle macine da mulino che imponeva Ivrea, facendo passare quelle destinate al suo territorio attraverso questo castello e poi direttamente a Bollengo, dove si trovava un altro castello di proprietà dei vercellesi. Ma l’espediente non ebbe fortuna per molto tempo e la questione delle “molarie” ritornerà a pesare negativamente sui rapporti dei due comuni.
La parte più antica della struttura è il grande torrione di pietra (dongione), risalente all’XI secolo circa. Attorno a questa torre si formò il primo nucleo del castello, che poi venne ampliato e fortificato durante i tre secoli successivi, sino a raggiungere un perimetro di 175 metri.
I feudatari del castello avevano diritto di esigere il pedaggio da chi transitava per le loro terre, diritto che venne revocato da un editto imperiale nel XIII secolo. Questo fatto potrebbe aver costretto i signori del luogo ad estorcere denaro in modo meno legale; la rapina divenne poi nuovamente diritto, quando nel 1313 una commissione inviata dai Savoia – che avevano allargato il loro dominio fino alla Marca d’Ivrea – appurò lo stato di bisogno del feudo e la conseguente necessità di esigere pedaggio.
Gli ultimi signori di Cesnola furono i Palma, tra cui il conte Luigi (1832-1904) che fu console statunitense a Cipro, archeologo e direttore del Metropolitan Museum of Art di New York. Infine le rovine passarono di proprietà del beneficio parrocchiale della pievania di Settimo Vittone.

Descrizione del sito:
Del castello è rimasto parte del dongione a pianta quadrata, di cinque metri di lato ed oltre un metro di spessore, la cui porta d’accesso, voltata a tutto sesto, si trova a diversi metri dal suolo.
Si nota ancora la trasformazione dei merli da ghibellini a guelfi, mediante il riempimento della ‘coda di rondine’ con sassi che appaiono disposti in modo meno preciso, almeno a paragone del resto dell’opera.

Informazioni:
I ruderi del castello, detto anche Castelletto, sono nella frazione  Cesnola; dalla piazzetta con la fontana parte un sentiero che, in circa 20 minuti di cammino, sale alle rovine.  Comune di Settimo Vittone, tel. 0125 658409

Link:
http://www.comune.settimovittone.to.it

Fonti:
Fotografia in alto di Luciano Bertolo.
Notizie e fotografie in basso tratte nel 2007 dal sito http://www.ncc1701a.polito.it/trekking/castelli/scheda.asp?id=13&car=1&cnt=1 , non più attivo nel 2014.

Data compilazione scheda:
05/09/2007 – aggiornam. giugno 2014

Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Angela Crosta – G.A.Torinese

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