Santa Vittoria d’Alba (CN) : Confraternita di San Francesco

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Storia del sito:
Si ha notizia di un restauro della chiesa di San Francesco avvenuto nel 1873-74. Un successivo restauro, che sicuramente interessò gli affreschi, fu compiuto tra 1925 e 1927. Nuovi interventi di manutenzione straordinaria furono eseguiti nella chiesa nel 1959-60 e venne fatto un iniziale restauro degli affreschi nel 1962. Un successivo restauro degli affreschi, realizzato in tre lotti, si è svolto dal novembre 1999 al marzo 2002.

Descrizione del sito:
Gli AFFRESCHI dell’oratorio di San Francesco a Santa Vittoria raccontano in 19 riquadri la Passione di Cristo e iniziano dalla parete meridionale (dove si trova l’attuale porta d’ingresso) con l’Entrata in Gerusalemme; seguono l’Ultima Cena, la Lavanda dei piedi, il Tradimento di Giuda (mutilato dall’apertura della porta), l’Orazione nell’orto, il Bacio di Giuda, l’Arresto di Gesù, Cristo davanti a Caifa, la Flagellazione; sulla parete ovest l’Incoronazione di spine, Cristo davanti a Pilato (o a Erode: la scena è gravemente danneggiata dall’apertura di una finestra e sostanzialmente illeggibile), l’“Ecce Homo”; sulla parete nord la Salita al Calvario, Gesù inchiodato alla croce, la Crocifissione, la Deposizione, il Compianto (quasi svanito), più un frammento di soldato in atto di cadere a terra, folgorato dallo splendore della Resurrezione.
Il ciclo di Santa Vittoria è abbastanza noto e oggetto di vari studi anche se l’attribuzione e la datazione sono state controverse . Il primo a interessarsene fu Euclide Milano, che nel 1906 li datò genericamente al Quattrocento; l’attribuzione a Giovanni Canavesio, pur con incertezze, fu di Domi Gianoglio (1966), Mario Perotti (1981) e Baldassarre Molino (1984). Un effettivo studio critico sugli affreschi si ebbe solo con l’articolo di Bruno Barbero del 1976: qui si individuarono correttamente gli agganci ponentini del ciclo, insistendo soprattutto sulla Provenza; Giovanna Galante Garrone (1979) inserì gli affreschi in un complesso di «…itinerari paralleli di alcuni pittori attivi nel Piemonte occidentale»; Giovanni Romano, introducendo il catalogo della mostra su Macrino del 2000, pose il frescante di Santa Vittoria d’Alba «…in debito verso il Maestro di Sant’Anna a Cercenasco», personalità da lui individuata fin dal 1977.
Gli accertamenti effettuati in occasione dei recenti restauri hanno restituito l’immagine di una bottega assai smaliziata tecnicamente, in grado di ricorrere a più sistemi di lavoro nelle diverse zone della decorazione (tracce di incisioni e di spolvero). La datazione oggi più accreditata fa risalire gli affreschi all’ultimo decennio del Quattrocento.

Informazioni:
Nel centro storico, percorrendo Via Cagna, oltre la chiesa parrocchiale. Comune tel. 0172 478023 ; e mail: info@anforianus.it.  Visitabile installando l’app:  https://play.google.com/store/apps/details?id=it.cittaecattedrali.chieseaporteaperte&hl=it

Link:
http://www.anforianus.it/affreschi.html

Bibliografia:
ROMANO G., Macrino d’Alba: catalogo mostra 2000, Ed. Artistica piemontese, Savigliano CN, 2001

Fonti:
Fotografia in alto di Agostino Angeli da : http://www.panoramio.com/user/712906, ora nel sito del Comune http://www.comune.santavittoriadalba.cn.it/.
Foto in basso dal sito www.anforianus.it, sopra indicato, dove si possono trovare molte scene degli affreschi.

Data compilazione scheda:
08/06/2007 – aggiornamento febbraio 2014

Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:
Angela Crosta – G. A. Torinese

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